Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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1, 2, 3, 4

da Ospite il 31 mag 2005 20:52


kinggeorge ha scrittoLa questione etica non sta nel fatto che io spendo cifre folli per un parfait di olive nere mentre c'è gente che muore di fame.


..ma dove l'hai trovato il parfait alle olive nere??? :shock:

da kinggeorge il 31 mag 2005 20:54


K1 ha scritto
..ma dove l'hai trovato il parfait alle olive nere??? :shock:


non lo so.. fantasia del momento :shock: però non sarebbe male come appetizer, che ne dici? :D

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

l'appetizer

da Ospite il 31 mag 2005 20:56


eccellente..con una spuma di cuore di bue.. :D

da silbusin il 31 mag 2005 21:26


ma quanta gente ha mangiato spuma di mortadella ultimamente?
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spumeggiando

da Ospite il 31 mag 2005 21:37


silbusin ha scrittoma quanta gente ha mangiato spuma di mortadella ultimamente?
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..piu' di quanta si possa immaginare..ci sono i cult movies e i cult foods, sui quali la spuma di mortadella regna sovrana..
sifoni di tutto il mondo unitevi!!! :lol:

p.s. a proposito di sifoni, qualcuno si è letto la fantastica stroncatura de El Bulli di Adrià, scritta dal grande Raspelli su Italiagolosa?

da ilForchetta il 01 giu 2005 09:39


kinggeorge ha scrittoGenera imbarazzo pagare un paio di scarpe tre milioni quando altre pressocchè identiche costano 1 milione e mezzo. .... Il problema è che quell'imbarazzo che Adamo Smith chiamava la mano invisibile, oggi, soprattutto nel settore della ristorazione, pare non funzionare più.


A me non pare che non funzioni più. A me sembra vero il contrario. A parte Milano città che moltiplica tutto per due, per il resto ci sono decine di ristoranti validi che propongono cose eccellenti a prezzi onesti (Max e la cucina della valformazza possono confermare).

I posti eticamente 'pazzi' sono pochi, non aumentano e sono sempre meno imitati (nei prezzi). Quindi la mano invisibile funziona. Anche facendo in modo che il 20% di chi andava al ristorante non ci vada più.

Sulle porzioni, ho l'opinione che le dosi dovrebbero essere più o meno standard e l'uso di materie più pregiate dovrebbe portare all'aumento del prezzo del piatto. E non il contrario, con prezzo immobile e quantità variabile.

Ma è pura utopia.

da kinggeorge il 01 giu 2005 09:56


quello stralcio, decontestualizzato, perde il suo senso :) Era riferito alla "polemica" di allora sul pinchiorro...

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

per SILBUSIN-TENIAMO ALTA LA TENSIONE

da Ospite il 01 giu 2005 10:02


Troppo comodo vecchio mio! Adesso ci devi dire perchè sei andato da Tano che proprio a buon mercato non è. Perchè vorresti andare a Villa Crespi che è più verso i 100€ se mangi alla carta e resta invece onesto se stai nei degustazione. Ma anche al Sambuco-all'Aurora (vedere curriculum mangionis SILBUSIN- conti over 50€ per farsi un'idea) Visto che è tutto semplificato e ridotto a PORZIONE/PREZZO!!!Io, a differenza di altri, mi sono impegnato a cercare locali che restino under 50€ pur riconoscendo (se effettivamente sanno fare e dare quel che prometto= € conto) a quelli più dispendiosi quel valore aggiunto tanto ben individuato da KG. Leggi CIPOLLA CARAMELLATA SUA.
Il D'O (sarà ancora il tormentone? Ho visto che di recente le recensioni si son diradate) promette tanto, realizza poco e fa pagare troppo.
Io mi auguro che i ristoratori che bazzicano in questo forum, leggano e possano trarre delle indicazioni dai nostri cazzeggi. Se capiscono che rendendo accessibile la loro cucina (€-conto) possono trovare un buon bacino di utenza, saremomo a buon punto ed avremo contribuito a calmierare i prezzi. Oggi, 2005, e siamo entrambi dello stesso avviso, pur venerando il maestro Gualtiero, all'Albareta noi non ci andiamo per una questione di costo. 190 € di conto (potre ispendere anche il triplo) per me sono impensabili ed improponibili.

Ciao
LA MAX 61°


p.s. Ultima considerazione. Se è vero che alcuni ristoranti praticano prezzi folli "LUNARI-come diceva un bel tomo" è altrettanto vero che mangiando a 30€ - il più delle volte ci capita di imbatterci in cucine scialbe e prive di personalità, che non ti lasciano neanche la più pallida ombra di un ricordo dell'esperienza. Questi locali sono altrettanto detestabili. Meglio spendere qualcosa in più ed avere il bel ricordo di una felice esperienza.\So che condividerai.

da ilForchetta il 01 giu 2005 10:08


kinggeorge ha scrittoquello stralcio, decontestualizzato, perde il suo senso :) Era riferito alla "polemica" di allora sul pinchiorro...

