alberto ha scrittoSe i produttori sono loro, credo che il ricarico sia corretto.
Capita regolarmente che il produttore venda al pubblico allo stesso prezzo (o circa quasi) al quale vendono le enoteche. Il motivo è chiaro: altrimenti, nessuno comprerebbe il vino dalle enoteche perché decisamente più caro e le enoteche non lo richiederebbero più.
E in virtù di questo calo delle richieste da parte delle enoteche il danno si produrrebbe anche per il produttore che non sarà mai in grado di vendere da solo quanto una rete di distribuzione.
silbusin ha scrittoQuesta pazza di alby mi stupisce sempre più: spara delle balle alla fante con naturalezza alla king.
Giusta la teoria marketing diversa la realtà - cfr. AIS 2006 appena comperato a 42 euro.
Il ragazzo invece di limonare con greedy dovrebbe applicarsi di più invece di essere casciaball.
prisca ha scrittoNiente da ridire sul mangiare tutto buono e fatto in casa ... ma ragazzi far pagare ben 18 euro (senza portarci la lista dei vini) una bottiglia di barbera (ok era invecchiata del 2000) prodotta dall'azienda stessa mi sembra una bella ladrata!
silbusin ha scrittoBenvenuta prisca!
Sicuramente hai da lamentarti, però è sempre la solita storia: MAI ordinare al ristorante alla "cieca", cioè senza carta dei vini o delle vivande.
E' una brutta abitudine che bisogna con gentilezza, ma con fermezza impedire: nel caso non ci fosse lista, mai vergognarsi a chiedere il prezzo.
Nel caso specifico probabilmente avrai bevuto una Barbera d'Asti DOC, Vigneto Guéra 2000, prodotto dalla stessa Azienda Il Mongetto: ricarico eccessivo dato che in enoteca viene venduto a 19,45 € e loro sono produttori, ma visto che la location si è "evoluta" ed è anche "centro benessere", oltre che agriturismo, quindi è salita di classe non ti devi poi meravigliare così tanto.
Non sarà purtroppo nè la prima nè l'ultima volta.