Ero in imbarazzo. Avrei dovuto ri-recensire il Fante, che ho visitato da poco, ma, in effetti, non mi interessava tanto descrivere il ristorante in sè, come il verificare che, anche nelle rassegne, è possibile raggiungere un livello di cucina decisamente buono,
So, ad esempio ( e io sono abbastanza d'accordo con lui) che Sil reputa la visita a una di queste rassegne come una sorta di semi suicidio. Tuttavia, o forse proprio per questa diffidenza, ho avuto modo di verificare come il menù del Fante, fosse, come previsto, ingannevolmente semplice. Tutto delicato,eccellente, e, nel caso del cotechino, una materia prima che non esito a definire d'eccezione. Un risotto che ha come unica pecca il livello non oltre che discreto del balsamico impiegato, uno stinco che strizza l'occhio al tandoori. Tradizione con verve ed originalità,anche se può sembrare un controsenso. Ora mi domando: se è possibile ed acclarato che un ristorante possa realmente fare della Cucina con la C maiuscola ANCHE in occasione delle rassegne, perchè queste si devono solitamente dimostrare dei raffazzonamenti di piatti frettolosamente cucinati e con materie prime livello medio basso?
SE poi ci aggiungiamo un'ospitalità che si spinge sino all'offerta di assaggi di grappe varie......
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