Ehh, hai ragione! Ho lasciato un "Genera imbarazzo pagare un paio di scarpe tre milioni quando altre pressocchè identiche costano 1 milione e mezzo." di troppo!

:oops:

da Bob il 01 giu 2005 11:02


A quanto pare, la domanda sarà stata oziosa (ehi, ci sto scherzando sopra, ok? :lol: ), ma ha generato 4 pagine di interventi, con parecchi spunti interessanti. Mi permettete però un tentativo di tornare alla domanda prima? La "porzione"? Non "quanto deve costare" una porzione. Ma "quanta" deve essere. SE - dico SE - deve. Oppure non deve? Il ristoratore ha un obbligo di fornire un certo quantitativo di nutrimento, o non ce l'ha? Recentemente ho mangiato una sorta di budino di riso con salsa alla vaniglia. Sara stato una cupolina di 6 cm di diametro, alta 3.
In un piatto di vetro rosso buono per una maxi pizza. zucchero vanigliato e strisciate di cioccolato a decorare. Doveva essere bello. A me ha fatto un po' di compassione, e mi ha ricordato la particella di sodio.....
Intendiamoci, era buono. Ma la grandezza del piatto esaltava la pochezza del contenuto. Si presume forse che tu debba cadere in tale deliquio di sensi da prendere un mini cucchiaino e mangiare tre chicchi alla volta mugolando di piacere, per fare durare di più l'orgasmo? Certo era che, se avessi preso un normale cucchiaino da caffé colmo ogni volta, avrei finito il tutto in quindici secondi. Il prezzo non lo discuto: poteva costare 2 euro, o 20. (se ben ricordo, ne costava 12). E il ristorante mi era anche piaciuto. Però non ci torno (a parte il fatto che mi ci avevano portato e non saprei ritrovarlo :wink: ): la porzione, per me, era SOTTO il minimo accettabile. E allora, ma solo allora, scatta anche il rapporto quantità (non qualità)/prezzo: 12 euro per una caramella sono troppi......

da silbusin il 01 giu 2005 11:58


oh, finalmente...
finalmente ci si è accorti che "la domanda oziosa" era una provocazione (mi sembrava così banale che non ho aggiunto alcuna faccina, ma vedendo poi che altre frasi erano fischi per fiaschi, l'è mei semper parlar ciar). :D :D
dunque: non esiste un capitolato per la ristorazione, tranne per le mense aziendali o degli enti pubblici che devono garantire dei minimi contrattuali.
poi ognuno fa quello che vuole (ci mancherebbe altro).
ma, scusa bob, non puoi sfuggirci: la porzione e il prezzo sono legati indissolubilmente.
se facciamo una cena ad assggini beh mi aspetto che gli assaggini siano così numerosi da rimanerne soddisfatto.
ma se faccio una cena tipo le fornasette (vedi mia rece) rischio la lavanda gastrica pur spendendo poco.
tanto per capirci: le porzioni che ho mangiato da Fulvia all'oca ciuca sono, per il mio organismo (non dimenticare l'età, e il rapporto peso/altezza) soddisfacenti come quantità.
c'è stato qualcuno che si è lamentato che il filetto a 24€ era troppo caro...ma non si è capito il perchè.
i miei nonni paterni sono di Falcade, quelli materni di Vittorio Veneto: mi sun nasù a milan. conosco molto bene la ristorazione di quei posti e limitrofi. una volta le porzioni, specie quelle con la polenta, erano gigantesche. oggi sono normali, ma sempre più grandi di quelle di Milano. e costano la metà.
è il mercato che decide: tu vai, come K1, a mangiare quella robaccia (io l'ho mangiata a Forlì) della spuma sifonata di mortadella e hai un deliquio? bene. l'importante è che non la paghi più di 2-3 €, che è il prezzo reale della materia con tutti i ricarichi dovuti.
poi, per riprendere le parole di wineless, non puoi spendere 90 € di vino e dire: beh, insomma...buonino questo vino (non so cos'era).
ma mi rendo conto che chi ha organizzato la serata dovrebbe chiedere scusa (a wineless) vedendo anche il termine della frase: allora posso giustamente ritenermi deficiente (non a tal punto da ricascarci però).
quindi in quel ristorante quel cliente non andrà più.
anche in quel ristorante, come le fornasette, dove ti danno da mangiare anche con l'enteroclisma.... :shock:
poi a Max rispondo dopo.

