mah, per me la buona cucina è buona cucina e basta, a prescindere dalla nazionalità. quindi, a volte, se ne vale davvero la pena (e raramente è così purtroppo) frequento anche ristoranti di cucina non-italiana. e se ce ne fossero di ottimi sarei pure assidua. cinesi assolutamente no, per pregiudizi igienici: mi rifiuto di credere che una porzione di pollo alla cin ciao lin costi e VALGA 3 euro quando ci devi mettere materia prima, manodopera, spese varie e ricarico.
ma ne deve valere la pena tanto quanto per i ristoranti italiani: se devo mangiare con 5-10 euro mi faccio una pizza, ma dai 25 euro in su tutti sono appetibili e a parimerito. è chiaro che, quasi certamente, i ristoranti di cucina estera in italia siano "peggiori" che in terra d'origine, ma ciò non toglie che, per curiosità e cultura, possa valere la pena provarne qualcuno senza troppi pregiudizi di superiorità della cucina italiana.
c'è da dire che qui, a differenza delle metropoli, gli etnici siano ben pochi, ma ci sono, e tutta 'sta moda sinceramente non la vedo. certo, la diffusione della cucina giapponese ha contribuito ad inflazionare l'offerta di sushi perfino qui nel profondo entroterra

per fortuna poi ci pensano 1) i NAS 2) la selezione naturale
inoltre c'è una componente da valutare: noi, da italiani, siamo in grado di giudicare abbastanza bene una cucina italiana*, ma non sappiamo fare altrettanto per una cucina indiana o giapponese, perché non l'abbiamo come background cultural-gustativo. ergo, ci si ferma più facilmente al mi piace/non mi piace
*dando per scontata una minima cultura gastronomica