silbusin ha scritto...pensa se ti si rovescia un bicchiere colmo di vino, avendo anche i bordi del tavolo bisellati...

Esattamente!
Ho la sensazione, proprio a causa dell’ampia bisellatura, che di bicchieri e bottiglie rovesciate ce ne saranno parecchie.
Ingannati dall’ingombro, sarà facile riposare i bicchieri, dopo aver bevuto, nella zona smussata (tra l’altro mascherata dal colore omogeneo marroncino dei tavoli) e inclinata.
Inoltre i tavoli sono DAVVERO minuscoli (almeno quelli per due, nella foto) e quindi la ‘disattenzione’ a riposare bottiglia/bicchiere in zona bisello è altamente probabile. Et voilà, il flûte di champagne tutto giù per terra!

Ma sbaglio o dalle foto si evince che c'è un supporto in ceramica bianco per l'appoggio delle posate pulite? Del resto come dice Parry durante l'utilizzo le posate vanno poste appoggiate al piatto e finito si poggiano dentro al piatto.....E poi..."unto" Berton mica fa piatti "unti" siamo mica all'Oca!
sarà tutto pesato al milligrammo, esente da burro o qualsivoglia grasso animale e vegetale....

fulvia ha scrittoMa sbaglio o dalle foto si evince che c'è un supporto in ceramica bianco per l'appoggio delle posate pulite? Del resto come dice Parry durante l'utilizzo le posate vanno poste appoggiate al piatto e finito si poggiano dentro al piatto.....E poi..."unto" Berton mica fa piatti "unti" siamo mica all'Oca!
sarà tutto pesato al milligrammo, esente da burro o qualsivoglia grasso animale e vegetale....

Eh no eh? L'appoggiare per sbaglio, per distrazione, perchè ti scivola, una stoviglia sulla tovaglia può capitare facilmente, come facilmente cadere la goccia del vino e dell'acqua, come le briciole...ecc. Quindi è possibile un potacio. Ma, come ripeto, è l'accidentale caduta di un bicchiere di liquido che fa presagire il dramma...
Neanche una cremina, neanche una salsina? Cucina vegana insomma.

silbusin ha scritto... è l'accidentale caduta di un bicchiere di liquido che fa presagire il dramma...
Neanche una cremina, neanche una salsina? Cucina vegana insomma.

in realtà è tutta finzione, ti siedi al tavolo, ordini e invece dei piatti ti arriva un flebo. ecco perché il fatto che si sia o non ci sia la tovaglia non creerà problemi di sorta, così come il tavolo dai bordi infami e diffamati.

.
ed ecco la prima recensione
http://www.altissimoceto.it/2013/12/16/ ... ea-berton/
.

Un mio amico, dopo aver letto, e visto tutto, con la massima attenzione, ha esclamato: cio burdell, però le scarpe di Moreschi, come dessert, mi "appaiAno" un po' indigeste!

Credo che parlare di un ristorante senza esserci stati a magiare sia come discutere di un cantante senza averlo mai sentito cantare.

zimmerman ha scrittoCredo che parlare di un ristorante senza esserci stati a magiare sia come discutere di un cantante senza averlo mai sentito cantare.

ma infatti si parlava di arredamento e non di cibo.

primus ha scritto

zimmerman ha scrittoCredo che parlare di un ristorante senza esserci stati a magiare sia come discutere di un cantante senza averlo mai sentito cantare.

ma infatti si parlava di arredamento e non di cibo.

Accidenti, allora il mio amico aveva inteso che le "scarpe di Moreschi" venissero servite come dessert, si era clamorosamente sbagliato

zimmerman ha scrittoCredo che parlare di un ristorante senza esserci stati a magiare sia come discutere di un cantante senza averlo mai sentito cantare.

