Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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da kinggeorge il 16 dic 2009 08:46


ti concedo che potrei pure accettare, anche se molto difficilmente, un'esauriente delucidazione dello Chef sulla non proposta di complementi ai formaggi


dicono che Pierangelini buttasse fuori dal ristorante chi gli stava antipatico per l'eccessiva supponenza...

io, purtroppo, non ci sono mai stato :(

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

da fulvia il 16 dic 2009 15:59


dicono che Pierangelini buttasse fuori dal ristorante chi gli stava antipatico per l'eccessiva supponenza...

io, purtroppo, non ci sono mai stato :(
[/quote]



....Peccato.... :roll:
....Corre voce che uno chef stellato della costiera Amalfitana sia finito in analisi, dalla tua ultima visita...... 8) 8) in una stanza deliziosamente imbottita e ripete continuamente...."Chi? Taglietti? Chi è costui?"....... :roll: :roll:

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

Re: Combal.zero di l_caco

da gobbaccio il 16 dic 2009 18:21


kinggeorge ha scrittoE qui, va là, ci aggiungo una noticilla per un lettore (che probabilmente non leggerà): ci ho pensato in ritardo, caro Lettore Direzionale... Ma Cristo Benedetto, cosa gli vai a dire al Sig. Cheffone "guardi, tutto più o meno bene, ma ci saremmo aspettati molto di più dal food design"... Quando, porca paletta, c'era da dirgli che abbiamo mangiato... come dire... "così così" :?: :!: :twisted:

Ma chi se ne frega del food design, se il piatto è cannato nella sostanza :!: :!:

:roll:

E qui, forse, andrebbe inserita una postilla: l'occhio vuole la sua parte, indubbiamente... ma in quanti posti, ormai, si corre più dietro l'occhio (perché si deve far figo) che dietro la sostanza? E così ci ritroviamo una splendida cassata destrutturata... e non si bada al fatto che la ricotta DEVE SAPERE DI CAPRA!!!!! Non di ricotta di vacca sciapa...

I miei omaggi

8)


:lol: :lol: :lol: :lol:

Un po' in ritardo ma ho letto :wink:
Diciamo che tra me e te c'è una differenza: la diplomazia. Ero partito, è vero, dal food design (nullo), aggiungendo però che c'erano un paio di piatti assolutamente sbagliati. Non mi sarei mai permesso, contrariamente a qualcuno di mia conoscenza 8) di dire: chef, non ne hai azzeccata una. Pensa se trovavi Pierangelini ( :shock: :shock: :shock: ). Altro che cacciato, ti pigliava a colpi di Duomo in miniatura sulla faccia.
Per la conoscenza di tutti, lo chef in questione era Gennaro Esposito, il ristorante La Torre del Saracino. Una cena mooolto deludente, soprattutto per quanto concerne il servizio.
Io credo che in un ristorante di alta cucina non ci si possa limitare all'essenza, occorre anche la presentazione. E perciò la cosa che più mi ha colpito, visitando un due stelle Michelin e soprattutto il secondo chef italiano nella valutazione del Gambero, è che tra un piatto e l'altro non vi fosse alcuna differenza di presentazione. L'occhio STRAVUOLE la sua parte. Poi un piatto si può anche cannare, due no, tre assolutamente no. Ma avrei notato l'anomalia anche in una cena perfetta.
Detto questo, delle marmellate sui formaggi 'mporta sega.

Re: Combal.zero di l_caco

da kinggeorge il 18 dic 2009 10:35


gobbaccio ha scritto
Un po' in ritardo ma ho letto :wink:
Diciamo che tra me e te c'è una differenza: la diplomazia.


Come sai benissimo, della diplomazia ci ho fatto un mestiere, quindi non è che mi manca 8) Però, santa Polenta, a volte, dopo un paio di armagnac del 65, la si può anche mettere da parte :P .... Al di là della battuta - e anche del fatto che c'era ben poca diplomazia nel conto appena pagato - non credo di essere stato poco dipolomatico... vi ho ascoltato parlare per venti minuti abbondanti di ristorazione e di editoria ad essa legata e, per come ho colto lo spirito di gennarino, ho semplicemente cercato di andare al di là, in quel modo piuttosto diretto, di un noioso e secondo me infruttuoso rapporto tra ristoratore e "cliente saputo"... ho cercato di andare sull'umano, perché volevo entrare decisamente di più nel cuore dei piatti, per capire le motivazioni al fondo di una cena deludente.


gobbaccio ha scritto
Ero partito, è vero, dal food design (nullo), aggiungendo però che c'erano un paio di piatti assolutamente sbagliati. Non mi sarei mai permesso, contrariamente a qualcuno di mia conoscenza 8) di dire: chef, non ne hai azzeccata una. Pensa se trovavi Pierangelini ( :shock: :shock: :shock: ). Altro che cacciato, ti pigliava a colpi di Duomo in miniatura sulla faccia.


