Ma....famo a non capisse?
Che ognuno trovi il suo limite, non ci piove. Che ognuno mangi le quantità che ritiene opportune, pure ( e non puré
).
Che uno
preferisca (NB) la soluzione A al posto della B, idem.
Ma, appunto, si deve trattare di
preferenze. Non di obblighi.
Se notate, non sto parlando di dosi pantagrueliche: parlo di minimi di sopravvivenza: sono quantitativi simili o addirittura, per certi versi,
inferiori a quelli della dieta dimagrante che mi è stata assegnata.
Eppure, in certi ristoranti, neppure
questi limiti vengono rispettati
. Ed è qui che mi adombro.
Stellato o lunato, bettola o mensa dei poveri, o mi dai un minimo, o non me lo dai affatto, che è meglio. Altrimenti mi sento PPC.
La singola capasanta te la tieni tu, e, se me la dai (come singola portata, intendo) devi anche accettare suggerimenti sull'uso che puoi farne.
Anch'io peso 100 chili, e anch'io faccio comunque fatica ad uscire satollo da praticamente ovunque. E non ho nessun problema sul 1,5 kg di carne( o di qualsiasi altra cosa, se è per questo). Ma non pretendo che le dosi di un risto siano calibrate sulle
mie preferenze. Però, neppure su quelle di un cardellino (come un misconosciuto recensore ha già avuto occasiopne di scrivere....
).
Ribadisco: non mi frega una beata mazza che tu, risto stellatissimo, pensi che io debba venire da te solo per degustare una infinità di piatti: te li degusto, se mi fai dei micro prezzi cadauno. Ma se mi fai pagare 40 euro un secondo, scusa sai, ma pretendo una dose porzione, bastante a persona di normalissimo stomaco ed appetito. 100, 120 grammi di carne e relativo contorno, appunto. E la pretendo proprio perchè ti riconosco, o stellatissimo covo, che nella tua offerta il prezzo della materia prima influisce molto meno, in proporzione, della tua professionalità, del tuo staff, del tuo servizio impeccabile. Quindi,
a maggior ragione, me la devi fornire. Ecchec.....