... Ma un bell'evento al Doge di Amalfi?

gobbaccio ha scritto
Tutto era nato da questa domanda. Ti dico la mia? Alla fine della fiera, secondo me sì, lo fa apposta. Solo supponenza, offese, denigrazioni verso un gruppo di persone da cui avrebbero più di qualcosa da imparare. Un solo filo conduttore in tutto il discorso: ora arriviamo noi e vi facciamo vedere cosa sappiamo fare.

....

Stringi stringi, l'unica novità è che il Gambero Rosso prova (e sottolineo prova) a sbarcare su web. Sai cosa ti dico? E' una sconfitta, non lo avrebbero mai voluto fare, ne sono costretti. Li abbiamo costretti.

Ora: non voglio soffermarmi sull'arroganza di qualche sfigato che pensa di dare lezioni al mondo con le due frasette di latino che è riuscito a mettere assieme frequentando le scuole serali. A me quel che non va giù è l'ipocrisia di Bonilli, che fa il finto democratico

...

Pura propaganda, degna della supponenza di chi crede di avere l'esclusività del gusto e di poter prendere in giro la gente dal palazzo del potere gastronomico. E lancia il proclama a un gruppetto di yesmen che dicono "bravo, ottima idea, ci voleva proprio" sperando di raccogliere le briciole di una collaborazione. Chi sono allora i guitti?

...

gobbaccio, io la amo! Quoto tutto, e sono certo che falliranno miseramente, questi falsi democratici fieri delle loro papille gustative e della loro m..a a 3 stelle che non sanno cosa sia Internet (e neanche un uovo al paletto)

gaglia69 ha scrittoQuanto alla tipologia di clientela di un ristorante abbiente piuttosto che gourmet, sinceramente mi sembra un a questione piuttosto risibile. Che significa clientela gourmet? Perchè queste schematizzazioni un pò razzistelle? Ha qualcosa contro le persone abbienti?

No non è risibile anzi è la "base" o "scelta" sulla quale vivono numerosi locali. Che fanno della scrematura della clientela un mezzo economico trainante. Specie se appartenenti alla metodologia mentale delle guide cartacee.
Non solo. Ci sono blog che enfatizzano questo tipo di clientela e solo a questa si rivolgono. Ne fanno il Leitmotive della loro attività portandola a tali gradi di entusiasmo da essere, loro sì, risibili.
Il non averlo percepito appare una lacuna troppo evidente da non pensare invece che è argomento ben conosciuto ma politically incorrect e da cui è meglio prendere le distanze.
Io sono profondamente un razzista gastronomico. Razzista gastronomico dal capo ai piedi. Nel momento in cui vado in piazza (il web) e dico a tutti come la penso (recensico, faccio un articolo, ecc.) mi devo aspettare (e se non lo capisco sono uno stolto) che la piazza (il web) mi giudichi. E se dico che spendere 75 euro per un calice di amarone da Pinchiorri è una cosa giusta mi devo aspettare che qualcuno la pensi diversamente da e me lo dica senza timore.
Di PRC con la BMW che fanno i girotondi o di abbienti che tengono come pezzenti chi non va almeno una volta nella vita da Vissani, ne ho pieni i coglioni, pardon i testicoli, come dicono le persone abbienti.
saluti.

silbusin ha scrittone ho pieni i coglioni

Mi cercavi?

Tra l'altro, una cosa che ho notato è che questo presunto mondo web pieno di contatti alla fine gode della presenza dei soliti 4 gatti

Fateci caso. Da Bonilli, da Kela, da Mucca pazza, da Vg....si è sempre i soliti a intervenire.

Non l'avete notato?

Fante ha scrittoTra l'altro, una cosa che ho notato è che questo presunto mondo web pieno di contatti alla fine gode della presenza dei soliti 4 gatti
Fateci caso. Da Bonilli, da Kela, da Mucca pazza, da Vg....si è sempre i soliti a intervenire.

Non l'avete notato?

porco mondo!!!!....proprio come i PRC di cui diceva Silbusin poc'anzi...
Quattro pistola che pensano ancora di tenere in mano il mondo...che continuano a cantarsela e a ballarsela tra di loro..
Son quasi felice di non essere mai stato da Vissani....e di essere visto come un pezzente da questi qua....

Lo sbarco su web del GR è stra-annunciato. E non è neanche il primo.

Le prove generali sono già state fatte più volte. Un paio di anni fa è stato aggiornato il look del sito istituzionale, spacciandolo come il sito 2.0, con l'aggiunta di link a blog, siti personali e altre risorse gestite da terzi. Anche in quel caso si fece riferimento alla collaborazione, all'informazione condivisa e alla democraticità dell'informazione. E vabbè.