eddai, ovvio che, se la dici così, diventa la mitizzazione di un episodio che, nei fatti, è stato un po' diverso... Vero è che gli ho sputato in faccia un bel "chef, stasera non ne hai azzeccata una"... però era la conclusione della mia premessa... e la mia premessa completa era (per sommi capi): - gennaro, guarda, io voglio essere un po' più diretto... come sai, questa sarà la decima volta che mangio qui, dal 2003 ad oggi... Dal servizio non mi aspettavo nulla, essendo stato già una grandissima delusione negli ultimi anni (mentre, quando c'erano praticamente solo gli storici sommerlier e maitre, era un servizio stupendo - testimone ne è anche una mia recensione), del food design onestamente mi interessa poco, la questione è che da te ho mangiato alcuni piatti tra i più buoni della mia vita... La cozza ripiena, il risotto uva e foie, gli spaghetti con gli "sconcigli" etc etc etc.. Ma chef, stasera non ne hai azzeccata una!"... Effettivamente ha sbarellato un attimo (probabilmente cercava una statuetta del duomo a portata di mano) ma poi è entrato nel discorso, abbiamo parlato a fondo dei piatti, degli equilibri, dell'idea alla base di quello che ci ha portato, del riso che sembrava con l'aranciata e del polpo fibroso che ha sfasato tutto un piatto, etc etc etc.. Insomma, la chiave che ho usato per entrare, ancorché poco diplomatica, secondo me era giusta :)
Mi dispiace solo che abbiamo potuto alla fin fine parlare poco (Tiziana, a ragione, se ne voleva andare... erano oltre le due!)... e, soprattutto, che la mia idea complessiva sulla cena è giunta dopo, sarà per l'armagnac o perchè ero già bello malato con la mia mezza bronchite. Perchè, fosse arrivata prima, invece di approfondire tanto la costruzione dei singoli piatti, dal polpo al riso alla parmigiana di pesce bandiera, avrei affrontato quella, in modo molto più organico.

Ed eccola qui la mia idea. Che, peraltro, poco spazio lascia alle attenuanti. Difatti, parlare dei singoli piatti può sempre avere la risposta - che sono il primo a considerare come assolutamente valida - della serata storta, del pezzo di pesce sbagliato, dell'olio caduto in abbondanza, dei pochi piatti assaggiati... insomma, delle "cose che capitano". E ci sta. SEMPRE. Perchè la prima cosa da riconoscere è che lì davanti hai un omone che si è spaccato il sederone a lavorare, a fare la spesa, a pensare i piatti, a eseguire le preparazioni... un Artigiano, un Artista, a cui deve essere SEMPRE riconosciuta l'estrema dignità di stare LAVORANDO.

Però, appunto, eccola qui l'idea: Gennà, mi pare che ti stai un po' snaturando, lasciando da parte i sapori più intensi e "scomodi", per rendere la tua cucina più "commerciale", più "raffinata", più "adatta al palato di tutti". Non a caso il piatto in assoluto migliore della serata, la monumentale e blasonata "minestra di pasta mista di gragnano", è un piatto scomodo, un piatto intenso, un piatto di mare vivo, negli odori e nei sapori, dalla consistenza assurdamente vicina ad una "pasta e fagioli col cucchiaio in piedi", ma dove i fagioli mancano e la loro parte la fanno incredibilmente l'arte e l'intuizione con cui Gennaro tratta il pesce... Ma tutto il resto fa vedere un passo indietro rispetto ai profumi e ai sapori della costiera... Il mio dessert, la "passeggiata vicana", manca di intensità nella sua componente "lattaria" e nella sua componente (se ben ricordo) "agrumata"... il burro di accompagnamento ai pani - epporca vacca, io qui ho mangiato in passato un burro di intensità spettacolare, vedasi sempre antiche recensioni - è scialbo e raffinato... perfino la meravigliosa intuizione di abbinare un pomodoro diverso ad ogni preparazione, con quell'immenso studio sulle qualità di ogni tipologia, viene a cadere laddove "non si sente" quel profumo e quel sapore che tante volte ha fatto la fortuna dei suoi piatti (parmigiana di pesce bandiera, ahimè, completamente sottotono)... La degustazione di formaggi, che ieri ho altresì scoperto immensamente "lodata" dalla recensione dell'Espresso attualmente in circolazione, mi è sembrata un po' vacua, sì è vero con formaggi locali, ma dove non ho sentito quel sussulto che un grandissimo provolone del monaco ti può far provare... Bensì un onesto e sincero insieme di prodotti di certissima qualità ma anche di buona "diffondibilità". In cantina mi son portato su un provolone del monaco che, se lo apri dinanzi ad una signorina poco avvezza, certamente si alza da tavola e se ne va. Però, porca vacca (santa polenta non era più coerente con il contesto), i formaggi sono ANCHE questo!

Che io stia esagerando? Forse... Ma mancavo da tre anni alla Torre, dall'estate 2006. Nel frattempo hanno completato la ristrutturazione: era un locale in pietre a vista e sedie "casalinghe", come l'antica e splendida torre saracena che lo ospita; abbiamo ora un minimal-chic che potrebbe stare in centro a Milano. Sicuramente utilissimo per far arrivare la seconda stella, giunta nel tempo della mia assenza, ma che concorre alla mia idea di cui sopra. Che, sia chiaro, è puramente soggettiva.


gobbaccio ha scrittoPer la conoscenza di tutti, lo chef in questione era Gennaro Esposito, il ristorante La Torre del Saracino. Una cena mooolto deludente, soprattutto per quanto concerne il servizio.
Io credo che in un ristorante di alta cucina non ci si possa limitare all'essenza, occorre anche la presentazione. E perciò la cosa che più mi ha colpito, visitando un due stelle Michelin e soprattutto il secondo chef italiano nella valutazione del Gambero, è che tra un piatto e l'altro non vi fosse alcuna differenza di presentazione. L'occhio STRAVUOLE la sua parte. Poi un piatto si può anche cannare, due no, tre assolutamente no. Ma avrei notato l'anomalia anche in una cena perfetta.
Detto questo, delle marmellate sui formaggi 'mporta sega.


sul servizio, per ora, non dico null'altro. Voglio invece seguirti nella tua dotta disquisizione sul "food design".

