Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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Ai Tigli di San Bonifacio

da Mauro1980 il 06 mar 2012 11:31


Come ogni buon gastronauta, mi accingerò a breve, ad andare ai Tigli. (forse la settimana prossima)

Gli impasti hanno lasciato esterefatti i critici, i complimenti sono impressi sui muri, tale è stata la soddisfazione.
Saremo un gruppetto di appassionati, io l'unico a provare per la prima volta,gli altri già battezzati più volte.
Non è lontano da casa (40 km) per cui era una di quelle tappe che avrei dovuto provare.

Un po di storia

Si narra che il lievito madre usato abbia più di 100 anni! e sia stato l'arcangelo Gabriele stesso a consegnarlo ad un avo di Simone Padoan.

Durante la prima guerra mondiale, un ufficiale dei Savoia riusci ad averne un poco, il pane preparato con quest'impasto fu la regione principale di una delle più epiche vittorie dell'esercito italiano, la battaglia di Vittorio Venero.
In un museo dedicato ai caduti del 15-18 è conservato in una reliquia una dose di questo lievito.

Subito dopo lo sbarco il comandante Eisenhower volle provare il pane prodotto da questo lievito, ne resto così soddisfatto che decise di non bombardare il luogo dove l'aracangelo consegnò il lievito.

Primus, quando era un chierichetto, più volte mi raccontò dei riti atti a portare in dono al santissimo una dose del lievito madre di Padoan.

Sacro e profano di mescolano.

Vorrei chiedervi qualche consiglio, so bene che spenderò tanti soldi, ma per evitare di sperperarli inutilmente cosa consigliate?

Pensavo di degustare varie pizze/focacce scegliendo quelle davvero speciali assieme ad una birra artigianale, che ben si accompagni, ma senza sovrastare il resto, insomma un buon attore non protagonista.

Qualche nome? sia di focaccia che di birra? (il men mi sembra segua molto le stagionalità)

Re: Ai Tigli di San Bonifacio

da johnleg il 06 mar 2012 11:46


[quote="Mauro1980"]
Gli impasti hanno lasciato esterefatti i critici, i complimenti sono impressi sui muri, tale è stata la soddisfazione.
Un po di storia

Si narra che il lievito madre usato abbia più di 100 anni! e sia stato l'arcangelo Gabriele stesso a consegnarlo ad un avo di Simone Padoan.

Durante la prima guerra mondiale, un ufficiale dei Savoia riusci ad averne un poco, il pane preparato con quest'impasto fu la regione principale di una delle più epiche vittorie dell'esercito italiano, la battaglia di Vittorio Venero.
In un museo dedicato ai caduti del 15-18 è conservato in una reliquia una dose di questo lievito.

Subito dopo lo sbarco il comandante Eisenhower volle provare il pane prodotto da questo lievito, ne resto così soddisfatto che decise di non bombardare il luogo dove l'aracangelo consegnò il lievito.

Primus, quando era un chierichetto, più volte mi raccontò dei riti atti a portare in dono al santissimo una dose del lievito madre di Padoan.

Sacro e profano di mescolano.

Vorrei chiedervi qualche consiglio...........


:shock: :shock: :shock: IL PRIMO CHE MI VIENE IN MENTE E' :
NON BERE TROPPO ALLA MATTINA PRESTO !!! :) :)

Scherzi a parte :D più che un consiglio,potrei raccomandarti di non avere aspettative STELLARI.
Io,ma non solo io,ne sono uscito (avevo appunto aspettative altissime)leggerissimamente deluso.
SIA BEN CHIARO : pizze molto buone e soprattutto originali.
Però tutto l'insieme,comprendendo anche ambiente(un po' cupo)e servizio,non mi hanno fatto dire : ci ritorno domani o dopodomani.

