Tempo fa avevo letto: "Robuchon ha smantellato ill suo ristorante-tempio, si è preso un periodo sabbatico, gira il mondo, fa consulenze in un castello in Giappone etc...etc...
Adesso ha aperto due locali: "La Table" e "L'Atelier".
Al primo non ci sono stato, il secondo è andata così....
Ero nei pressi di Notre Dame, prendo un taxi e arrivo "all'Atelier" (a occhio e croce i tassì costano un terzo che da noi...).
Niente prenotazione, si mangia attorno ad un tavolo come in "brasserie", una gentile fanciulla accompagna me e mia moglie: mi sistema fra una coppia di arabi ed una giapponese.
"Foie gras" d'anitra che si scioglieva in bocca, un'aragostina idem...vini adeguati...cucina a vista, disinvolta (i ragazzi della Scuola Alberghiera assaggiavano il sugo dal cucchiaio di legno come mia nonna...).
Sette stelle: il mitico Joel più due cuochi con altre due (anche se giocano in casa è sempre un bel chiarore..).
Pagato 187 euro con soddisfazione: il capo-sala, sorridendo, mi ha detto che non può accettare l'AE (come tanti altri esercizi del resto, mi sembra che storcano il naso sulle commissioni alte...).
Giustificandosi: sa, siamo una piccola trattoria! ("lazarun" direbbero a Verona).
Scusate la recensione "sui generis", ma è scritta di getto: La "Città della Luce" mi aveva rimbambito e la visita all'"Atelier" era stata rapida, gustosa e soddisfacente.