Primo: ma cristo santissimo, è meglio che sia buono o bello? E, se non è buono né bello, perchè sottolineare che "non è bello?" Ma andiamo alla sostanza!! E la sostanza è che voglio mangiare bene! Voglio fare un viaggio di testa, non voglio troppi orpelli... O meglio ancora, pure ci possono stare, pure è "bello" avere un piatto visivamente ben assemblato... E pure è vero che, magari, alla fine di tutto un piatto non riuscito, ripensi a com'era quando te l'hanno portato e ti vien da pensare "era pure un po' scarno nell'aspetto"...
Ma quando ti portano un piatto, a me hanno insegnato (chi? boh! magari me lo sto inventando, non so... ormai i neuroni sono andati e vado avanti a gesti ripetuti per emulazione di me medesimo) che chiudi gli occhi e lo annusi, lo respiri... poi apri gli occhi e guardi... e cerchi di avventarti su quella che cogli come la sua essenza... e poi vedi se l'essenza erano gli abbinamenti, invece del boccone singolo che hai fatto, oppure viceversa il boccone singolo, invece della mescolanza che hai inizialmente colto... Insomma, prima lo vivi... Poi è ovvio, una considerazione la fai anche sull'estetica, dei bei colori possono darti allegria e ravvivarti nella degustazione oppure una costruzione "architettonica" ai limiti del barocco ti fa riflettere sul significato di quella costruzione, se fine a se stesso o se finalizzato a trasmettere qualcosa... Ma se il piatto è la minestra, e la minestra al primo respiro ti porta in spiaggia, come fai a porti il problema che "la minestra nella fondina" la mangio a casa? Non possiamo seguitare a complicare la vita di chi cucina, non possiamo andare a cercare il food design, l'aspetto, anche a discapito ed in prevalenza rispetto al contenuto... Se no è ovvio che qualcuno cerca di "commercializzarsi" (circolo vizioso).

Ieri sera ho mangiato 5 animelle alla milanese, come appetizer. Su un foglio di carta, senza posate, ai limiti della scorrettezza, perché un inizio così è assurdo. Eppure io lo farei per tutti i tavoli, nella mia follia assolutista. Tutti. Se non ti piace, non mangi e te ne vai. Food Design? Zero. Voto? 10. Perchè? Perchè è un canto, perchè è dirti che "qui si mangia così, si mangia tanto, si mangia forte, si mangia come piace a me". E chi se ne frega del food design! Per fare un esempio che tu conosci bene: Caputo, due stelle, la nostra famosa cena di fine estate 2006: il panzerotto fritto (enorme) come appetizer. E chi se ne frega, "a me mi piace così" t'ha detto lui... A TE non TI piace? A TE TI puoi anche alzare e andare... la mia cucina inizia da qui.

Forse si dovrebbe fare un passo indietro e ritornare all'essenza del messaggio, lasciando perdere il mezzo. Perchè il medium NON E' il messaggio. NON DEVE diventarlo. O meglio: se il medium è il piatto, parliamo del messaggio che trasmette, non del profilato nero luccicante. Come dici? Anche il food design fa parte del messaggio? Perchè il risotto bianco con foglia d'oro su piatto piano nero di marchesi è tutto messaggio, anche nell'apparenza? Bene. Lasciamolo a chi lo sa o a chi proprio lo VUOLE fare. Ma non confondiamo il superfluo con l'essenziale. Come, per restare infine finalmente In Tema, non facciamo la grandissima deficientata di dire che un piatto di formaggi è incompleto perchè mancano le marmellate. Le marmellate arrivano dopo. E' il formaggio che viene prima.

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

da goliasso il 18 dic 2009 11:47


Grazie!!!!!!!!!!Grazie per aver espresso in maniera così lucida e chiara un concetto base della mia idea di ristorazione.Io non sarei mai riuscito a spiegarla meglio.

da gobbaccio il 18 dic 2009 13:01


King, non mi sono fumato il cervello nè appartengo a quel gruppo di fighetti milanesi che frequentano lo Chandelier o altri locali tutta immagine. Non mi verrebbe mai in mente di pensare che l'apparenza supera la sostanza. Alla base di tutta la discussione c'è il condiviso giudizio mediocre sui piatti provati quella sera, indubbiamente la minestra di pasta di Gragnano era un piatto vero a differenza di quasi tutto il resto, indubbiamente il mio voto alla cucina non va oltre la sufficienza e forse, date le attese, potrebbe perfino stare sotto.

Detto questo, per me era la prima volta in assoluto da Gennaro Esposito e quindi non posso confrontare cos'era e cos'è oggi, se lo chef si sia snaturato e se lo abbia fatto per raggiungere la seconda stella (ma anche Caputo l'ha raggiunta e non mi pare che si sia snaturato, anzi! Quindi non è questo il dazio da pagare). Mi affido alla tua splendida e partecipata analisi.

