Lo spunto è sicuramente interessante, mostra il valore della "mano" in cucina e sfocia, come sua naturale evoluzione, nel 3d del recente passato dove si discuteva della necessità di avere uno chef blasonato e premiato in cucina come materiale esecutore dei piatti o solo come "regista".
Certo, sarebbe auspicabile riuscire a definire con più precisione quel "qualcosa" che manca: trattasi di mancanza oggettiva, tangibile e materiale o dell'assenza di una certa "aura" percepita a livello inconscio ma influenzata dalla certezza che il Signor Adriano manca?
In poche parole, l'accorgersi della mancanza di "qualcosa" è subordinato al conoscere l'attore in cucina o solo dopo aver notato questa mancanza si chiede chi sta cucinando?
Pongo questa domanda perchè l'assenza di una definizione precisa del "ciò che manca" può portare a pensare che si tratti solo di una sensazione creata dalle aspettative.
bruno125 ha scrittoNon saprei come altro definirlo, se non con una parola dei nostri cugini transalpini.
Io non ho cugini!!
Se gh'è un patrono dei faciademerda, ghe dumandi cosa g'ho de fà...
DVDS - El paradis del Scurpion.