Sono assolutamente daccordo.... Ma lascia, tuttavia, che noi come tanti Bertoldo sbeffeggiamo alla stessa stregua del vil bifolco un mondo che a totale spregio dei tempi mostra un atteggiarsi che, perdonami, mi fa sorridere...Mise en place in vestaglia bianca come all'ospedale....3ravioli3 in un candido piatto....e "product placement" che più semplicemente è pubblicità travestita da "consigli per gli acquisti" così patetica che persino io trovo divertente....
E non è un vorrei ma non posso....un atteggiamento da "volpe che non arriva all'uva" E' che proprio tutto questo non mi interessa proprio e lo trovo anche offensivo per certi versi....
....Me ne torno a "mangiar rape e fagiuoli" alla corte di re Alboino.....

Anche Dal pescatore mi avevano servito 3 tortelli, chissà se si mettono d'accordo sul numero
in un menu lungo (non ricordo forse erano 10 portate) non senti il bisogno di mangiarne di più

fulvia ha scritto[

Sono assolutamente daccordo.... Ma lascia, tuttavia, che noi come tanti Bertoldo sbeffeggiamo alla stessa stregua del vil bifolco un mondo che a totale spregio dei tempi mostra un atteggiarsi che, perdonami, mi fa sorridere...Mise en place in vestaglia bianca come all'ospedale....3ravioli3 in un candido piatto....e "product placement" che più semplicemente è pubblicità travestita da "consigli per gli acquisti" così patetica che persino io trovo divertente....
E non è un vorrei ma non posso....un atteggiamento da "volpe che non arriva all'uva" E' che proprio tutto questo non mi interessa proprio e lo trovo anche offensivo per certi versi....
....Me ne torno a "mangiar rape e fagiuoli" alla corte di re Alboino.....

Cara fulvia, a Ferrara in un Ristorante "altolocato", durante il pranzo, mi capitò di avere un "collassino" ma non avevano personale in sala con la vestaglia bianca, magari anche formato per questi casi, dovettero chiamare l'ambulanza con tutto l'ambaraban al seguito.
Prendiamone atto, probabilmente, da Berton la "Mise en Place", comprende anche l'Infermiere.

PS
Fulvia, ho intenzione di farti visita, prima o poi, se mi dovesse capitare di avere un altro "smalvino" (svenimento), tu ce l'hai il camice bianco

PS

Fulvia, ho intenzione di farti visita, prima o poi, se mi dovesse capitare di avere un altro "smalvino" (svenimento), tu ce l'hai il camice bianco

[/quote]


Tranquillo....Prima di essere cuoca sarei diplomata in Scienze Infermieristiche, presso l'Ospedale Civile di Vigevano, sotto Madre Chiarina da Pavia, esimia e stimatissima rettrice della Scuola.... il diploma è risalente agli anni 80, ma se l'anatomia non è cambiata nel frattempo respirazione e massaggio cardiaco me li ricordo.... Al massimo ti rianimiamo con un pezzo di gorgonzola naturale.....

fulvia ha scrittoPS

Fulvia, ho intenzione di farti visita, prima o poi, se mi dovesse capitare di avere un altro "smalvino" (svenimento), tu ce l'hai il camice bianco

Tranquillo....Prima di essere cuoca sarei diplomata in Scienze Infermieristiche, presso l'Ospedale Civile di Vigevano, sotto Madre Chiarina da Pavia, esimia e stimatissima rettrice della Scuola.... il diploma è risalente agli anni 80, ma se l'anatomia non è cambiata nel frattempo respirazione e massaggio cardiaco me li ricordo.... Al massimo ti rianimiamo con una respirazione BOCCA BOCCA..... [/quote]

Se poi quando mi riprendo mi ritrovo davanti Primus . . . che nel frattempo lo hai allertato, per "farmi il servizio aggratis" ?

Mauro1980 ha scritto...mi avevano servito 3 tortelli, chissà se si mettono d'accordo sul numero
in un menu lungo (non ricordo forse erano 10 portate) non senti il bisogno di mangiarne di più

Uffa, adesso basta! Co sta tiritera del “bastano 3 per gustare bene i tortelli quando ci sono 10 portate”.