Comunque : Buon appetito :)

quattro ruote spostano il corpo,
due muovono l'anima
(Riders Italian Magazine)

da Mauro1980 il 06 mar 2012 21:27


sulle birre qualche consiglio?

da Mauro1980 il 09 mar 2012 22:08


prenotato, mi chiedevo se le pizzerie in zona, stupite di così tanto clamore e dell'attenzione che suscita questo locale, come si comportano, dovrebbe essere un motivo in più per fare meglio

da pessoa il 09 mar 2012 22:52


Mauro1980 ha scrittoprenotato, mi chiedevo se le pizzerie in zona, stupite di così tanto clamore e dell'attenzione che suscita questo locale, come si comportano, dovrebbe essere un motivo in più per fare meglio


non credo che le altre pizzerie abbiano voglia di "crearsi problemi "
come fa Simone visto che per fare le pizze come con il suo stile necessita di 10 dipendenti solo in cucina , piu il personale di sala .
quando un qualunque pizzaiolo tradizionale riesce a produrre fino a 200 pizze da solo in una serata . vedi tu....... 8)

da Mauro1980 il 09 mar 2012 23:24


Con 10 dipendenti in cucina più lui che fa 11, servono 75 persone a turno quando il locale è pieno (75 coperti l'ho letto sul gambero rosso)
quindi 150 a sera il we, le altre sere meno, capisco ora certi prezzi...

Le altre pizzerie di zona hanno puntato soprattutto sulla quantità?

da Parakarro il 10 mar 2012 01:32


Mauro1980 ha scrittoLe altre pizzerie di zona hanno puntato soprattutto sulla quantità?


credo che le altre pizzerie abbiano puntato ad essere... pizzerie

ps
mauro sei carico di entusiasmo, ed è una cosa bella, ma hai un'idea "originale" (ed un po' contorta) della ristorazione :wink:

da pessoa il 10 mar 2012 01:52


Parakarro ha scritto
Mauro1980 ha scrittoLe altre pizzerie di zona hanno puntato soprattutto sulla quantità?


credo che le altre pizzerie abbiano puntato ad essere... pizzerie

ps
mauro sei carico di entusiasmo, ed è una cosa bella, ma hai un'idea "originale" (ed un po' contorta) della ristorazione :wink:


concordo :lol: :lol: :lol:

da Mauro1980 il 10 mar 2012 12:23


Parakarro ha scrittomauro sei carico di entusiasmo, ed è una cosa bella, ma hai un'idea "originale" (ed un po' contorta) della ristorazione :wink:

se mi spieghi cos'hai capito riguardo la mia idea originale e contorta potrei ribattere, perché dubito tu abbia indovinato.

Originale si presta a molte interpretazioni e potrei anche discuterne, contorto se non lo sai, significa poco chiaro, invece della ristorazione ho un'idea chiara, che poi non trova in molti locali applicazione è un discorso diverso, io le idee, le ho chiare.

Aggiungo, ristorazione non significa niente, perché c'è di tutto nell'applicazione che ha trovato

da X, a Tromello, dove andavo a mangiare spesso mio malgrado, fino a Gualtiero Marchesi e migliaia di esempi diversi compresi tra i due.

nel primo posto, il cibo era peggiore di quello che davo al mio cane, nel secondo si ricercava la perfezione in ogni piatto.

Purtroppo c'è tanta, troppa gente che si occupa di questo settore, senza di fatto saperlo fare, come nella sanità, nella riparazione di autoveicoli e via dicendo.

da Parakarro il 10 mar 2012 12:59


certo che c'è tanta gente che fa questo mestiere senza saperlo fare!
Ma pensa un po' anche quanta gente c'è che PARLA di questo mestiere senza saperne niente....

i tigli NON è una pizzeria, è un "laboratorio" dove fanno la pizza con prezzi conseguantemente tanto alti che per il costo di una semplice MARGHERITA, in una pizzeria a salerno ci mangi in due..con caffè e limoncello!

cosa pensi che facciano le pizzerie di Verona? si adeguano? no, continuano a fare il loro lavoro. E MENO MALE perchè di locali come "i tigli" uno basta e avanza.

