ohara ha scritto[quote="primus....un paio di camerieri "competenti" costano 5\6 mila euro al mese,
Bob ha scrittoalberto ha scrittoEcco, è arrivata la recensione che dimostra ciò che stiamo discutendo.
Leggete la recensione de Il Sambuco di Dardone.
Il voto alla cucina è 4, ma nella recensione parla bene dei piatti mangiati (tranne uno che viene giudicato non speciale, ma cmq non cattivo)
Però, però...
L'accoglienza è stata fastidiosa e il servizio scarso. L'ambiente prometteva molto di più. Questo ha fatto sì che i piatti gustati siano apparsi scarsi, anche se, per stessa ammissione del recensore, non lo erano affatto.
C'é poco da fare, siamo tutti condizionabili...
L'ho appena letta anch'io, e anche a me sembra che calzi a pennello come esempio. Non si può passare da un cappello blu a uno rosso solo per un'impressione. Il Sambuco è quello che è, ma dare quei voti significa che il giudizio non è stato dato "oggettivamente", come si vorrebbe, ma "soggettivamente", sulla base delle aspettative e, sinceramente, in modo che condivido appieno. I casi sono due: o racconto la "mia " esperienza, e dò 1 all'ambiente perchè era in stile rococò e me lo aspettavo liberty, oppure sto sull'andazzo dei recensori Michelin, e ne faccio un doppione. 50 euro una frittura (scarsa). Ecco, potrebbe essere il ristorante del mio "seguito" sulle Varie . Premetto che non ci sono stato, quindi non intervengo in merito ai giudizi, però è evidentemente un tipico caso in cui l'ambiente ha condizionato molto negativamente il giudizio finale su un istorante che è considerato uno dei migliori di Milano.
Vi ricordate la vecchia "Scaletta Wine Bar"? Entravate, e c'erano le pareti letteralmente tapezzate da pavimento a soffitto di libri di cucina. Questo vi preparava alla fantastica cucina della Signora, con le sue rivisitazioni di una cucina semplice e tradizionale. Da urlo. Poi sono passate le ASSL: non si possono tenere i libri alle pareti, sono antigienici. Via i libri, eccellente sistemazione con vetri di pregio, ma...mancava qualcosa. Poi, la Signora ha ceduto, e anche la cucina è scesa....
Bob ha scrittoohara ha scritto[quote="primus....un paio di camerieri "competenti" costano 5\6 mila euro al mese,
netti o lordi? a persona o per entrambi?
no perchè, sai, potrei essere tentata a riconvertirmi....
Bob ha scrittofilo ha scrittoCaro bob...se non sei mai stato al "sambuco" e lo definisci come tra i migliori ristoranti di milano basandoti solo sui giudizi delle "guide"......mi viene spontanea una domanda, che ci fai nel sito il mangione ??? non capisco il legame con l'ambiente il definire 50 euro un prezzo inadeguato per un piattino di frittura di pesce ????
In effetti ci sto per imparare......
In mancanza di altri parametri, mi rifaccio a giudizi che altri, più esperti di me, hanno dato.
Quanto al non capire il legame con l'ambiente....50 euro per una frittura (scarsa - cito) di pesce, non la giustifico in altro modo. Il "nome"? Do per scontato che sia frutto anche dell'ambiente. Non è così? Bene, correggetemi, e scusatemi. O preferite tagliarmi la testa?
Bob ha scrittofilo ha scrittoCaro bob...se non sei mai stato al "sambuco" e lo definisci come tra i migliori ristoranti di milano basandoti solo sui giudizi delle "guide"......mi viene spontanea una domanda, che ci fai nel sito il mangione ??? non capisco il legame con l'ambiente il definire 50 euro un prezzo inadeguato per un piattino di frittura di pesce ????
In effetti ci sto per imparare......
In mancanza di altri parametri, mi rifaccio a giudizi che altri, più esperti di me, hanno dato.
