Riesumo questo topic dell'Aprile scorso...
chefalfio ha scrittoChe affetto vi fa, quando andate in un ristorante e la sala è praticamente vuota?
Cosa pensate: può cambiare un giudizio di valutazione?
Sono curioso perché capita sempre più spesso di leggere recensioni dove si capisce
chiaramente il disagio dei commensali... io non trovo niente di male, se la sala è vuota
Neanch'io,
così come già allora avevo risposto. A distanza di mesi, però, e alla luce di alcuni episodi
recentemente occorsimi
(prenderò ad esempio il più recente, rappresentativo del concetto) gradirei ribaltare la
domanda all'indirizzo dei ristoratori: ossia che effetto vi fa, quando vi perviene con due settimane di
anticipo una cortese prenotazione telematica, mail cui rispondete con tempestivo, equivalente garbo
Spettabile Staff del ristorante xxxxxxxxxx,
gradirei essere vostro ospite in data xxxxxxxxxx;
Sabato a pranzo, un solo coperto. Qualora la presente
prenotazione fosse confermata, l'orario del mio arrivo
si approssimerebbe alle dodici e quarantacinque (12.45)
Cordialmente,
xxxxxxxxxxxx
Utenza privata: xxxxxxxxxxx
Recapito email: xxxxxxxxxxxxxx
Ringraziandola per la sua scelta, le confermo la prenotazione;
e nell'attesa di darle il benvenuto nella mia casa xxxxxxxxxx, le porgo cordiali saluti
Che effetto vi fa, dicevamo, allorché giunti al giorno di suddetta prenotazione confermata, vi accorgete che quello
sarà l'unico ospite presente in sala all'ora di pranzo? Cosa pensate:
il dover servire e spignattare per una persona solamente, può sembrarvi più una rottura che un servizio? Insomma: può cambiare, il vostro precedente proposito
di benvenuto?
12:45E se l'unico ospite in questione giunge a bussare alla vostra porta con
venti minuti di ritardo, duecentoventi
i chilometri
(440, tra andata e ritorno...) da lui percorsi per pranzare alla vostra tavola, la cosa può ulteriormente
indisporvi
benché egli v' abbia doverosamente telefonato per scusarsi del ritardo?
Puntualizzo, solo
tre gli attori in scena: il cliente, il maitre
(solo in sala), lo chef
(presumo solo in cucina)E se l'unico ospite in questione è un
personaggio un po' particolare, che vi domanda cinque portate alla carta
sperando intimamente - per scommessa - di potervi assegnare un bel "nove" alla voce Cucina, speranza di cui
anche voi siete consapevoli essendovi stato amichevolmente spiegato che trattasi di semplice scommessa tra
amici telematici, quindi
solamente un cliente comune un po' bislacco e scribacchino, ciò non pungola la vostra
vanità, inducendovi a benvolere quell'estraneo
(appassionato?) che s'è sorbito per voi - di sabato mattina - due
ore di automobile?
Consapevoli di tutto ciò,
vi dichiarate e mostrate entusiasti della scommessa: comanda e via dicendo, l'orologio indica oramai le
13:25Giunti a 'sto punto, voi che fate?
Gli scodellate in tavola le suddette cinque pietanze in
ottanta minuti d'orologio, raccogliendo in prima persona
qualche meritatissimo complimento rivolto a una terrina fredda e qualche piccola critica, rivolta alle cotture in
seguito applicate...
.ottanta minuti di orologio: quindici e non uno di più, i minuti concessi tra un piatto e l'altro.
Infine,
gli servite un dolce che viene
scambiato per un secondo, cortesissimo pre-dessert, da tanto è insignificante
al palato e trascurato nella presentazione: ciò induce peraltro alla gaffe il vostro ospite, che rubicondo ancora
aspettava il dessert e doroteo ve lo richiedeva; onestamente, il sospirato "nove" alla Cucina non è saltato fuori.
Giunti così al caffè, l'ospite si appressa al commiato: a
incomprensibile negazione della precendente, gradevole
affabilità dimostratagli
. a tutto pasto, voi non uscite dalla cucina
.per salutare quell'unico ospite un po' bislacco...
cliente che, bontà vostra
(e del maitre che sembra indurlo all'uscita),
lascia:
1. la vostra sala da pranzo, alle ore
15:10 2. sul vostro tavolo, un bel
200 € .(e spicci)Chiaramente, era solo un episodio personale... sfortunato io, sta capitandomi con inattesa, crescente frequenza;
e stiamo parlando di locali blasonati, di chef e personale raffinati ed educatissimi
che però, come in questo caso,
mettono il piede in fallo per dei difetti caratteriali che non dovrebbero avere sfogo, in un contesto di ristorazione
Stellata: mandami
tranquillamente affanculo appena metto
. piede in strada...
sintantoché sono tuo ospite, però,
indossi e mantieni la
(metaforica) cravatta bianca.
Tornando in cima:
chefalfio ha scrittoChe affetto vi fa, quando andate in un ristorante e la sala è praticamente vuota?
Cosa pensate: può cambiare un giudizio di valutazione?
Sono curioso perché
capita sempre più spesso di leggere recensioni dove si capisce chiaramente il disagio dei commensali...
Io lo domando a voi, ristoratori: il mio giudizio di cliente,
può permettersi di cambiare?