silbusin ha scrittoDipende. Se è un dipendente o comunque non è il padrone, vale il decreto 81/2009 che comporta per il datore di lavoro precisi impegni.
Se non è dipendente di fatto può fare quello che vuole.
Il problema delle malattie trasmissibili è gestito dal MMG e dalla ASL: esiste un elenco aggiornato ogni anno dal Ministero con opportune norme. La meningite comporta chiusura del locale, profilassi per tutti quelli che sono venuti a contatto. Anche le parassitosi portano alla chiusura del locale per bonifica.
Ma per le normali malattie da raffreddamento, parainfluenza, ecc. il patron può starnuzzare o tossettare come vuole sui cibi.
Probabilmente sei più aggiornato di me, ma a me non risulta esattamente così.
A me risulta che "...
gli addetti alla produzione, manipolazione o trasformazione degli alimenti siano istruiti ad adottare, in ogni situazione, scrupolose norme d'igiene personale, rivolgendo particolare attenzione al proprio stato di salute. Nel corso di particolari patologie a carattere infettivo quali: turbe gastroenteriche,
affezioni delle vie aeree superiori, infiammazioni cutanee, ecc. l'operatore, per evitare di diventare fonte di contaminazione degli alimenti deve adottare particolari cautele e, se il caso, escludersi dall'attività lavorativa.".
Quindi non sembrerebbe esserci discriminazione tra titolare e dipendente bensì, come suggerirebbe anche il buon senso, tra soggetto più o meno a contatto con gli alimenti. A meno che non sia cambiato qualcosa recentemente...