A me non bastano! Non me ne frega quante portate ci sono (più ce ne e meglio è), se so che in tal ristorante ci sono molte portate e desidero andarci, mi preparo. Ad es. posso digiunare un giorno, ma posso anche non farlo, chi se ne importa; vado la per mangiare non per ascoltare poesie, per le poesie vado a teatro; oppure se non ho fame non vado al ristorante, che ci vado a fare per ‘avanzare la roba’ o il vino, vado al cinema che è meglio.
Ad es. l’altra volta, non ero molto in forma né avevo gran che appetito, e cosi me ne sono rimasto a casa e ho preso solamente un consommé (di più non mi andava) prima di andare a dormire. Ecco fatto!

‘Uno’ che va al ristorante ci va per MANGIARE e possibilmente roba buona genuina e ben cucinata e preparata. Questo è!

Se ordino un primo (o un secondo o un terzo …) VOGLIO una quantità “giusta”, non essere preso in giro. Se mi servono porzioni di scarsa quantità (a prescindere da quante sono) giudico male il ristorante e se le porzioni sono davvero minuscole (come nel suddetto e altri pomposi simili), non ci vado più e finisce li.

Poi potrebbero esserci anche casi dove, a seguito di esagerata ristrettezza delle porzioni, relativo eccessivo costo e pure eventuale spocchia, si può reclamare per l’eccesiva esiguità delle porzioni e pretendere una riduzione del conto per adeguarlo all’effettiva quantità consumata.
Se per primo mi portano 30 g di pasta (a 40 €) mentre per legge mi spettano 120 g (a titolo d’esempio vedere seguente sito web all’Art.12 http://allegati.unina.it/ateneo/gare/20 ... nzione.pdf ), allora posso sentirmi anche truffato e che so (se rifiutano di ridurre il prezzo) chiamare la finanza.
Io la penso cosi; pare esagerato? O qualcuno condivide?

Belpi ha scritto

Mauro1980 ha scritto...mi avevano servito 3 tortelli, chissà se si mettono d'accordo sul numero
in un menu lungo (non ricordo forse erano 10 portate) [color=#008000]non senti il bisogno di mangiarne di più[/color][/quote

Uffa, adesso basta! Co sta tiritera del “bastano 3 per gustare bene i tortelli quando ci sono 10 portate”.

A me non bastano!

‘Uno’ che va al ristorante ci va per MANGIARE

Vedi Belpi, ogni persona (legittimamente) ha determinate aspettative/esigenze/necessità/gusti/pretese/stili di vita/ecc. ecc.
Ordunque, se le tue aspettative sono quelle "dell'abbondanza", possibilmente associate alla qualità, nulla da eccepire ma, (ma) tu, almeno in questo caso, hai da "eccepire" con una certa vemenza, nei confronti di chi (Mauro), che presumo, le sue aspettative siano rivolte con maggior interesse verso un "mangiare sì, degustando pure, senza eccessive quantità".

Per quanto mi riguarda, io viro senza esitazione (in moltissimi casi) verso una "degustazione di più portate di assaggi, che alla fine della "navigazione", inevitabilmente fanno anche quantità.

Belpi ha scrittoUffa, adesso basta! Co sta tiritera del “bastano 3 per gustare bene i tortelli quando ci sono 10 portate”.

se so che in tal ristorante ci sono molte portate e desidero andarci, mi preparo. Ad es. posso digiunare un giorno


Se ordino un primo (o un secondo o un terzo …) VOGLIO una quantità “giusta”

Se per primo mi portano 30 g di pasta (a 40 €) mentre per legge mi spettano 120 g (a titolo d’esempio vedere seguente sito web all’Art.12 http://allegati.unina.it/ateneo/gare/20 ... nzione.pdf ), allora posso sentirmi anche truffato e che so (se rifiutano di ridurre il prezzo) chiamare la finanza....