Però, proprio pensando a Caputo (e dato per scontato che il problema alla Torre del Saracino era soprattutto nella sostanza, con episodi imbarazzanti come ad esempio i paccheri annegati d'olio, degni di una trattoria di campagna e non di un due stelle Michelin), paragoniamo per un istante la presentazione dei piatti. Ti ricordi quella cena del 2006? Ti <A HREF="http://www.ilmangione.it/magazine/articolo.php?id_articolo=375">rinfresco la memoria</A>

Ecco, parliamo ora dei primi e dei secondi serviti da Esposito. Puoi chiudere tutti gli occhi che vuoi, gettare il naso nel piatto con movenze coreografiche degne del sommelier di Antonio Albanese, respirare, fare la capriola, salire sul quadro svedese, tuffarti dagli scogli di Vico Equense e tornare a galla con un palamito da cinque chili, parlare lingue sconosciute come Linda Blair nell'Esorcista e perfino sembrare un bell'uomo (questa è dura davvero). Puoi anche trovare un Esposito in serata di grazia, puoi ritrovare il tuo mitico risotto uva e foie gras. Ma alla fine non ci son cazzi: non puoi servire un primo e un secondo negli stessi piatti e presentarli in quel modo. Almeno non in un "due stelle" Michelin.

Quindi, se devo dare una mia personalissima (e discutibile) percentuale:

80% sostanza
20% forma

da MarioLino il 18 dic 2009 14:05


gobbaccio ha scritto80% sostanza
20% forma


Ma qui il tema mi sembra essere: al di sotto di una certa forma non è accettabile un conto elevato.

Sono d'accordo, è come acquistare un macchinone e poi scoprire che la strumentazione ha lo stesso look&feel della strumentazione di una Panda. Ti girano le balle, INDIPENDENTEMENTE dal fatto che per il resto la macchina è una bomba.

In un macchinone la strumentazione conta anche poco, conta il motore, il design, i rivestimenti dei sedili, l'hifi... ma NON può andare al di sotto di certi standard. E le case costruttrici lo sanno.
Lo imparino anche alcuni ristoratori.
A meno che non vogliano VOLUTAMENTE posizionarsi su uno specifico target: c'ho il macchinone, ma la strumentazione la voglio minimal perchè sono un tipo radical.

Re: Combal.zero di l_caco

da gobbaccio il 18 dic 2009 15:07


kinggeorge ha scrittoCome sai benissimo, della diplomazia ci ho fatto un mestiere,

Hai un mestiere adesso???? 8)

da kinggeorge il 18 dic 2009 17:05


gobbaccio ha scrittoTi ricordi quella cena del 2006? Ti <A HREF="http://www.ilmangione.it/magazine/articolo.php?id_articolo=375">rinfresco la memoria</A>


Ma qui sei scorretto... non puoi farmi un colpo basso del genere! Ora lo sai che mi metto a piangere... Ridatemi Mariellaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :cry: Basta, domani parto e ceno alla Taverna, ho deciso. 900 km NON MI FERMERANNO!!!

Tornando a noi...

King, non mi sono fumato il cervello nè appartengo a quel gruppo di fighetti milanesi che frequentano lo Chandelier o altri locali tutta immagine. Non mi verrebbe mai in mente di pensare che l'apparenza supera la sostanza. Alla base di tutta la discussione c'è il condiviso giudizio mediocre sui piatti provati quella sera, indubbiamente la minestra di pasta di Gragnano era un piatto vero a differenza di quasi tutto il resto, indubbiamente il mio voto alla cucina non va oltre la sufficienza e forse, date le attese, potrebbe perfino stare sotto.


No no no, nemmeno qui sono d'accordo. Parto dal fondo. Ma come puoi, come puoi considerare la cena da esposito, per quanto riguarda il voto alla sola cucina, da 6? O, addirittura, Dio me ne scampi, da meno di 6? Ma stiamo scherzando??? No, scusa, stai strumentalizzando, peggio di Sacco a cui sarà andato di traverso il conto (come a me)! Perdonami, ma ci vuole onestà. Onestà intellettuale. Cinque... Cinque è un voto pesante, è un'insufficienza!!! Cinque... Cinque lo meritavano i paccheri di Tiziana perchè effettivamente annegati nell'olio, ma non l'intera cena! Non puoi farti guidare dalla delusione che, come tutti i sentimenti, più passa il tempo e più si sedimenta! Tu stai parlando - e giudicando - quanto un uomo lavora e come lavora! Non è possibile affatto affibiargli così, damblè, tanto per ridere, tra un caciocavallo e un peperone, una insufficienza. Proprio no! Pesce fresco, materia prima eccellente,sapori puliti, ancorché deludenti, alcuni piatti squilibrati ma idee e concezioni, almeno sulla carta, poco discutibili... Insomma, no, non puoi azzerare un ristorante e una cucina, uno chef e una squadra, un uomo ed i "ragazzi" che lo seguono, in questo modo. La nostra cena, per quanto riguarda la cucina, era almeno da 7. Sette. SETTE. Una cena nel complesso discreta. Senza i paccheri di Tiziana, vero piatto cannato alla grande, vero "s.o.s. pacchero naufragato in olio chiede aiuto", sarebbe potuto essere anche un sette più, sette e mezzo. Certo, ovvio, tutto molto deludente, un sette e mezzo è deludente, a certi prezzi ed a certi livelli. Ma non puoi DENIGRARE il lavoro altrui. Io, con tutta la mia delusione, con tutto il mio conto pagato, con tutte le mie critiche ben più aspre delle tue (ti ricordo che, al tavolo, io ho bocciato senza rimedio appetizer e antipasti al primo/secondo boccone, mentre tu, tutto sommato, li giudicavi tra il buono e il molto buono), io DIFENDO Gennaro e la sua cucina, il suo LAVORO, il suo essere stato lì a spaccarsi i cog*ioni fino alle due passate. Ci vuole rispetto. SEI o CINQUE non sono rispetto, sono insulti. Ancor più se declamati da un giornalista professionista, direttore di una testa editoriale specializzata. Io, il più crudo critico di Gennaro, in questo, sono il suo più strenuo difensore. Ha fatto il suo lavoro, anche quella sera, l'ha fatto onestamente, l'ha fatto fino in fondo, l'ha fatto discretamente.