Poi, sono arrivati i blog dei direttori e kelablu. Sono i classici blog aziendali assolutamente inutili per veicolare traffico e conoscenza, perché fatti da addetti ai lavori che si rivolgono ad addetti ai lavori con lessico da addetti ai lavori. Autoreferenziali. Ma anche essi dipinti come la nuova frontiera del web 2.0. E ri-vabbè.

Adesso, Golosi 2.0. La grande novità. Una novità che altrove esiste da anni (in varie forme) e che funziona perché non sponsorizzata, non marchettata, non prezzolata. Un paradigma che si è dimostrato non utile per determinate tipologie di attività di marketing commerciale. E, infatti, il mondo professionale legato al web è già al web 3.0 da parecchio tempo.

panico al GR... web 3.0? perché non ci hanno avvisati?

Golosi 2.0. Ma davvero lo volete fare?

Fante ha scrittoTra l'altro, una cosa che ho notato è che questo presunto mondo web pieno di contatti alla fine gode della presenza dei soliti 4 gatti

Fateci caso. Da Bonilli, da Kela, da Mucca pazza, da Vg....si è sempre i soliti a intervenire.

Non l'avete notato?

esatto! bravo Fante. forse ci si dimentica ancora che l'uso di Internet in Italia è ancora di una minoranza, che l'ADSL è solo nel 30% delle case con PC, che di locali mangerecci in Italia dicono ce ne siano 80.000, che i tacchini rigonfi che avranno recensiti al massimo qualche centinaio, e che gli appassionati di cibo che usano il PC e scrivono sono pochi.

qusto forum è un esempio: su 55000 utenti, solo 800 utenti hanno scritto più di 3 messaggi...

GIUDICE!
Signori giurati ma anche promessi, signori della Corte - no Fabio, non tu - una corte diversa - che bel sorriso che hai.... 8) - MA NO

Insomma
Abbiamo il PRECEDENTE

Se fanno IlGolosone possiamo citarli per danni

Io voglio mille mila miliardi di euri.

Fante ha scrittoGIUDICE!
Signori giurati ma anche promessi, signori della Corte - no Fabio, non tu - una corte diversa - che bel sorriso che hai.... 8) - MA NO

Insomma
Abbiamo il PRECEDENTE

Se fanno IlGolosone possiamo citarli per danni

Io voglio mille mila miliardi di euri.

Più uno!

Fante ha scrittoGIUDICE!
Signori giurati ma anche promessi, signori della Corte - no Fabio, non tu - una corte diversa - che bel sorriso che hai.... 8) - MA NO

Insomma
Abbiamo il PRECEDENTE

Se fanno IlGolosone possiamo citarli per danni

Io voglio mille mila miliardi di euri.

C'è già ECCOLO

e c'è anche QUESTO

Sceglieranno forse QUEST'ALTRO?

Il "precedente " mi sembra alquanto traballante , non so fino a che punto reggerà alle impugnazioni. Cmq , riflettevo tra me e me , che i gamberi sono ben strane creature con scarso senso dell'umorismo e zero tolerance ! A me la guida del gambero rozzo me l'ha regalta il mio collega per Natale e a sto punto sono ancora più contenta di avercela. Chissà , magari tra poco diventerà come un Gronchi Rosa. Sarà utile che vada a nasconderla in un luogo sicuro !

Sembra proprio che la guerra delle guide si sposti su internet, cosa ne pensate di questo articolo apparso ieri su repubblica


