Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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PRENOTAZIONE via mail

da deloZio il 10 ago 2006 21:20


Colto da nostalgia Anni ’90, stavo programmando una serata al “Bersagliere” di Goito.
Consultandone il Sito, la voce “Contatti & prenotazioni” avanza la seguente richiesta:

Per prenotare compilare il form in tutte le sue parti,
vi sarà comunicata la disponibilità al più presto.
Nel caso in cui la prenotazione venga confermata,
vi sarà chiesto di inviare via fax
il numero della carta di credito a titolo cauzionale
(Visa-Mastercard-American Express-Diners).

Nome e Cognome:

Città:

Provincia:

Stato:

E-mail:

Telefono:

Numero persone:

Giorno: Mese: Anno:

Orario di arrivo:

Comunicazioni:



Chiedevo una cena, non l’accensione di un mutuo; manca solo il casellario giudiziario.
Non sono le richieste in sé a disturbarmi, quanto la loro formulazione: la parola fa musica.

Vedo due possibilità:
1. Il Sito non è aggiornato, sconta ancora la megalomania “cambio Lira-Euro”
2. Il Sito è attuale, non sento il bisogno di un’ospitalità di tal fatta.

DeloZio

da wineless il 10 ago 2006 23:58


:shock:

allucinante...

che ansia!

Adry =^_^=


alla fine sempre di pastasciutta si tratta

da deloZio il 11 ago 2006 13:44


Quello di ieri era uno sfogo, chiarirò il mio punto di vista con un paio di considerazioni.


-1-

Chi per mestiere intrattiene Clienti, nel venirne a contatto deve comunicare piacevolezza, fiducia:

“….. NEL CASO IN CUI la prenotazione venga confermata [Bontà loro!],
VI SARA’ CHIESTO di inviare VIA FAX ….. a titolo CAUZIONALE”.

Al limite, scrivi “provvisionale”, “chiederemo gentilmente”, “pregheremmo la cortesia”.
La migliore: “a nostra dispiaciuta cautela”.


E’importante non confondere

Cliente REALE
Si sente ingiustamente sotto esame, sprovvisto delle giuste credenziali,
tipo “Postulante, crede di essere idoneo?”

Cliente STEREOTIPATO
Setosamente incravattato, Montecristo “A” & scotch in ufficio alle 11 di mattina,
si rivolge alla segretaria con “Signorina, invii un fax al Bersagliere per il mio lunch….”


-2-

Ingenuità volontaria & facilità d’entusiasmo

sono prerogative fondamentali per chi si diverte nell’essere Cliente di Ristoranti;
consentono di glissare alle ben note DOMANDE dei profani

Perché accetti che ti propinino Carpa Cilena a 40 euro, cos’ha di diverso da quella nostrana?”
&
“Come puoi fattivamente controllare se la Carpa che stai mangiando è del tipo dichiarato?”


senza accusare l’auto-compatimento indotto dalla risposta:
chi non ha mai tessuto le lodi del fantomatico allevatore-guru? Del produttore eremita?
Quella dei selvaggi indigeni, coltivatori del caffè a 7 euro la tazzina? Intramontabile.


Il Ristoratore deve essere abile complice in questo, evitando però di trattarci da inconsapevoli,
perché, quando accade, tale comportamento rende umiliante il nostro divertimento.
Se non sa giovarsene correttamente, il difetto è grande.

Quindi, se per cenare devo inviare via fax gli estremi della carta,
mi sento umiliato anche solo nel prendere in considerazione il volerlo fare.


La verità è che vivo nel terrore d’incontrare il “Moralizzatore” sotto casa,
Carpa Cilena alla sinistra, Italiana alla destra, che m’insegue urlando
“Assaggiale, voglio capire quali sono le differenze…”

da primus il 12 ago 2006 08:53


“Perché accetti che ti propinino Carpa Cilena a 40 euro, cos’ha di diverso da quella nostrana?”
&

meglio quella nostrana :wink:

Scherzi a parte sono daccordo al 100% con te; rispetto e non diffidenza verso il cliente, anche se in giro ci sono troppi barlafus (si scrivera' cosi Adri?).
Per il resto stà all'onestà del ristoratore usare i prodotti che recità e fa pagare nel menù. Il cliente si deve fidare, anche se la bassa qualità della materia prima si nota subito.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

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