Detto questo, per me era la prima volta in assoluto da Gennaro Esposito e quindi non posso confrontare cos'era e cos'è oggi, se lo chef si sia snaturato e se lo abbia fatto per raggiungere la seconda stella. Mi affido alla tua splendida e partecipata analisi.


E qui, appunto, caro il mio direttore, sta uno dei grandi, grandissimi, profondissimi DRAMMI della critica enogastronomica. Ma anche, anzi direi soprattutto, con l'avvento di internet e di esperienze come ilmangione (ma non solo ilmangione), appunto ma anche della "clientela che giudica e pubblica i suoi giudizi". Ma come puoi tu, cliente, che non conosci nulla del ristorante, il suo passato, che spesso nemmeno parli con lo chef, che non approfondisci alcun discorso con lui ma nemmeno ne hai gli strumenti, perchè non conosci il luogo, le sue tradizioni, le sue materie prime, le sue ricette storiche, il modo di trattarle e cucinarle... come puoi tu, cliente, che hai tutta la legittimità di dire "non mi sono trovato bene, non ci torno", come puoi ergerti a cima della critica enogastronomica, come puoi ergerti a dire "questo qui è un fenomeno" perchè hai mangiato una cotoletta alla milanese fritta da dio (peccato che era un'orecchia di elefante, ovvero viennese e non milanese, ma tu questo lo ignori, perchè non conosci le tradizioni) - è un tu generico, ovviamente. Come puoi ergerti a dire che "questo piatto è insapore"? in base a cosa? E ancora, per quel che riguarda l'alta cucina: come puoi giudicare la reinterpretazione della pastiera se non hai mai mangiato la pastiera? Anzi, LE pastiere? Chi la fa con il riso, chi con il grano, chi con la crema, chi senza crema, chi con la cannella, chi chi chi chi etc etc etc... Insomma, come si può dare così tanto spazio e potere di critica ad ampia divulgazione ad emeriti ignoranti che parlano in libertà? Andando a danneggiare IL LAVORO, un'attività economica che da' lavoro e reddito... E' un grande dramma, questo, mio Direttore. Un grande dramma che Veronelli, il Grande Veronelli, era l'unico che poteva non porsi: perché lui sapeva umilmente imparare, senza giudicare. E iniziava a giudicare, se così si può sommariamente dire, solo quando era sicuro di sapere tutto quel che c'era da sapere.

Ritornando a noi dalla divagazione, Direttore, hai pienamente ragione: come puoi tu valutare il ristorante di Esposito da una singola performance, senza conoscere né il prima né il dopo? Né il territorio, che per la sua cucina è così intimamente legato ai piatti che ti ha servito? Puoi dare una valutazione personale, puoi estendere la tua opinione a chi ti è vicino... Ma come puoi bocciare o promuovere pubblicamente la Torre del Saracino? Puoi al massimo dire: questa sera, per me, che non conosco e non so questo e questo e questo, la cena è stata deludente per questo e questo e quest'altro motivo.

Ecco perchè non recensisco più. Da anni. Perché io non so. Devo imparare. E, invece di giudicare pubblicamente, imparo e valuto privatamente. Ecco perchè non frequento più assiduamente la "cucina creativa"... perchè non conosco quella tradizionale, che la creativa re-interpreta. E se non so com'è l'originale, come posso giudicare una reinterpretazione? La "parmigiana di pesce bandiera" che abbiamo mangiato... come puoi giudicarla? come un "piatto di pesce"? o come la reintrepretazione della parmigiana di melanzane come si fa in costiera? Cosa ti fornisce gli elementi per valutare l'idea di quel piatto? Il gusto che ti da o il paragone simmetrico con gli elementi della parmigiana classica, che cambia e reintrepreta?

Nota Bene: parlo sempre di una "recensione" di alto valore, pubblica, cosciente, fatta da una persona che vuole dare un parere obiettivo e sano... Non mai del cliente che va al ristorante ed ha tutto il piacere, come e nei modi di cui ho già scritto, di dire "mi piace / non mi piace".

Ecco, parliamo ora dei primi e dei secondi serviti da Esposito. Puoi chiudere tutti gli occhi che vuoi, gettare il naso nel piatto con movenze coreografiche degne del sommelier di Antonio Albanese, respirare, fare la capriola, salire sul quadro svedese, tuffarti dagli scogli di Vico Equense e tornare a galla con un palamito da cinque chili, parlare lingue sconosciute come Linda Blair nell'Esorcista e perfino sembrare un bell'uomo (questa è dura davvero). Puoi anche trovare un Esposito in serata di grazia, puoi ritrovare il tuo mitico risotto uva e foie gras. Ma alla fine non ci son cazzi: non puoi servire un primo e un secondo negli stessi piatti e presentarli in quel modo. Almeno non in un "due stelle" Michelin.


