La “Vacca Mora” arrivava sbuffando, fermandosi con un cigolio davanti alla Chiesa di Longa di Schiavon; sorridendo, ne scendeva il capotreno portando il cesto con le sarde.
Serviva alla “frasca” d' austroungarica memoria per la vendita: correva l’anno 1912.
Negli anni ’60 l’antica “frasca” era diventata una trattoria familiare, conosciuta da tutti gli amanti del pesce per il suo fritto; piatto che non è semplice come sembra.
Stasera, primo sabato di settembre del 2006, osservavo quello che resta della vecchia trattoria familiare: un soffitto di travi che forma l’entrata di un grande albergo inaugurato appena lo scorso giugno.
Arredamento minimalista, freddo, asettico: aspettiamo l’apertura passeggiando fra i resti della campagna veneta.
La “sarda in saor” , un piatto storico di Venezia non può armonizzare i suoi tre gusti: difficile, se fatta qualche ora prima. La “Granseola” non ha il suo gusto caratteristico, qualche pezzetto ricorda il “gransoporo”, il guscio è vecchio...
Viaggi notturni a Chioggia. Un vecchio “refrain”: si potrebbe dormire di più e scegliere pesce di qualità migliore, prepararlo meglio, fare altre cose...Bisognava ascoltare il vecchio detto: “ mai mangiare dove si dorme, e viceversa”!
Fuori i parcheggi sono intasati da grandi “Suv”, pullmann esteri che arrivano per la Fiera dell’Oro di Vicenza. Fra poco il cantante della “lacrima sul viso” tornerà a commuovere le nonne a Marostica mentre le nipoti sbufferanno: tanti sono in fibrillazione in albergo per l’arrivo della signora che ha abbandonato il mondo delle luci rosse per affascinare i bambini, dopo averlo fatto con i padri.
Tempi moderni...