la robaccia

da Ospite il 01 giu 2005 13:18


silbusin ha scrittoè il mercato che decide: tu vai, come K1, a mangiare quella robaccia (io l'ho mangiata a Forlì) della spuma sifonata di mortadella e hai un deliquio? bene. l'importante è che non la paghi più di 2-3 €, che è il prezzo reale della materia con tutti i ricarichi dovuti.


non è che quella sera io abbia mangiato soltanto la robaccia.. :D
in realtà, quando sarà uscita la recensione (ma dov'è finita che l'ho postata lunedì pomeriggio??), sarà piu' facile capire che il turpe insaccato faceva parte di un percorso della tradizione "rivisitato" secondo lo stile di Bottura..credo sia evidente che un piatto a base di mortadella sparata dal sifone non possa essere considerato tale.. se non all'interno di una degustazione che ne possa ridimensionare l' "importanza" e quindi giustificarne la presenza..
ciò premesso, in questo caso per me non ha senso attribuire un costo alla singola portata..

p.s. per Silbusin: quando ci vediamo ti preparo un panino al salame ungherese vaporizzato.. :D

da silbusin il 01 giu 2005 13:21


se i te sente quei de la cucina molecolare i te corr a'drio.... :D

da Ospite il 01 giu 2005 13:30


silbusin ha scrittose i te sente quei de la cucina molecolare i te corr a'drio.... :D


pensa..una cena a base di vaporizzazioni..spruzzata di appetizer al profumo di giungla malese, terrina virtuale di orecchio di capibara, goccioline di chela di astice blu..
l'appetito vien mangiando.. :roll:

da princess il 01 giu 2005 13:54


K1 ha scritto
silbusin ha scrittose i te sente quei de la cucina molecolare i te corr a'drio.... :D


pensa..una cena a base di vaporizzazioni..spruzzata di appetizer al profumo di giungla malese, terrina virtuale di orecchio di capibara, goccioline di chela di astice blu..
l'appetito vien mangiando.. :roll:


:oops: :oops: non è che puoi anche prepararmi uno spray al foie gras ed uno al tartufo? (ma che sia bianco d'Alba però!!!) Immagine Immagine

<i>"Senza il piacere del gusto, la vita è come un lungo viaggio attraverso il deserto"</i> G. D'Annunzio

da Ospite il 01 giu 2005 13:58


princess ha scritto
K1 ha scritto
silbusin ha scrittose i te sente quei de la cucina molecolare i te corr a'drio.... :D


pensa..una cena a base di vaporizzazioni..spruzzata di appetizer al profumo di giungla malese, terrina virtuale di orecchio di capibara, goccioline di chela di astice blu..
l'appetito vien mangiando.. :roll:


:oops: :oops: non è che puoi anche prepararmi uno spray al foie gras ed uno al tartufo? (ma che sia bianco d'Alba però!!!) Immagine Immagine


ah..ma quelli ormai fanno parte del menu della tradizione..
sto per lanciare lo "spirito di suino ai magici sapori del cosmo"..quello sì.. :lol:

da Piglet il 03 giu 2005 16:34


Bob ha scrittoA quanto pare, la domanda sarà stata oziosa (ehi, ci sto scherzando sopra, ok? :lol: ), ma ha generato 4 pagine di interventi, con parecchi spunti interessanti. Mi permettete però un tentativo di tornare alla domanda prima? La "porzione"? Non "quanto deve costare" una porzione. Ma "quanta" deve essere. SE - dico SE - deve. Oppure non deve? Il ristoratore ha un obbligo di fornire un certo quantitativo di nutrimento, o non ce l'ha? Recentemente ho mangiato una sorta di budino di riso con salsa alla vaniglia. Sara stato una cupolina di 6 cm di diametro, alta 3.
In un piatto di vetro rosso buono per una maxi pizza. zucchero vanigliato e strisciate di cioccolato a decorare. Doveva essere bello. A me ha fatto un po' di compassione, e mi ha ricordato la particella di sodio.....
Intendiamoci, era buono. Ma la grandezza del piatto esaltava la pochezza del contenuto. Si presume forse che tu debba cadere in tale deliquio di sensi da prendere un mini cucchiaino e mangiare tre chicchi alla volta mugolando di piacere, per fare durare di più l'orgasmo? Certo era che, se avessi preso un normale cucchiaino da caffé colmo ogni volta, avrei finito il tutto in quindici secondi. Il prezzo non lo discuto: poteva costare 2 euro, o 20. (se ben ricordo, ne costava 12). E il ristorante mi era anche piaciuto. Però non ci torno (a parte il fatto che mi ci avevano portato e non saprei ritrovarlo :wink: ): la porzione, per me, era SOTTO il minimo accettabile. E allora, ma solo allora, scatta anche il rapporto quantità (non qualità)/prezzo: 12 euro per una caramella sono troppi......



