Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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da santippe28 il 11 feb 2009 13:12


non so se si possa parlare di etica in senso stretto , tuttavia il costante dilagare di certi eccessi nei prezzi di alcuni generi di consumo , tra i quali includo anche l'alta ristorazione , continua ad "allargare la forbice " e a creare un divario classista sempre più profondo , con inevitabili risvolti sul sociale di cui al giorno d'oggi , a mio avviso , non avremmo bisogno.
Il disagio dei più di fronte a certe sparate , che sia dovuto ad impossibilità economica reale , potenziale o presunta , o che derivi solo da approccio etico , divide , crea malcontento diffuso e sempre più profondo. E ciò non mi tranquillizza affatto.

da silbusin il 11 feb 2009 13:13


Fantolino. Amore quando fai così capisco che ho fatto bene a non lasciarti...sarei stato ugly. 8)
Hai perfettamente ragione, ma il potere della stampa e dei media è terribile e non si può esorcizzare con una semplice alzata di spalle o andàadaviaiciapp, purtroppo.
Ti è piaciuto il fiore che ti ho mandato?

da primus il 11 feb 2009 15:13


silbusin ha scrittoFantolino. Amore quando fai così capisco che ho fatto bene a non lasciarti...


vero, ma perchè continui a fare sesso con Bob?? :shock:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Bob il 11 feb 2009 15:42


Primus, taci tu che sei solo geloso....
C'è un'altra cosa da dire, in proposito, ed è la difficoltà, se non l'impossibilità, per i più, a giustificare (nel senso di realizzarne l'impiego) di certe cifre.
Se per una Lamborghini, vuoi per la (supposta) eccellenza tecnica, vuoi per la quantità d materale impiegato (si parla sempre di una tonnellata abbondate, un'auto è grossa, che diamine....), vuoi anche per la difficoltà a comprendere i misteri di una eccellenza motoristica, si riesce ad accettare l'idea che una super auto costi una supercifra, un uovo è un uovo, e, che costi 90 euro (sia pure tartufato), non va giù a nessuno. Quando Sil usa il suo tormentone "sempre di pastasciutta si tratta", non sbaglia di molto, e - ne parlavo ieri con chefalfio - il fatto che certi ristoranti abbiano più personale che clienti non solo non viene capito, ma passa per emerita vaccata. Del tipo "peggio per loro se sbattono via i soldii, perchè devo pagare io le loro vaccate?". Che poi questi ristoratori ottengano risultati che, culinariamente parlando, siano paragonabili a quelli della suddetta Lamborghini su strada, non frega nulla a nessuno.
E, puntualmente, ecco che i 150 euro sono assurdi "per mangiare trenette al burro e salvia e un uovo al tegame."
Che poi io condividain parte l'affermazione, è un altro paio di maniche, ma, almeno, io faccio dei distinguo.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da balcone il 11 feb 2009 16:21


Fante ha scrittoAlcuni spunti di riflessione:

Il vino l'ha assaggiato il sommelier, ergo è chiaro che va bene. Che senso avrebbe far assaggiare il cliente "dopo". Quando vi portano il piatto il cameriere resta forse in attesa che voi lo assaggiate per aspettare il benestare? Una volta appurato che il vino non è "guasto", e chi meglio del sommelier, cos'altro ci si aspetta

Recensione scadente. Scopriamo che il tartufo in piazza della Scala a Milano costa caro. Ma va? La chiusa poi è fenomenale. Alla faccia della crisi. Bel ragionamento, profondo come un film dei Vanzina.

E poi ci si lamenta dei recensori del Mangione....


Ehm, non entro nel merito del resto della discussione e sulla bontà della recensione "giornalistica" ma mi soffermo sul punto da me evidenziato. E no, il sommelier , dopo aver assaggiato il vino, DEVE farlo assaggiare anche al cliente. Questa è la regola, e a maggior ragione in un ristorante di tale livello, mi pare assurdo che non sia stata applicata.
In passato mi è capitato di dire al sommelier che mi sarei fidato esclusivamente del suo assaggio, ma lui di rimando mi disse che non era COMPITO SUO decidere se la bottiglia era di MIO gradimento. Tutto qua. :wink:

da Paulyste il 11 feb 2009 21:46


Bob ha scrittoE, puntualmente, ecco che i 150 euro sono assurdi "per mangiare trenette al burro e salvia e un uovo al tegame."


