talebano ha scritto
http://www.lomejordelagastronomia.com/i ... aselec.asp
talebano
mentre indipendentemente si dispongono i dadini, che conservano tutta l’idiosincrasia del “crudo”:
Greedy ha scritto[Tutto belllissimo, ma cosa vuol dire con questa frase:mentre indipendentemente si dispongono i dadini, che conservano tutta l’idiosincrasia del “crudo”:
Non sapevo che i dadini fossero così difficili di gusti ....
Ispirandosi nell’opera dei maestri o nella cucina popolare è in grado di creare versioni realmente artistiche.
Mantenendone l’essenza, ne offre una decostruzione che esalta la purezza degli elementi che, sebbene si scompongono nella realizzazione, ciò si fa soprattutto per metterne in risalto le qualità e la natura.
K1 ha scrittosi tratta di un sito che ha visibilità internazionale (quanti ne abbiamo in Italia a questo livello?) ed è evidente che nelle traduzioni ci si possa ritrovare con problemi di questo tipo..
Macs ha scrittoK1 ha scrittosi tratta di un sito che ha visibilità internazionale (quanti ne abbiamo in Italia a questo livello?) ed è evidente che nelle traduzioni ci si possa ritrovare con problemi di questo tipo..
Appunto essendo un sito con visibilità internazionale, avrà pur come collaboratore uno straccio di italiano, no?
MAX61° ha scrittoTrovo che dare le ricette in questo modo sia veramente un prendere in giro la gente Indipendentemente dal cuoco che può essere un fine ed abile artigiano dietro i fornelli ma non un letterato
LA MAX 61°l
K1 ha scrittoMAX61° ha scrittoTrovo che dare le ricette in questo modo sia veramente un prendere in giro la gente Indipendentemente dal cuoco che può essere un fine ed abile artigiano dietro i fornelli ma non un letterato
LA MAX 61°l
giusto per capire, ma la presa in giro in che cosa consisterebbe??
K1 ha scrittomai sentito parlare di chi, quando gli si indica la luna, continua a guardare il dito?
talebano ha scrittodispiace quando i riconoscimenti alla nostra cucina vengono da oltralpe, i nostri giornalisti dove sono?
Moderno Caciucco
http://www.lomejordelagastronomia.com/i ... aselec.asp
talebano
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K1 ha scrittoTutto assolutamente vero quello che scrivi, solo che nello specifico mi pare c'entri poco con l'argomento del topic, ovvero il caciucco di Portinari.
Se guardo al piatto in questione non trovo elaborazioni tanto rischiose da farci perdere il contatto con genuinità, tipicità e quant'altro..
fulvia ha scrittoK1 ha scrittoTutto assolutamente vero quello che scrivi, solo che nello specifico mi pare c'entri poco con l'argomento del topic, ovvero il caciucco di Portinari.
Se guardo al piatto in questione non trovo elaborazioni tanto rischiose da farci perdere il contatto con genuinità, tipicità e quant'altro..
Hai ragione...forse mi sono lasciata fuorviare dalla lettura del resto delle ricette....
............E non credo Bruno che qualcuno di noi possa disquisire sull'ultimo congresso di S. Sebastian....forse hai sbagliato Forum
...questo detto cordialmente (non si sa mai...)
Fulvia
fulvia ha scrittoMi inviti a nozze!.......Io, piccola artigiana senza arte nè parte, quando ho cominciato a cucinare, conoscendo solo le basi della cucina di casa, avvertivo comunque con forza la necessità di dotarmi di materie prime di alto livello, perchè nella mia poca conoscenza sapevo che scegliendo una ottima materia prima il 50% del mio lavoro era compiuto......
E ne sono ancora convinta, sicuramente le nuove tecniche di cucina molecolare strabiliano e invitano alla prova di questi famosi cuochi spagnoli, ma rendiamoci conto che lorsignori si sono dovuti "inventare" questa cucina, ripudiando in un certo senso quella del loro paese d'origine, ritenuta a torto rozza e antiquata con sapori poco consoni ai gusti attuali; nel frattempo i ns. vari Igles Corelli, Barbieri, Portinari ecc. si sono dati da fare continuando ad usare le ns. anguille di Comacchio, i ns. maialini e il ns. pesce , alleggerendo, miniaturizzando ma comunque sempre restando legati al territorio......e questa è la strada giusta, secondo me, valorizzare sempre e comunque la materia prima di ottima qualità, che tu sia un Igles Corelli o la Fulvietta l'unica differenza potrà essere nella tecnica usata e l'esperienza acquisita ma il futuro della ristorazione professionale non è sicuramente nel sifone, ma in un diverso approccio del ristoratore nei confronti degli acquisti food.........
Più qualità e meno spettacolarizzazione, è confortante che un addetto ai lavori come Bruno si renda conto che buona parte del successo di chef blasonati, dei quali ho il massimo rispetto, sia dovuto ad estremismi dei quali forse si sentiva la necessità per dare uno scossone al sistema, ma che ora lasciano la bocca vuota e insoddisfatta.......
....del resto da una "aria di carota" non puoi aspettarti molto..... :
Grazie per gli spunti e a rileggerti presto
Fulvia