Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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Rassegne (una in particolare).

da Bob il 17 gen 2011 17:39


Ero in imbarazzo. Avrei dovuto ri-recensire il Fante, che ho visitato da poco, ma, in effetti, non mi interessava tanto descrivere il ristorante in sè, come il verificare che, anche nelle rassegne, è possibile raggiungere un livello di cucina decisamente buono,
So, ad esempio ( e io sono abbastanza d'accordo con lui) che Sil reputa la visita a una di queste rassegne come una sorta di semi suicidio. Tuttavia, o forse proprio per questa diffidenza, ho avuto modo di verificare come il menù del Fante, fosse, come previsto, ingannevolmente semplice. Tutto delicato,eccellente, e, nel caso del cotechino, una materia prima che non esito a definire d'eccezione. Un risotto che ha come unica pecca il livello non oltre che discreto del balsamico impiegato, uno stinco che strizza l'occhio al tandoori. Tradizione con verve ed originalità,anche se può sembrare un controsenso. Ora mi domando: se è possibile ed acclarato che un ristorante possa realmente fare della Cucina con la C maiuscola ANCHE in occasione delle rassegne, perchè queste si devono solitamente dimostrare dei raffazzonamenti di piatti frettolosamente cucinati e con materie prime livello medio basso?
SE poi ci aggiungiamo un'ospitalità che si spinge sino all'offerta di assaggi di grappe varie......
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"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da capohog il 17 gen 2011 18:04


Che in queste occasioni qualcuno miri a farsi conoscere ed altri solo cassa? :roll:

96 cubic inch of good vibs

da tpt il 17 gen 2011 18:33


- qualcuno desidera farsi conoscere (e quindi si presenta al meglio delle proprie potenzialità);

- qualcuno ama semplicemente il proprio lavoro ed è sicuro di quel che presenta per la rassegna e aderisce solo per prestigio o comunque per ricordare il proprio nome ai possibili attuali e futuri utenti;

- qualcuno mira a fare solo cassa e se ne frega della soddisfazione del cliente della rassegna, magari considerandolo come un "cliente mordi e fuggi" che comunque finirà col perdere.

- qualcuno ha una stima eccessiva di se stesso e raddoppia il numero dei tavoli in occasione della rassegna, fatto salvo poi non essere in grado di gestire la cosa sia in ordine alle problematiche di cucina che a quelle relative al servizio.


Ma, (e la mia è una domanda), mi sorge il dubbio che:

- chi organizza la rassegna non fa una preventiva cernita dei locali iscritti e mira solo appunto a fare cassa con il denaro delle adesioni;

- ci sono clienti che si fanno condizionare dal numero delle portate nella scelta del ristorante da visitare per l'occasione (come non ricordare che c'è chi ama abbuffarsi e non degustare?)

- nasca una gara perniciosa tra i ristoratori al "chi offre di piu'"

- nasca una gara deleteria tra i ristoratori al "prezzo piu' basso".

Non dimentichiamoci che le rassegne riguardano principalmente locali in concorrenza tra loro.

da Bob il 17 gen 2011 18:46


Per quanto riguarda il prezzo, la rassegna era orientata (come molte, del resto) su una media di 30 euro vini esclusi. Negli aderenti, c'era chi stava un poco più su, altri poco più giù, ma in genere non si discostavano di molto. E, per quanto riguarda il menù, tenuto conto che, per "maialata" (brutto nome, tra l'altro) si intendeva una cena a base di maiale, i piatti non erano poi così difformi.
Alcuni dei ristoranti in questione li conosco già, e la gran parte si attesta sulla fascia medio alta della zona, con qualche eccezione. Escludo quindi un affastellamento dei tavoli (al Fante c'erano tre tavoli da 4 posti per la prima saletta) tenendo anche conto che il menù era su prenotazione (come in tutti gli altri posti).
Ora ne proverò un altro, tanto per verificare, ma non credo che riscontrerò grosse differenze di servizio: casomai, potrà essere interessante la variante sulla cucina.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da silbusin il 17 gen 2011 21:22


Ristorante Bistek (recensito) - Trattoria Il Fante (recensito, locale di medio/alto livello) - Il Postiglione (recensito ma era quello di Montodine) - Trattoria Volpi di Agnadello (ci sono andato moltissime volte, ambiente medio/alto, il patron è amico intimo di Gerry Scotti) - La Cuccagna (recensito) - Via Vai (recensito, lo chef è ospite fisso ad Alice).
Non conosco: Il Ridottino, S. Carlo, Tre Rose.

Le rassegne (specificatamente quella del Lodigiano) se non sono controllate da qualche Ente si risolvono in menù abbondanti e di scadente livello. Così pure quella della zona di Cassano e d'intorni e un altro paio (nel Bergamasco e nel Comasco). Nel lodigiano però L'Arsenale (una stella Michelin) fa la rassegna, ha il prezzo più alto, il menu più ridotto ma di alta qualità.

Basta volerlo e la rassegna può essere un ottimo mezzo per farsi conoscere: si può fare un menu contenuto, semplice e di qualità. Trovarlo però.
Condivido quanto dice bob.

da tpt il 17 gen 2011 21:39


Difatti è possibile riuscire a mangiare non solo decentemente ma anche bene durante una rassegna.

Pensare pero' che tutti i ristoranti partecipanti siano omologati a livello qualitativo è purtroppo una chimera, almeno nella maggioranza dei casi.

Non mi riferivo quindi specificatamente alla manifestazione citata da Bob, ma cercavo di ragionare a livello generale.

Poi, i dovuti distinguo sono d'obbligo.

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