Visto poi che hai tirato fuori Marchesi: ha "cambiato" 45 volte prima di trovare la sua dimensione, scendendo a patti con il diavolo un mare di volte. E' un cuoco eccezionale ma locali come il suo (o come Vittorio o come un altro tristellato mondiale) sono rari e non devono essere confrontati con gli altri ristoranti perchè sono una cosa diversa,sono un mondo a parte e ogni 1 marchesi ci sono 600 pinco pallino che saltano per aria con la loro passione, le loro idee e le loro illusioni.


da quello che leggo hai l'idea che la ristorazione sia la ricerca dell'eccellenza ed invece è COMPROMESSO, sia per i gestori che per i clienti.

ps
a me aveva fatto sorridere il tuo calcolo sul numero della clientela, per questo mi sono permesso di intervenire...

:wink:

da Mauro1980 il 10 mar 2012 13:35


Che ci sia gente che parla a sproposito di ristorazione è sotto gli occhi di tutti, hai ragione su questo parakarro.

Ho lavorato tre estati in due locali diversi quando avevo 18 anni, di livello piuttosto basso, entrambi i titolari dicevano, che non capivo niente di come si gestisce un locale.

Il cuoco in sala si vantava con clienti di certi piatti che preparavo io (piatti semplici, ma preparati con cura e scegliendo la materia prima a differenza di lui, del suo essere rozzo) ed alcuni clienti col tempo chiedevano se ero in cucina con la scusa di salutarmi, perché avevano capito la musica.

La parola compromesso non fa parte del mio modo di pensare, la lascio agli altri.
Invece sono per migliorare costantemente, anche a piccoli passi quello che uno fa quotidianamente.

Questo per dire Parakarro, che AD OGNI LIVELLO, dalla più infima bettola fino a Gualtiero Marchesi, ognuno può dare sempre il meglio di se, magari riducendo il guadagno, perché scegliendo certe materie prime il guadagno cala, ma si da una soddisfazione al cliente superiore (definizione di Qualità).

E ripeto, ciò lo si può fare in una pizzeria da 15€ come ai Tigli dove ne spendi 35.
La pizzeria da 15€ può iniziare ad esempio ad usare mozzarella di latte vaccino invece dei stomachevoli formaggi fusi (in città a Mantova c'è una sola, forse due, pizzerie che usano sempre mozzarella, gli altri pattume di coloro bianco) spremere in stagione i pomodori freschi invece dell'abominevole concentrato, migliorare la lievitazione e via dicendo...

In tal modo senza incidere eccessivamente sui costi e la struttura del locale, aumentano notevolmente la qualità del loro prodotto e danno un valore aggiunto al loro lavoro.

La realtà che ci circonda è purtroppo diversa e molto triste.

Fino a prova contraria, il locale si chiama Pizzeria ai Tigli, quindi è una pizzeria, l'hanno scelto loro, non io e nemmeno Parakarro.

da Mauro1980 il 13 mar 2012 19:50


Ieri sono stato ai Tigli, un piccolo gruppetto di 4 persone

Abbiamo ordinato 4 pizze, o come le chiama qualcuno focacce, la creazione del giovane Simone Padoan.

Siamo partiti con qualcosa di leggero, ma già saporita, e poi scalato fino ad una di quelle più ricche del menù, sia nutrizionalmente che di sapori.

1) Capperi di salina
2) Margherita
3) Tagliata con prosciutto di cinta e rucola
4) Tartare d manzo con crema all'uovo ed insalata

Un'esperienza che rimane impressa, da provare, soprattutto l'ultimo fatta "a panino", ingredienti selezionati e genuini, nella salsa di pomodoro si vedeva anche qualche pellicina, dimostrazione di un prodotto di loro preparazione, anche la temperatura cui ce l'hanno servita era perfetta.

E l'impasto è una meraviglia, soffice, elastico, la crosta sia superiore che inferiore è croccante e sottile, ben legato al resto dell'impasto, non sbriciola.

MAI mangiato una pizza così buona :)

Il servizio forse non è all'altezza della cucina, sono simpatici, accoglienti (tranne il ragazzo con la barbetta un po musone) piacevoli quando discutono, alcuni sorridenti, ma in alcuni momenti hanno dimostrato di mancare in esperienza.

Stavo pensando se scrivere la recensione o meno, non che ne abbiano bisogno,bravi quanto sono, ma giusto per onorare il loro lavoro.

Chapeau!

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