alcuni tuoi passaggi meritano attenzione.
premetto che ognuno, ovviamente, mangia come e quanto gli pare, però non credo che digiunare un giorno intero serva a far spazio per mangiare 10 portate da camionista al risto.
la quantità giusta è soggettiva. se a te servono 2 etti di pasta per saziarti ordina porzioni doppie. le porzioni sono calibrate e dosate per far si che il cliente arrivi vivo in fondo al pranzo. sia che si tratti di un degustazione sia che si tratti di un pranzo o cena tradizionale da 3 portate. chiaramente è anche una questione economica....eh si, voi qui spesso dimenticate che chi gestisce un ristorante lo fa per soldi e non solo per passione come molti chef raccontano quelle son favole alla masterchef. di conseguenza se io ti servo mezzo chilo di antipasti è probabile che il cliente, o la maggior parte di essi, dopo mi chieda caffè e conto, e questo non va bene.

per quanto riguarda il dosaggio minimo per legge di 120 gr di pasta, senza offesa, ma come puoi citare ad esempio un contratto privato per una mensa? è evidente che non sono articoli del codice civile ma solo i punti di una scrittura privata ove si richiede che agli studenti sia somministrato un minimo quantitativo di cibo

poi sono daccordissimo con te che i 4 ravioli in certi ristoranti non si possono vedere. per citarne uno che ha chiuso, bartolini in oltrepò ad esempio, ecco ..grande chef ma ricordo che le dosi erano veramente risicate.....memorabile fu una tartare, buonissima, delle dimensioni (nel vero senso della parola anche come spessore) di un CD.... ....e anche il suo famoso riso, sporcava veramente il piattto.

Belpi ha scritto

Mauro1980 ha scritto...mi avevano servito 3 tortelli, chissà se si mettono d'accordo sul numero
in un menu lungo (non ricordo forse erano 10 portate) non senti il bisogno di mangiarne di più

Uffa, adesso basta! Co sta tiritera del “bastano 3 per gustare bene i tortelli quando ci sono 10 portate”.

A me non bastano! Non me ne frega quante portate ci sono (più ce ne e meglio è), se so che in tal ristorante ci sono molte portate e desidero andarci, mi preparo. Ad es. posso digiunare un giorno, ma posso anche non farlo, chi se ne importa; vado la per mangiare non per ascoltare poesie, per le poesie vado a teatro; oppure se non ho fame non vado al ristorante, che ci vado a fare per ‘avanzare la roba’ o il vino, vado al cinema che è meglio.
Ad es. l’altra volta, non ero molto in forma né avevo gran che appetito, e cosi me ne sono rimasto a casa e ho preso solamente un consommé (di più non mi andava) prima di andare a dormire. Ecco fatto!

‘Uno’ che va al ristorante ci va per MANGIARE e possibilmente roba buona genuina e ben cucinata e preparata. Questo è!

Se ordino un primo (o un secondo o un terzo …) VOGLIO una quantità “giusta”, non essere preso in giro. Se mi servono porzioni di scarsa quantità (a prescindere da quante sono) giudico male il ristorante e se le porzioni sono davvero minuscole (come nel suddetto e altri pomposi simili), non ci vado più e finisce li.

Poi potrebbero esserci anche casi dove, a seguito di esagerata ristrettezza delle porzioni, relativo eccessivo costo e pure eventuale spocchia, si può reclamare per l’eccesiva esiguità delle porzioni e pretendere una riduzione del conto per adeguarlo all’effettiva quantità consumata.
Se per primo mi portano 30 g di pasta (a 40 €) mentre per legge mi spettano 120 g (a titolo d’esempio vedere seguente sito web all’Art.12 http://allegati.unina.it/ateneo/gare/20 ... nzione.pdf ), allora posso sentirmi anche truffato e che so (se rifiutano di ridurre il prezzo) chiamare la finanza.
Io la penso cosi; pare esagerato? O qualcuno condivide?

è tutto molto disordinato, pare più uno sfogo che un ragionamento.
T'invito giusto ad andare da Santini e prendere il menu degustazione, oltre alla straordinaria esperienza gastronomica (una volta nella vita si possono spendere quei soldi), al termine ti sentirai sazio, parola di mangione
il discorso è diverso scegliendo qualche portata alla carta, in quel caso rischi di uscire con la fame, ma ne sei coscente