da cisejazz il 22 gen 2008 00:56
mi fa piacere leggere che avete continuato a discuterne.
nel frattempo, visto che il bye bye blues era chiuso per ferie, ci siamo dovuti rassegnare a un Villa Antigone, che mi era stato dipinto come posto dove si mangia stramegaultrabenissimo, quasi da urlo.
Devo ancora scrivere la recensione perche' ho passato la domenica all'aeroporto Falcone-Borsellinoin attesa di un aereo che e' stato annullato e ancora non ho avuto tempo di raccogliere le idee per essere obiettiva nella valutazione del locale su citato.
Posso dire solo una cosa?
io ero li' con 2 figli: uno di 34 mesi e l'altra di 17 mesi.
Mi sono vestita in modo piu' che elegante supponendo Villa Antigone locale elegante (grave errore).
mi sono attrezzata con giocattoli da sfruttare sul tavolo senza coinvolgere i vicini di posto ne' provocare urla nei miei figlioletti.
Maya era in serata "no", ma e' stata brava e buona, un po' in braccio a mio padre, un po' seduta nella sedia accanto alla mia a fare qualche boccaccia.
Ruggero era in serata "si": e' rimasto seduto al tavolo, a giocare con i suoi giocattoli, senza mai alzarsi per piu' di due ore (ovviamente ha ricevuto in premio un gelatone, cosi' ricordera' che per ogni volta che sapra' comportarsi in queste occasioni, avra' un premio).
Attorno a noi, un'orda di barbari dell'eta' media di 4 anni avevano occupato il locale.
Un bambino si e' letteralmente buttato dal balconcino accanto al nostro tavolo ed io l'ho acciuffato al volo, ritrovandomi a rimproverarlo al posto dei genitori che erano chissa' dove.
Altri sono venuti al nostro tavolo a rubare i giocattoli di Ruggero.
Dovunque il caos regnava sovrano: ma erano i grandi i primi a fare casino, un casino, un frastuono insopportabile!
Ho resistito solo perche' ero a tavola con i miei genitori e dei loro amici,i quali sembravano non far caso, ma ho ringraziato di essere venuta fuori da quella bolgia infernale.
Quindi, alla fine di questo riassunto, io mi rendo conto benissimo che e' difficile sia per un ristoratore che per un bambino condividere lo stesso spazio.
Ma sono sicura che queste belve feroci che occupavano il locale dell'altra sera (che si spaccia per chissa' che, ma sono stata in osterie dove vieni trattato in modo piu' consono), non sono mai state educata a rimanere a tavola, a giocare nel proprio spazio, ecc.
Sono convinta, perche' e' quello che ho visto per anni, andando ogni domenica a pranzo fuori con i miei, che, se il bambino viene abituato da subito a certe situazioni, alla fine quella diventa la normalita' e rientra in un'etica di comportamento da adottare in quella circostanza.
E infatti, Ruggero e' partito dall'essere un insopportabile lagna checi costringeva a lunghe camminate fuori dal ristorante per intrattenerlo tra una portata e l'altra, ma adesso mi rendo conto che sta iniziando a capire quale veste assumere al ristorante.
L'altra sera era stranito dal comportamento degli altri bambini!
Continuava a dirmi "ma che sta facendo? perche' urla? perche' lancia le cose?" parlando degi altri bimbi che correvano in mezzo a quel poco spazio che restava tra i tavoli.
Ecco perche' dico: ok, i bambini al ristorante si rompono le palle, ma vanno educati come in qualsiasi altra occasione in cui dovranno convivere con altre persone.
Vale pure per i viaggi: a forza di portarli in giro, in qualsiasi situazione, per loro e' diventata la normalita'.
E l'obiettivo e' quello: far diventare andare al ristorante la normalita'.
Alla fine, per colpa del Desco, che non ci ha voluti, mi sono trovata a mangiare in un infima bettola camuffata da ristorante lussuoso.
non che si sia mangiato male (sarei una bugiarda a dirlo), ma non ho trovato niente di entusiasmante e la panna nella pasta all'aragosta e' stata una profonda delusione.
Non riuscivo a sentire i miei pensieri per quanto caos c'era li' dentro.
Chefalfio, Primus, visto chesarete le mie prossime mete, vi tocca farmi ritrovare il gusto di andare a cena fuori, perche' se le premesse devono essere queste, preferisco cucinarmi da sola.