Per me hai assolutamente ragione tu, e forse molti non hanno compreso la tua domanda. Per quanto mi riguarda, anche se non sono INTENDITRICE, apprezzo molto la BUONA cucina. Ora, se vado in trattoria (a meno che non sia a Milano), mi aspetto un certo COSTO e porzioni variabili ma ALMENO normali. Mi aspetto di essere sfamata. Tuttavia, anche se vado al RISTORANTE mi aspetto di essere sfamata. Se un ristorante e' un po' troppo caro, inziero' con due pietanze scegliendo quelle che normalmente ritengo indispensabili per me (per esempio non il dolce), e giudichero' dalla capacita' delle porzioni di sfamarmi se ordinare o meno qualcos'altro; giudichero' invece dalla qualita' o dalla bonta' se VALE LA PENA ordinare qualcosa'altro, indipendentemente dal costo. Esco senz'altro DELUSA se ho mangiato BENE ma POCO. Al ristorante si va anche per divertirsi (con la pancia e non solo con gli occhi :wink: ) e sono dispostissima a qualche giorno di dieta se, A GIUSTO PREZZO, le PORZIONI mi hanno a tal punto SODDISFATTO. Il ristoratore che non tiene conto anche dell'appagamento (sazieta') del cliente sbaglia tantissimo e si merita che questi non frequenti piu' il suo locale. Anzi, se le porzioni sono TROPPO piccole, io non manco di fare circolare la mia opinione. E' il minimo che io possa fare. Ad ognuno il suo mestiere. Al ristoratore il suo, ossia di soddisfare mediamente il cliente per qualita' e abbondanza e prezzo.

Ciao a tutti. 8)

da Bob il 03 giu 2005 16:48


Piglet ha scritto....Mi aspetto di essere sfamata. Tuttavia, anche se vado al RISTORANTE mi aspetto di essere sfamata. .... Esco senz'altro DELUSA se ho mangiato BENE ma POCO. Al ristorante si va anche per divertirsi (con la pancia e non solo con gli occhi :wink: ) e sono dispostissima a qualche giorno di dieta se, A GIUSTO PREZZO, le PORZIONI mi hanno a tal punto SODDISFATTO. Il ristoratore che non tiene conto anche dell'appagamento (sazieta') del cliente sbaglia tantissimo e si merita che questi non frequenti piu' il suo locale. ........ Al ristoratore il suo, ossia di soddisfare mediamente il cliente per qualita' e abbondanza e prezzo.


Ti ringrazio. Effettivamente, ho avuto la sensazione di parlare a vuoto.
Ti dirò una cosa in più: quando ho posto il topic, avevo istintivamente una mia idea, ma non l'avevo razionalizzata. Ora, a parte alcune minime differenze, ho letto la mia idea nelle tue parole.
Il ristoratore ha un obbligo anche di quantità. La quantità minima per sfamare (bel concetto) una persona di normale appetito con un pasto di normale composizione.

da silbusin il 03 giu 2005 17:12


ma, no. non buttarti giù così...
guarda che estrapolando i vari interventi l'idea della porzione "corretta" (cioè ti sazio ma non ti strafogo) era chiaramente uscita; il problema, sul quale non ho ancora capito come la pensi è che il tutto è legato, a mio parere, indissolubilmente "anche" al prezzo.
Un esempio:
trattoria al K2: filetto 9 euro; cotto bene, porzione soddisfacente (per me, vecio...)
le clochard: filetto 15 euro; cotto bene, porzione soddisfacente e stesso peso.
non pensi, caro bob, che il prezzo comunque incida?
aspetto tue notizie.
ciao

da primus il 03 giu 2005 17:26


Dipende anche dal tipo di filetto usato da entrambi i locali, dal taglio.dal peso etc.
Un filetto a 9 euro e' pochino, 15 e' un prezzo giusto.
Bisognerebbe chiedere al ristoratore che carne usa e fare i conti per vedere chi e' onesto e chi ti da la emme.
Un filetto medio di buona qualita' non costa all'ingrosso meno di 25\30 euro al kg, se ne dai 3 etti sei gia a 7\9 euro e lo vendi,almeno io, a 15\18.
Non voglio insinuare perche non conosco i 2 rist citati, ma se ti ha dato facciamo 2 etti di carne a 9 euro=4,5 euro all'etto, vuol dire che lui lo ha pagato al massimo 20 euro al kg...togli l'iva...ma'..non so

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

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