Certo che puoi. Chi te lo vieta? Se mi fai avere un orgasmo ad ogni boccone, me ne frega niente se mi stai facendo mangiare sugli scogli nudi. Ti bacio i piedi. Ovviamente ho estremizzato il "sapore atteso", in modo da poter estremizzare all'opposto "il design necessario".

Quindi, se devo dare una mia personalissima (e discutibile) percentuale:

80% sostanza
20% forma


Chiudo come in un comizio, con una banalità, ma mica tanto lontana dal vero e con un senso decisamente profondo.

80% sostanza e 20% forma? No. 100% gusto.


--- note a margine ---

Grazie!!!!!!!!!!Grazie per aver espresso in maniera così lucida e chiara un concetto base della mia idea di ristorazione.Io non sarei mai riuscito a spiegarla meglio.


prego... anche se, per più di 10 minuti, mi è sembrata una presa per il cu*o :D e tutt'ora me ne resta il dubbio 8)

Hai un mestiere adesso????


certo! sto cercando di farmi bannare :D

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

da Yoda il 18 dic 2009 17:42


Ah,,come si vede che siete giovani....
Anch'io ho vissuto anni di masturbazioni cerebrali come quelle di cui al post che ci attiene..
Oggi, in maniera molto piu' rilassata, quando esco a cena con gli sciamannati del mio gruppetto di gaudenti della tavola e della cantina, gli argomenti di cui si parla, sono: sport ( sempre di piu') e gnocca ( sempre di meno) ...
Per il cibo e il vino, abbiamo consapevolmente e felicemente raggiunto la quintessenza della sintesi..
L'è bun..o l'è minga bun... 8) 8) :mrgreen: :mrgreen:

"Provare?...Fare!! O non fare. Non c'è provare!" Yoda...il Maestro

"guida poco...che devi bere..."
My flickr: http://www.flickr.com/photos/46442172@N02/

da fulvia il 18 dic 2009 20:33


kinggeorge ha scritto
gobbaccio ha scrittoTi ricordi quella cena del 2006? Ti <A HREF="http://www.ilmangione.it/magazine/articolo.php?id_articolo=375">rinfresco la memoria</A>


Ma qui sei scorretto... non puoi farmi un colpo basso del genere! Ora lo sai che mi metto a piangere... Ridatemi Mariellaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :cry: Basta, domani parto e ceno alla Taverna, ho deciso. 900 km NON MI FERMERANNO!!!

Tornando a noi...

King, non mi sono fumato il cervello nè appartengo a quel gruppo di fighetti milanesi che frequentano lo Chandelier o altri locali tutta immagine. Non mi verrebbe mai in mente di pensare che l'apparenza supera la sostanza. Alla base di tutta la discussione c'è il condiviso giudizio mediocre sui piatti provati quella sera, indubbiamente la minestra di pasta di Gragnano era un piatto vero a differenza di quasi tutto il resto, indubbiamente il mio voto alla cucina non va oltre la sufficienza e forse, date le attese, potrebbe perfino stare sotto.


No no no, nemmeno qui sono d'accordo. Parto dal fondo. Ma come puoi, come puoi considerare la cena da esposito, per quanto riguarda il voto alla sola cucina, da 6? O, addirittura, Dio me ne scampi, da meno di 6? Ma stiamo scherzando??? No, scusa, stai strumentalizzando, peggio di Sacco a cui sarà andato di traverso il conto (come a me)! Perdonami, ma ci vuole onestà. Onestà intellettuale. Cinque... Cinque è un voto pesante, è un'insufficienza!!! Cinque... Cinque lo meritavano i paccheri di Tiziana perchè effettivamente annegati nell'olio, ma non l'intera cena! Non puoi farti guidare dalla delusione che, come tutti i sentimenti, più passa il tempo e più si sedimenta! Tu stai parlando - e giudicando - quanto un uomo lavora e come lavora! Non è possibile affatto affibiargli così, damblè, tanto per ridere, tra un caciocavallo e un peperone, una insufficienza. Proprio no! Pesce fresco, materia prima eccellente,sapori puliti, ancorché deludenti, alcuni piatti squilibrati ma idee e concezioni, almeno sulla carta, poco discutibili... Insomma, no, non puoi azzerare un ristorante e una cucina, uno chef e una squadra, un uomo ed i "ragazzi" che lo seguono, in questo modo. La nostra cena, per quanto riguarda la cucina, era almeno da 7. Sette. SETTE. Una cena nel complesso discreta. Senza i paccheri di Tiziana, vero piatto cannato alla grande, vero "s.o.s. pacchero naufragato in olio chiede aiuto", sarebbe potuto essere anche un sette più, sette e mezzo. Certo, ovvio, tutto molto deludente, un sette e mezzo è deludente, a certi prezzi ed a certi livelli. Ma non puoi DENIGRARE il lavoro altrui. Io, con tutta la mia delusione, con tutto il mio conto pagato, con tutte le mie critiche ben più aspre delle tue (ti ricordo che, al tavolo, io ho bocciato senza rimedio appetizer e antipasti al primo/secondo boccone, mentre tu, tutto sommato, li giudicavi tra il buono e il molto buono), io DIFENDO Gennaro e la sua cucina, il suo LAVORO, il suo essere stato lì a spaccarsi i cog*ioni fino alle due passate. Ci vuole rispetto. SEI o CINQUE non sono rispetto, sono insulti. Ancor più se declamati da un giornalista professionista, direttore di una testa editoriale specializzata. Io, il più crudo critico di Gennaro, in questo, sono il suo più strenuo difensore. Ha fatto il suo lavoro, anche quella sera, l'ha fatto onestamente, l'ha fatto fino in fondo, l'ha fatto discretamente.