Sono d'accordo. Pero' se sei intelligente non ordinarli, a questo punto.

da Bob il 12 feb 2009 10:50


PaulySte ha scritto
Bob ha scrittoE, puntualmente, ecco che i 150 euro sono assurdi "per mangiare trenette al burro e salvia e un uovo al tegame."


Sono d'accordo. Pero' se sei intelligente non ordinarli, a questo punto.

Alla tonino: "che c'azzecca l'intelligenza?"
Se seguiamo il tuo ragionamento, in un ristorante di lusso è vietato servire e mangiare cibi semplici.
O ti inacidisci la digestione per tre giorni, o non mangi?
Non ci siamo. Anch'io cerco di mangiare, in qualunque ristorante, quelle cose che non sono in grado di mangiarmi agevolmente in casa, ma potrebbe esserci un punto di vista diverso.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Paulyste il 12 feb 2009 11:34


Ci sono ovvie eccezioni: se mi dicono che gli spaghetti col cipollotto di Aimo sono strepitosi, mi concedo di prenderli. Ma non chiederei extra-menu come uova al tegame e tajarin per grattarci sopra del tartufo.
Sul fatto che la gente sia stufa di vedere più camerieri dei clienti,... chiudiamo tutti questi posti, togliamoci il gusto e il lusso di sentirci davvero coccolati, di sentirci come principi ottocenteschi, in nome del rispetto della povertà. In nome di questa, anzi, aboliamo l'economia di mercato. :?

da Bob il 12 feb 2009 11:45


hai ragione.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Paulyste il 12 feb 2009 11:51


non deludermi, Bob! Non ti conosco così pacifico :D

da silbusin il 12 feb 2009 12:58


L'economia di mercato? Ohibò, sarei cauto nel prendere bonariamente in giro il grande e grosso bob: tra i tanti motivi che ci hanno portato alla recessione mondiale c'è stata la perdita (l'ha detto il grande economista Wilkins) di tutti i valori etici. Paecunia non olet: verizzimo. Ma se per fare denaro da denaro stravolgo tutti i canoni della trasparenza (da cui l'etica) del mercato, il minimo che mi accada è quello che sta accadendo. :D
Un minimo di consapevolezza ci vorrebbe anche tra i grandi scief: c'è l'esempio dei grandi manager che volavano in jet e che l'amministrazione USA ha preso a calci in culo. Quello che penso voglia intendere bob e che condivido, è che lo sfoggio di "spreco di denaro" a medio termine può pagare negativamente. L'altissimo ceto non suscita simpatia. Poi possiamo dire: chissenefrega, pieoucc sta a cà tua. All it's folks

da Paulyste il 12 feb 2009 13:19


"pecunia", silbusin... non inseriamo dittonghi inesistenti anche da un punto di vista storico-linguistico. 8)

Senza citare Wilkins, bastava pensare a Tremonti.

Ok, posso essere d'accordo sul fatto che simil sfoggio di ricchezza non susciti simpatie nella gran parte della popolazione (anche se spesso crei semplice invidia) e che laddove la questa impressione raggiunga l'apparato mediatico gli effetti possano essere dannosi per il ristoratore. Io ripeto però che non tutti i casi sono assimilabili: il ristoratore di quel genere dà lavoro a molte persone. Quindi produce ricchezza; dà occasione di lavoro a personale altamente qualificato, che senza di lui avrebbe sprecato la propria competenza e i propri studi, studi che non da ultimo lo rendono migliore da un punto di vista umano e non solo professionale. Vedremo come reagiranno i migliori studenti del Pollini di Mortara (dove insegna la mia coabitante) quando scopriranno che siccome non accettate più quegli alti prezzi nemmeno in via teorica e che perciò potenzialmente vi schierate a favore di una riduzione del personale (il proprietario non cederà mai un soldo o pochi), loro non avranno altra alternativa alle pizzerie della Lomellina. A questo punto possiamo buttare via le informazioni che avevamo raccolto per il loro futuro studio post-scolastico...