Da Murdoch alla Visa, si era scatenata la corsa a comprare la guida ai ristoranti più famosa del mondo, la Zagat. Persino Lvmh, Luois Vuitton, big mondiale del lusso, che in portafoglio ha brand prestigiosi di champagne e vino, si era mostrato interessato a completare il suo portafoglio lifestyle con il marchioculto dell' editoria enogastronomica statunitense. Ora i due fondatori, Tim e Nina Zagat, hanno cambiato idea: non vogliono più cedere il loro business, bensì puntare su Internet. «Negli ultimi sei mesi abbiamo valutato attentamente un' ampia gamma di opportunità per accelerare la crescita delle nostre attività e abbiamo parlato con un certo numero di potenziali partner», hanno dichiarato in un' intervista a Bloomberg News i due proprietari Tim e Nina Zagat, la coppia di avvocati divenuti ricchi e famosi riciclandosi per hobby nella guida ai ristoranti. I due soci avevano incaricato Goldman Sachs di trovare un possibile compratore. Ora, hanno pensato di tenersi ben stretto il marchio, «Abbiamo deciso di continuare ad ampliare l' attività per via organica, su Internet», hanno spiegato. Hanno un gioiello tra le mani, lo vogliono far crescere fino alla massima potenzialità del suo valore. Le pubblicazioni enogastronomiche sono dedicate a chi si sposta, si muove, vuole conoscere posti nuovi. E con le telecomunicazioni mobili, il wifi, il boom del Blackberry e degli smarthphone, veri e propri uffici tascabili, si punta ad avere nel palmo della mano anche la guida telematica agli alberghi più rinomati o più adatti ai propri gusti, la guida ai ristoranti e vini di tutto il mondo. La nuova frontiera hitech del business, insomma. Non solo come canale in cui rovesciare i contenuti cartacei, ma soprattutto dove inventare nuovi contenuti, rivoluzionare l' idea stessa di guida. Puntando anche sui contenuti autoprodotti, l' incrocio di informazioni della comunità virtuale, il nuovo trend di Internet. «Riviste internazionali di ristoranti, viaggi e altri servizi di turismo basate su Internet e scritte direttamente dai consumatori stanno rimpiazzando progressivamente le guide scritte dai professionisti», è una recente analisi del New York Times, con i suoi food writer fa il bello e cattivo tempo nel mondo dell' enogastromia. E' l' ulteriore riprova che la formula della Zagat, basata proprio sulle valutazioni dei consumatori si può ripetere e amplificare su Internet. Tim e Nina, coniugi e soci, si erano conosciuti alla Yale Law School e avevano iniziato l' attività dopo una cena durante la quale uno degli ospiti aveva criticato le recensioni pubblicate da un giornale. Così avevano cominciato a sollecitare le opinioni degli amici. Il gioco è diventato un business valutato 200 milioni di euro, con 300.000 recensori che giudicano alberghi, compagnie aeree, locali notturni e cinema in 104 nazioni. Ma c' è ancora spazio per crescere. A partire dalla Rete. Da tempo era stata avviato l' invio delle schede di valutazione online. Ora è un prolificare di iniziative. Come i video della settimana, girati direttamente dietro i fornelli con gli chef che svelano i loro segreti. Come nel lusso, anche nell' enogastronomia il brand aggiunge valore. Anche sul web. E dal punto di vista della raccolta pubblicitaria online, si traduce nella possibilità di vendere meglio gli spazi: «E' questo il vero cuore del business. L' offerta di servizi gratuiti, almeno per il momento, non fa tanto decollare i servizi a pagamento collegati, ma di sicuro funziona da traino per la pubblicità online. Basta guardare il sito Zagat, è pieno di banner», commenta Patrizio Pazzaglia, direttore finanza di Banca Insinger de Beaufort, gestore di ricchi portafogli molto attento a seguire le nuove tendenze del mercato. Tra i primi a intuire le potenzialità dell' informazione enogastronomica multimediale è stato Robert Parker, guru mondiale dell' enologia. Quando gli smartphone erano un mercato di nicchia ha lanciato una versione scaricabile della sua guida ai vini, portandola a tavola della gente. Cibo e vino sono diventati anche i protagonisti di film di successo, da Ricette d' Amore a Ratatouille, da Sideways a Un' ottima annata. In un vigneto è stato ambientato uno dei reality show più innovativi e di successo trasmesso in Usa: The wine makers, sfida tra 12 persone per creare il migliore vino. E gli spezzoni del format prodotto dalla Dcb per la tv via cavo a pagamento si trovano ora anche su You Tube. Ma attenzione: «Le guide online non sostituiranno quelle cartacee», avverte il New York Times. «Le edizioni tradizionali di carta, soprattutto quelle più snelle, sono facili da portare dietro e mantengono il loro mercato». Come le compagnie aeree low cost che hanno fatto volare chi altrimenti non avrebbe volato, l' editoria online amplia la base di mercato. E tutti ci si stanno buttando. Grandi e piccoli. Anche la Michelin, multinazionale dell' editoria del gusto, sta muovendo i primi passi su Internet. Ma la battaglia è appena cominciata. Il settore guide sta ampliando i campi, spazia dal Golf alle Spa, e in Rete si preparano a sbarcare guide sempre più innovative. La stessa Zagat ha dato il via alla guida ai medici. E in Rete è partita un' iniziativa per raccogliere i rating sulle mense aziendali. Che in Usa, pochi lo sanno, sono aperte anche al pubblico, e sono tra i ristoranti low cost più frequentati.

Il marchio "Il Mangione" è registrato?

cosa significa quando i gamberi hanno un retrogusto amarognolo???
non sono freschi?sono stati più volte ricongelati???