Bob ha scritto un cane che non sta zitto è un cane, ha un'intelligenza inferiore. Ma il frignante, perchè quegli strçç°°imb#@corn@@i dei genitori non provano, almeno, a farlo tacere? Non posso picchiare il pargolo, ma loro, ah, loro, cosa non gli farei.....
Un pargolo di pochi mesi che piange, è assolutamente comprensibile e tollerabile. A quell'età come si può far capire al bambino che i suoi strepiti possono dar fastidio? E magari a volte i genitori non hanno davvero alternativa che portarselo dietro.
Il mio "livore" corrosivo
(più o meno come uno sternuto di Fante)
è rivolto a quei genitori che permettono al pupattolo di 4-5-6-7 anni di scorrazzare fra i tavoli, magari inseguito dall'amichetto pari età, che fra mosse di wrestling, pupazzetti dei gormiti lanciati fra i tavoli, contro la cristalliera o sulla zucca del cameriere, o strepitando come scimmie urlatrici ad un concorso canoro per oranghi, senza un minimo di intervento per riportare il tutto sui binari dell'educazione. A quell'età ad un bambino si PUO' e si DEVE spiegare perché deve stare composto a tavola, perché NON deve urlare, perché non deve fare il tiro al bersaglio con i grissini, perché non deve scambiare bicchieri, bottiglie e posate per strumenti atti ad inscenare una cacofonia continua. Naturalmente tutto ciò non vale se si è a cena da Primus.
Adesso, il post si è trasformato (per la gioia di Silbusin) in una sorta di Pupo vs Puppy (perdonatemi l'Inglesismo
) e questo non è corretto. Comprendo la perplessità di Strini, ma penso che qui non si voglia mettere bambino e bestiola sullo stesso piano antropologico o morale. E' semplicemente una questione di educazione e di civiltà. Se in Europa e non solo è diffuso un gradissimo rispetto verso gli animali (penso all'usanza di quasi tutti i ristoranti "abroad" di proporti la doggy bag per gli avanzi) e dove vi sono strutture comunque in grado di poter far coesistere animali e avventori (certo, magari Sansone il danese lo lascio nel suo recinto a casina e Fante pure), ricordando inoltre che il cucciolo, a tutti gli effetti, per molte persone sole o anziane o semplicemente amanti delle bestiole, rappresenta davvero una ratio affettiva non indifferente (ergo diventa come un familiare) e che, come sottolineava Silbusin, la Pet therapy (per non parlare appunto dei già citati cani guida) rappresenta una pratica molto utile per curare determinate patologie di infanti e non solo. Ritengo quindi, come giustamente detto da Santippe, che una società civile debba occuparsi anche degli animali, incluso (naturalmente con limiti dati dal buonsenso) il non impedire l'entrata della bestiola al ristorante. E' un discorso di buona educazione ed in questo senso ho parlato di padroni di cani maleducati affiancandoli ai genitori maleducati.
Saludos!