primus ha scrittogobbaccio ha scritto l'unico criterio è la fiducia nei confronti del ristoratore?
Direi che mi pare abbastanza obbligata come scelta, se vai a casa di qualcuno a cenare ovvio che ti fidi. Se non ti fidi mica ci vai no?
Un po come il medico, se non ti fidi del tuo o delle strutture pubbliche, cambi o vai in clinica privata .
Ecco, detto questo, la mia domanda è: davvero l'unico criterio è la fiducia nei confronti del ristoratore?[/quote]
fulvia ha scritto....Solo voglio capire se mi devo considerare pirla come dice sempre Chefalfio...o solamente una persona che sa fare bene il suo lavoro....
chefalfio ha scrittoInfatti il pirla è proprio quello che si sbatte come te come rinco come primus e tutti gli altri colleghi a far capire alla gente la differenza che c' è tra una materia prima e un altra tra una tecnica e un altra tra una cottura e un altra ..........e poi il risultato quale è che quello di fianco a te vende la fiorentina del nebraska e 20 € meno di te e la gente va li e da te non viene perchè dicono che sei cara
E' dura instradare la clientela alla cultura di quello che sta mangiando ......però è la nostra missione
primus ha scrittofulvia ha scritto
.....Infatti....mica l'hai mangiata
e se me la spiegavi la mangiavo uhuhuhuh
gobbaccio ha scrittoNon stancatevi mai di farlo. Mi rendo conto che il momento sia difficile, e che effettivamente il livello di cultura gastronomica sia sceso a livelli preoccupanti. Ma c'è una parte che comincia a pretendere comunicazione e informazione da parte degli addetti ai lavori. E sono convinto che questa parte andrà progressivamente ad aumentare. Spero non sia una visione utopica della realtà.
Ps: occhio però a non prendere per il culo la gente, come fanno certi comunicatori da strapazzo. Dite sempre la verità, non fate i piazzisti
tpt ha scrittogobbaccio ha scrittoNon stancatevi mai di farlo. Mi rendo conto che il momento sia difficile, e che effettivamente il livello di cultura gastronomica sia sceso a livelli preoccupanti. Ma c'è una parte che comincia a pretendere comunicazione e informazione da parte degli addetti ai lavori. E sono convinto che questa parte andrà progressivamente ad aumentare. Spero non sia una visione utopica della realtà.
Ps: occhio però a non prendere per il culo la gente, come fanno certi comunicatori da strapazzo. Dite sempre la verità, non fate i piazzisti
Gobbi, sicuro che sia sceso il livello di cultura gastronomica?
A prescindere sia un periodo di vacche magre un po' per tutti, nei primi anni '60 la gioventù "media" si permetteva poco il ristorante.
Erano piene le trattorie di paese: in settimana di lavoratori per la pausa di mezzodì e la domenica di famigliole e di vacanzieri.
Ora i giovani escono un sacco di più, sono quelli che riempiono le risotterie, le pizzerie, i posti modaioli dove si mangia mediamente male, non capiscono mediamente una cippa di quello che si ritrovano nel piatto. Ma non sono paragonabili con la gioventù del passato.
Come si può dire che c'è regressione nella cultura gastronomica?
Semplicemente c'è molta più gente che va al ristorante rispetto che nel passato e chi non può permetterselo magari sceglie posti dove si mangia mediamente male pur di permettersi il ristorante.
Discutibilissimo, non c'è che dire ma forse è proprio così.
vero problema è che se è aumentato il numero non di conoscitori del mangiar bene ma di persone che tentano di diventarlo, il numero di ristoranti è aumentato ancor di più.[/quote]
tpt ha scrittoHai perfettamente ragione, Alfio. Ma penso che le persone che amano davvero conoscere cosa hanno nel piatto in generale siano aumentate nel tempo. Magari persone non proprio con una vera e propria cultura gastronomica ma che sanno comunque che una fiorentina venduta a prezzi ridicoli non può essere una fiorentina.
I ragazzi fanno esattamente quel che tu dici.
Il vero problema è che se è aumentato il numero non di conoscitori del mangiar bene ma di persone che tentano di diventarlo, il numero di ristoranti è aumentato ancor di più.
chefalfio ha scrittotpt ha scrittoHai perfettamente ragione, Alfio. Ma penso che le persone che amano davvero conoscere cosa hanno nel piatto in generale siano aumentate nel tempo. Magari persone non proprio con una vera e propria cultura gastronomica ma che sanno comunque che una fiorentina venduta a prezzi ridicoli non può essere una fiorentina.
I ragazzi fanno esattamente quel che tu dici.
Il vero problema è che se è aumentato il numero non di conoscitori del mangiar bene ma di persone che tentano di diventarlo, il numero di ristoranti è aumentato ancor di più.
L aumentare dei ristoranti è dovuto sopratutto dall idea che sia una macchina da soldi tutti si sono inventati ristoratori tutti creano il posto più figo e più trendy ma si dimneticano sempre la solita e unica cosa LA CUCINA .
Non si pongono minimente il problema di cosa mettere in carta basta che ci siano tante cose in carta banali che però attiri la clientela del sabato sera dell uscita in compagnia .
Solo che si dimenticano che il sabato sera è uno alla settimana e gli altri gg???????
Vivacchiano o saltano in aria oppure sono sempre pieni
Ecco di ristoranti se ne aprono a tonnellate ma quelli che cercano di fare cultura gastronomica sono veramente pochi e di conseguenza fanno più fatica.
primus ha scritto[
Molte volte è anche una questione di reperibilità. A Pavia nessuno vende la Chianina, almeno che io sappia.
Cabrio ha scrittoprimus ha scritto[
Molte volte è anche una questione di reperibilità. A Pavia nessuno vende la Chianina, almeno che io sappia.
errore...errore.... io la progongo da un paio d'anni---Chianina femmina max 24 mesi Certificata......certo è un pò cara (€ 5,00 all'etto) però a dire dei clienti molto gustusa.
Provare per credere!!!!
Buon week end a tutti ( e buon lavoro ai ristoratori--anche se domenica sera la vedo mooolto magra (grazie ITALIA))