silbusin ha scrittoNel mio lavoro si parla sempre di indicatori di qualità: gli stessi sono rapportati ad uno standard generale, ma anche a specificità. Sono però dati, al di là di quelli della customer satisfaction, legati a critei oggettivi.
Ciao Silvano,
spesso anche nella customer satisfaction si cerca di creare un modello e degli indici che misurino la soddisfazione.
Credo sia la cosa più difficile: portare al rango quantitativo qualcosa che è qualitativo per poterla analizzare e poi successivamente rielaborarla.
Sarabbe il nostro sogno poter contare su un motore di intelligenza artificiale (solitamente sono reti neurali) che possa analizzare le recensioni per valutarne l'attendibilità, ma soprattutto la pertinenza.
Allo stato attuale questo tipo di inefficienze sono solo da gestire ad personam.
Personalmente mi capita spesso di non essere oggettivo nelle recensione e di farmi trascinare dalle emoioni del momento: ma del resto se riesco a passare una bella serata, allegra e spensierata ed in più mi piace quello che mangio vuol dire che il posto è da premiare: sia che si tratti della trattoria sia del ristorante "blasonato".
Del resto lo scopo de ilmangione non è quello di decretare i ristoranti più buoni tra quelli dove si spende di più.
"Scrivo ad alta voce": dal mio punto di vista è come se ci siano tanti paramentri di valutazione a disposizione, se vado in una trattoria vengono presi in considerazione solo alcuni di questi parametri, ma se vado in un ristorante dove spendo dai 50€ in su allora i parametri vengono chiamati in causa tutti.
Grande argomento da trattare alla cena.
- 4 all'Oca!!!!
Ciao
Roberto