Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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Milano e i prezzi dei ristoranti: cosa è cambiato?

da EdoardoB il 27 gen 2016 00:47


ciao a tutti,

premesso che non sono un grande "mangione", per palato, esperienza, conoscenza del tema, ma vorrei chiedervi cosa ne pensate dei prezzi assurdi dei ristoranti a Milano. So che fuori, o in altre zone d'Italia, si spende meno, ma il fatto è che anche a Milano una volta era così.

Non mi riferisco a locali stellati o di lusso, nè particolarmente centrali, ma a ristoranti italiani medi con menù dai prezzi decisamente alti. Parlo di primi a 12-14 euro, ad esempio, con secondi di carne a 18-20 o pesce oltre i 20. Porzioni non certo da scoppiare. Dolci e antipasti sono il regno della sproporzione, con piatti di crudo a 10 euro e la fetta di torta a 6. Il coperto a 2,5 euro è poi assurdo, così come gli amari a 4. Si fa presto ad arrivare a 40 euro!

Pensano che non si sappia il costo delle materie prime o delle bottiglie? E dai!

Eppure una volta non era così: tra la bettola e il lusso, c'erano ristoranti medi dove mangiavi davvero tanto a prezzi davvero buoni, soprattutto proporzionati. Perchè ora si paga tanto?

Io ho una mia teoria: ok i costi del personale, ok gli affitti, ma temo che la ragione di tutto sia data dal maggiore margine che i ristoratori cercano rispetto a una volta. Più furbi? Forse meno onesti.

che ne pensate?

Re: Milano e i prezzi dei ristoranti: cosa è cambiato?

da primus il 27 gen 2016 09:02


EdoardoB ha scrittoIo ho una mia teoria: ok i costi del personale, ok gli affitti, ma temo che la ragione di tutto sia data dal maggiore margine che i ristoratori cercano rispetto a una volta. Più furbi? Forse meno onesti.

che ne pensate?


penso che sbagli.
Il problema a Milano, ma anche a Pavia e in parecchie località italiane, sono i costi di affitto, oramai quasi insostenibili, e i costi in generale che sono lievitati mostruosamente. Per farti capire io nel 2000 pagavo 300/500 mila lire di Enel ogni 2 mesi oggi ne pago 600, in estate anche 800/1000 euro AL MESE. Questo significa che oggi spendo in 2 settimane quello che un tempo spendevo in 2 mesi! Tieni conto che a Milano i ristoranti e i negozi sono aperti 7/7 dal mattino alla sera, quindi più personale più costi.....d'altronde se la gente è impazzita e qui da me si meraviglia se alle 3 del pomeriggio gli dico che la cucina è chiusa, il servizio non stop si paga. Forse le materie prime, al contrario di un tempo, oggi sono la voce che meno incide sul lievitare dei prezzi. Purtroppo la gente, come te penso, al di fuori del settore, e che purtroppo parla senza sapere, non sa come vanno realmente le cose e pensa che i commercianti siano tutti furbetti e disonesti, ma non è più così. Un tempo i bottegai comperavano appartamenti, oggi manco riescono a pagare l'affitto.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

Re: Milano e i prezzi dei ristoranti: cosa è cambiato?

da EdoardoB il 02 mar 2016 01:33


Grazie della replica, a cui finalmente riesco a rispondere a mia volta.

E' interessante quello che dici, non immaginavo una tale aumento nei costi fissi. Però, a questo punto sono molto curioso di sapere come si spiegano le differenze anche grandi tra ristoranti nella stessa via, e quindi con costi fissi simili? Non dico bettola contro lusso, ma medio contro medio o medio-alto...cosa giustifica 7-8 euro in più sullo stesso piatto? O l'acqua a 4 euro invece di 2?

Sul non essere dell'ambiente è vero in parte: non mi occupo di ristorazione ma mio padre era del mestiere, e ha gestito e posseduto ristoranti. Posti, come tanti ce n'erano fino ai primi anni '80, dove si usciva con la pancia piena dopo una bella mangiata italiana CLASSICA, antipasti, primi e secondi della tradizione e senza aver pagato tanto.

Poi da Marchesi e simili in poi è iniziata una pseudo rivoluzione per cui oggi invece è il contrario, spendi e non mangi. I piatti? Tutto un tripudio di tortini, vellutate, riduzioni, e parole simili a giustificare invenzioni strane degli "chef" per piatti striminziti, magari gustosi (non lo nego), ma da strapagare e uscire ancora con la fame e il portafoglio leggero. Non so se sei abbastanza grande per averli conosciuti. Non so nemmeno che cucina fai tu, potresti in teoria essere rimasto uno dei pochi a lavorare così. Anzi, sarei ben contento di fare un salto nel tuo locale.

Re: Milano e i prezzi dei ristoranti: cosa è cambiato?

da primus il 02 mar 2016 09:16


Sono un cuoco autodidatta che ha fatto la gavetta sulla propria pelle e sul proprio portafoglio e faccio una cucina semplice semplice.
Non ti nascondo che fino a qualche anno fa ero un amante della cosiddetta "nouvelle cuisine" e se facessi il conto di quanti denari ho speso in giro per stellati..vabbeh, meglio non farlo :cry: detto questo non rinnego tutto ciò, ma oggi mi interessa di più il prodotto che la "presentazione"..per capirci non spenderei mai 69 euro per mangiare il fiore di zucca di H.Beck, ma magari spenderei 69 euro per mangiare una costata di chianina con i controcazzi.....non spenderei, nemmeno se li trovassi per terra, 300 euro da Bottura per mangiare "il ricordo di pasta e fagioli", ma sicuramente spenderei qualcosa in più per andare in una trattoria VERA a mangiare una grande pasta e fagioli.

Tornando al discorso prezzi ,la lievitazione nei ristoranti è data in primis dai costi fissi, in certi posti assolutamente da fantascienza ma cmq anche nei posti "normali" come il mio, e dal tipo di presentazione richiesta...chiaro che da Beck mangi con le posate d'oro non puoi pensare di stare sotto certe cifre....il punto sta se ti frega di mangiare in quel contesto, se ti frega di avere uno stuolo di camerieri al tuo servizio ecc. ecc. Chiaro che se è questo che cerchi devi essere disposto a pagare 30 quello che potrebbe costare 20 o anche meno.
Poi, come in tutte le categorie, ci sono i disonesti..... :wink:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

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