Detto questo, per me era la prima volta in assoluto da Gennaro Esposito e quindi non posso confrontare cos'era e cos'è oggi, se lo chef si sia snaturato e se lo abbia fatto per raggiungere la seconda stella. Mi affido alla tua splendida e partecipata analisi.


E qui, appunto, caro il mio direttore, sta uno dei grandi, grandissimi, profondissimi DRAMMI della critica enogastronomica. Ma anche, anzi direi soprattutto, con l'avvento di internet e di esperienze come ilmangione (ma non solo ilmangione), appunto ma anche della "clientela che giudica e pubblica i suoi giudizi". Ma come puoi tu, cliente, che non conosci nulla del ristorante, il suo passato, che spesso nemmeno parli con lo chef, che non approfondisci alcun discorso con lui ma nemmeno ne hai gli strumenti, perchè non conosci il luogo, le sue tradizioni, le sue materie prime, le sue ricette storiche, il modo di trattarle e cucinarle... come puoi tu, cliente, che hai tutta la legittimità di dire "non mi sono trovato bene, non ci torno", come puoi ergerti a cima della critica enogastronomica, come puoi ergerti a dire "questo qui è un fenomeno" perchè hai mangiato una cotoletta alla milanese fritta da dio (peccato che era un'orecchia di elefante, ovvero viennese e non milanese, ma tu questo lo ignori, perchè non conosci le tradizioni) - è un tu generico, ovviamente. Come puoi ergerti a dire che "questo piatto è insapore"? in base a cosa? E ancora, per quel che riguarda l'alta cucina: come puoi giudicare la reinterpretazione della pastiera se non hai mai mangiato la pastiera? Anzi, LE pastiere? Chi la fa con il riso, chi con il grano, chi con la crema, chi senza crema, chi con la cannella, chi chi chi chi etc etc etc... Insomma, come si può dare così tanto spazio e potere di critica ad ampia divulgazione ad emeriti ignoranti che parlano in libertà? Andando a danneggiare IL LAVORO, un'attività economica che da' lavoro e reddito... E' un grande dramma, questo, mio Direttore. Un grande dramma che Veronelli, il Grande Veronelli, era l'unico che poteva non porsi: perché lui sapeva umilmente imparare, senza giudicare. E iniziava a giudicare, se così si può sommariamente dire, solo quando era sicuro di sapere tutto quel che c'era da sapere.

Ritornando a noi dalla divagazione, Direttore, hai pienamente ragione: come puoi tu valutare il ristorante di Esposito da una singola performance, senza conoscere né il prima né il dopo? Né il territorio, che per la sua cucina è così intimamente legato ai piatti che ti ha servito? Puoi dare una valutazione personale, puoi estendere la tua opinione a chi ti è vicino... Ma come puoi bocciare o promuovere pubblicamente la Torre del Saracino? Puoi al massimo dire: questa sera, per me, che non conosco e non so questo e questo e questo, la cena è stata deludente per questo e questo e quest'altro motivo.

Ecco perchè non recensisco più. Da anni. Perché io non so. Devo imparare. E, invece di giudicare pubblicamente, imparo e valuto privatamente. Ecco perchè non frequento più assiduamente la "cucina creativa"... perchè non conosco quella tradizionale, che la creativa re-interpreta. E se non so com'è l'originale, come posso giudicare una reinterpretazione? La "parmigiana di pesce bandiera" che abbiamo mangiato... come puoi giudicarla? come un "piatto di pesce"? o come la reintrepretazione della parmigiana di melanzane come si fa in costiera? Cosa ti fornisce gli elementi per valutare l'idea di quel piatto? Il gusto che ti da o il paragone simmetrico con gli elementi della parmigiana classica, che cambia e reintrepreta?

Nota Bene: parlo sempre di una "recensione" di alto valore, pubblica, cosciente, fatta da una persona che vuole dare un parere obiettivo e sano... Non mai del cliente che va al ristorante ed ha tutto il piacere, come e nei modi di cui ho già scritto, di dire "mi piace / non mi piace".

Ecco, parliamo ora dei primi e dei secondi serviti da Esposito. Puoi chiudere tutti gli occhi che vuoi, gettare il naso nel piatto con movenze coreografiche degne del sommelier di Antonio Albanese, respirare, fare la capriola, salire sul quadro svedese, tuffarti dagli scogli di Vico Equense e tornare a galla con un palamito da cinque chili, parlare lingue sconosciute come Linda Blair nell'Esorcista e perfino sembrare un bell'uomo (questa è dura davvero). Puoi anche trovare un Esposito in serata di grazia, puoi ritrovare il tuo mitico risotto uva e foie gras. Ma alla fine non ci son cazzi: non puoi servire un primo e un secondo negli stessi piatti e presentarli in quel modo. Almeno non in un "due stelle" Michelin.