da santippe28 il 12 feb 2009 13:56


per me andrebbe benissimo , mandiamoli pure a lavorare in pizzeria , garantiamogli comunque un lavoro e nel frattempo insegniamo loro che nella vita esistono anche altri valori ed altri lavori, perchè il lusso , nella ristorazione non necessariamente garantisce un futuro dignitoso.
Io ne ho piene le balle dell'economia di mercato e di tutti sti economisti rampanti della cippa che , da dietro i loro computer , e dall'alto dei loro master ci hanno sprofondato nella cacca. Eppure sono tutti tanto bravi , intelligentizzzimi , laureati con110 e lode . Porco qui e porco là , ma possibile che nessuno si accorga che tutte ste menate ci han portato alla rovina ?
Mobbasta, torniamo coi piedi per terra per favore ,. :roll: :evil:

da Paulyste il 12 feb 2009 14:09


Dissento nella maniera più assoluta. Inaccettabile questa sovrapposizione tra istruzione/formazione e rovina politica ed economica. Forse se i parlamentari fossero più colti e intelligenti sarebbe un bene; se nell'economia ci fossero solo idioti forse la dannazione sarebbe durata meno, ma forse sarebbe stata anche peggio.
E non siamo ingiusti: io, a meno di non mettere in gioca la mia sopravvivenza, non andrò a raccogliere la spazzatura per strada, anche se rispetto quel lavoro. Quindi se uno ha il talento per essere un ottimo chef, aiuto-chef, cameriere, sommelier è giusto che abbia la possibilità di farlo, almeno nel limite del possibile.
Il lavoro non è solo lavoro; e non è una questione di guadagni maggiori o minori. Chiediamo ad Alfio, a Fulvia o ad altri se sarebbero contenti di lavorare in una mensa o una tavola calda; chiediamo ai camerieri del Pescatore se sarebbero felici di lavorare al bar Augustus di Pavia, ...

da santippe28 il 12 feb 2009 14:19


giustissime le tue osservazioni Pauly , che comunque confliggono con i principi basilari dell'economia di mercato perchè quando una societàche si definisce evoluta ,fonda la propria economia sulla massimizzazione dei profitti, le passioni e le aspirazioni individuali non vengono neppure prese in considerazione. Nessuno di noi si augura di perdere il proprio lavoro o di doverlo cambiare nonostante ci piaccia tanto , però bisogna essere realisti. Per cui , se non avrò più possibilità di svolgere il lavoro che svolgo ora e che mi appassiona tantissimo , non mi piangerò addosso ( e te lo dico dalla prospettiva di una che non è più una ragazzina ) e , per vivere dignitosamente , mi adatterei sia a fare l'operatore ecologico , sia a pulire le toilettes. Il lavoro nobilita , sempre e comunque .

da Paulyste il 12 feb 2009 14:22


Inquietante, l'ultima frase 8)

da Fante il 12 feb 2009 16:17


santippe28 ha scrittoIl lavoro nobilita


Secondo me chi ha scritto per la prima volta questa frase non ha mai fatto una cippa di bue in tutta la sua vita 8)

da silbusin il 12 feb 2009 16:21


PaulySte ha scrittoInquietante, l'ultima frase 8)

sì, come il paecunia... :lol:

da nicolac il 13 feb 2009 14:30


Il buon Maimone, da me contattato per chiedere spiegazioni mi disse nel 2006 dopo avermi altrettanto legnato, dove non gli era piaciuto il branzino con topinambur e castagne, mi disse che dovevo imparare a cucinare. Ora sono ancora qui che ci provo... lui non l'ho più visto ne letto e sinceramente mi sento abbastanza bene lo stesso :P

da fulvia il 13 feb 2009 17:39


[
.
Vedremo come reagiranno i migliori studenti del Pollini di Mortara


...Chi quelli che per fare lezione di cucina hanno 3 carote e 2 patate ogni 4 alunni? :roll: :roll:
Quelli che ogni anno richiedo i migliori diplomati e sembra di avere dei plantigradi dell'era glaciale che non sanno distinguere una lattuga da una verza? :P :P :P

.....T i prego...dimmi che la tua coabitante insegna geografia o storia....... :P :P

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

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