Quanto al non capire il legame con l'ambiente....50 euro per una frittura (scarsa - cito) di pesce, non la giustifico in altro modo. Il "nome"? Do per scontato che sia frutto anche dell'ambiente. Non è così? Bene, correggetemi, e scusatemi. O preferite tagliarmi la testa?
Fante ha scrittoNon per fare il pignoletto ma temo si sia usciti un po' fuori tema...
Se ben ricordo, la domanda era: è possibile che l'ambiente influenzi il giudizio sulla cucina? E se questo accade è giusto?
Non credo si volesse farne una questione di prezzo. Mi sembra naturale che l'ambiente incida sul conto. La posizione stessa del locale è un fattore determinante nei costi.
Oh no?
Bob ha scrittoFante ha scrittoNon per fare il pignoletto ma temo si sia usciti un po' fuori tema...
Se ben ricordo, la domanda era: è possibile che l'ambiente influenzi il giudizio sulla cucina? E se questo accade è giusto?
Non credo si volesse farne una questione di prezzo. Mi sembra naturale che l'ambiente incida sul conto. La posizione stessa del locale è un fattore determinante nei costi.
Oh no?
Hai ragione: in effetti la domanda era quella. Tuttavia l'ambiente, sicuramente, è indice di prezzo, e quindi, in questo senso, anche il prezzo può entrare nel discorso. Ammetto tuttavia che io stesso mi sono lasciato fuoviare: l'"ambiente" che intendevo io era il vero e proprio arredo, lo studio del locale come spazio tridimensionale, da riempire e da vivere. Quanto alla sterilità della discussione....bé, che c'è di meglio? Nell'antica Atene, i veri filosofi cacciavano dalle loro scuole chiunque ponesse problemi di utilità pratica.....
Fante ha scrittoTornando alla geometria...
Una cosa è certa : certi locali sono troppo affollati. Detesto mangiare con il gomito dell'altro che minaccia il mio a ogni forchettata, il contatto di schiena con un'altra sedia, i passaggi talmente stretti che il grembiule del cameriere ti disegna giardinetti zen sulla tovaglia. E sopratutto dopo un'ora circa...il rumore! La gente non parla, grida! In pochissimo tempo per parlare con la persona davanti a te devi ricorrere al morse!
Secondo me, lo stesso piatto in un posto così e in un ambiente più sereno...cambia.
Fante ha scrittoA Milano questi squali sono tanti.
Bob ha scrittoComunque continuo a non capire come fai ad attribuire all'ambiente (che non conosci) il prezzo.
Eddai, filo, che è, ti ho preso dal lato sbagliato? Se l'ho fatto non era mia intenzione. Quanto al ritardo di 2000 anni, mai rigettare il passato. Hai usato anche tu gli stessi metodi. Questo si chiama "sofisma". Stesso periodo.
Primus, comprendo benissimo che l'affastellarsi dei tavoli sia un fatto, spesso, meramente commerciale. Non credo che un ristoratore sia così sciocco da creare un ambiente sgradevole per la folla, quando ne potrebbe fare a meno. Tuttavia, è diverso il caso, secondo me, per quei locali dove, come aprite la porta, capite di essere entrati "nel posto sbagliato". Sbagliato per chi? Ovviamente, solo per le vostre aspettative.
E' come quando si va al cinema a vedere un film di avventure e ci si trova con una commediola strappalacrime....
Fante ha scrittoNon credo che un ristoratore sia così sciocco da creare un ambiente sgradevole per la folla, quando ne potrebbe fare a meno.
Io non discuto che il ristoratore debba guadagnare. Ci mancherebbe altro. Però a fianco di chi fa il suo lavoro con passione e deve scendere a qualche compromesso, tipo il sopracitatato ristoratore di Pavia che per mantenere una certa qualità a un certo prezzo deve avere il massimo di coperti, esiste una categoria di "squali" che mirano solo al massimo guadagno. A Milano questi squali sono tanti.