Certo che puoi. Chi te lo vieta? Se mi fai avere un orgasmo ad ogni boccone, me ne frega niente se mi stai facendo mangiare sugli scogli nudi. Ti bacio i piedi. Ovviamente ho estremizzato il "sapore atteso", in modo da poter estremizzare all'opposto "il design necessario".

Quindi, se devo dare una mia personalissima (e discutibile) percentuale:

80% sostanza
20% forma


Chiudo come in un comizio, con una banalità, ma mica tanto lontana dal vero e con un senso decisamente profondo.

80% sostanza e 20% forma? No. 100% gusto.


--- note a margine ---

Grazie!!!!!!!!!!Grazie per aver espresso in maniera così lucida e chiara un concetto base della mia idea di ristorazione.Io non sarei mai riuscito a spiegarla meglio.


prego... anche se, per più di 10 minuti, mi è sembrata una presa per il cu*o :D e tutt'ora me ne resta il dubbio 8)

Hai un mestiere adesso????


certo! sto cercando di farmi bannare :D



....Lo adoro quando è così molesto...... 8) 8)

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da goliasso il 18 dic 2009 21:53


non so se la tua sia finta modestia o forse ,preso dalla foga ,non ti sia accorto di aver scritto una pagina di grande spessore.N on mi sarei mai permesso di prenderti per i fondelli,e dopo il tuo ultimo intervento sono sempre più daccordo con te.Non che il mio parere conti molto,ma credo che dopo tanti anni di militanza come cliente,e due anni dall'altra parte del bancone,mi ritrovo perfettamente nel tuo pensiero .Scusa se sono intervenuto,ma mi sembrava giusto fartelo sapere:

da calvin il 19 dic 2009 03:34


kinggeorge ha scritto
Hai un mestiere adesso????


certo! sto cercando di farmi bannare :D

Pensavo che il tuo nuovo lavoro fosse di ucciderci a parole! 8) 8) 8)

Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti.
Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza. (Arthur Bloch)

da kinggeorge il 19 dic 2009 10:06


goliasso ha scrittonon so se la tua sia finta modestia o forse ,preso dalla foga ,non ti sia accorto di aver scritto una pagina di grande spessore.


Adoro quando riconoscono la mia superiorità :D sarò il capo del mondo 8)

Direttore, potresti fare un libro intervista su di me... magari per il prossimo natale... Dopo "Gradisca, Presidente - Diario di una zocco*a", "Gradisca, Chef - Diario di un pederasta" 8)

goliasso ha scrittoN on mi sarei mai permesso di prenderti per i fondelli,e dopo il tuo ultimo intervento sono sempre più daccordo con te.Non che il mio parere conti molto,ma credo che dopo tanti anni di militanza come cliente,e due anni dall'altra parte del bancone,mi ritrovo perfettamente nel tuo pensiero .Scusa se sono intervenuto,ma mi sembrava giusto fartelo sapere:


al di là di tutte le ironie, ti ringrazio :)


FulviottaBelleGuanciotteAnimellose ha scritto....Lo adoro quando è così molesto......8) 8)


si vede che non c'ho una mazza da fare, eh :?: :!: :D

che smidollati, però, ragazzi... tanti anni fa sarei già stato lapidato e sarebbe anche apparso il Cristo in mia difesa.. Ma sarebbe stato lapidato anche lui, con l'accusa di essere, alternativamente ed insieme: fascista, comunista, nazista, frequentatore di minorenni, cinese, mafioso, piduista, stragista, colluso (in generale, mica con una cosa sola!), mandante politico, mandante morale, mandante materiale, esecutore spirituale e testamentario, etc. etc. etc. etc.... :D

Non ci sono più i mangioni perditempo di una volta :oops:

A Marco (calvin), invece, non dico nulla 8) (così sopravvive, subendo meno parole degli altri... mi è sempre stato simpatico, tranne che con una carta dei vini in mano a scegliere per tutti in ristoranti pluristellati...)

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

da MEB il 31 dic 2009 13:04


Non ci sono piu' i mangioni di una volta dici ? Purtroppo ci sono , prova ne è il fatto che sei tornato a fare capolino....

.. Ma ancora piu' logorroico del solito ( cosa che pare impossibile ma a quanto pare è ) :wink:

Ma ciau !

da primus il 31 dic 2009 16:16


un topic di dinosauri :lol:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da capohog il 31 dic 2009 23:43


primus ha scrittoun topic di dinosauri :lol:



quelli perlomeno sono estinti... :wink: :lol: :lol: :lol: :lol:

Buon Anno a tutti, indistintamente :wink: :lol:

96 cubic inch of good vibs

da calvin il 01 gen 2010 04:53


capohog ha scrittoBuon Anno a tutti, indistintamente :wink: :lol:
Anche a primus????? :shock: :shock: :shock: :shock:


















Buon anno, vécio!

Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti.
Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza. (Arthur Bloch)

da primus il 01 gen 2010 19:01


calvin ha scritto
capohog ha scrittoBuon Anno a tutti, indistintamente :wink: :lol:
Anche a primus????? :shock: :shock: :shock: :shock:
























Buon anno, vécio!
:wink: :wink:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

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