MarioLino ha scrittonon sono d'accordo, se non pesiamo almeno sul ricarico ci troveremo con cappelli blu sui ristoranti ultra costosi come Cracco-Peck e cappello rosso sui posti un po' trucidi come la Piccola Ischia. secondo me questo non ha senso.
grazie al cavolo che Cracco-Peck è meglio della Piccola Ischia, ma costa anche 10 volte tanto. e questo il cappello lo deve evidenziare... i voti generali anche.
se vado da Cracco-Peck sarò molto più severo nei voti, che con la piccola ischia perchè a fronte di prezzi alti mi aspetto cucina/ambiente/servizio migliori.
ma come io dico l'esatto opposto!
per me anche la Piccola Ischia può meritarsi un 10 perchè analizzo l'esperienza nel contesto della tipologia del locale, e al Pinchiorri sarò più intransigente sulla forma e il servizio (voglio tutta l'anamnesi dei camerieri che si avvicinano al mio tavolo!), ma la severità sui voti è dettata dall'ASPETTATIVA del locale, dagli obiettivi che intende prefiggersi il proprietario, non dal prezzo finale preso come numero assoluto.
Deirdre e King secondo me hanno detto benissimo.
Vogliamo dare un valore meno falsato al costo medio in modo che gli amici di silbusin possano mettere il naso fuori dalla trattoria di fiducia?
Allora propongo:
costo da indicare nel campettino dato dalla somma dei prezzi con occorrenza maggiore delle singole portate, escluso vino.
Per esempio leggo sul menu' (e qui verrebbe molto utile l'abitudine di MAX61° di portarselo a casa) che gli antipasti costano 8-8,5-9-8-8-17 (perchè magari compare una materia prima importante, tipo ostriche), ovviamente considererò nel computo 8 o 8,5. E così per i primi, secondi e dolce. Lasciamo fuori il vino che è un fattore troppo dequilibrante.
Alla fine la cifra che si spende in quel locale è TOT.
Penso che nelle guide principali facciano così, non considerano certo se il Raspelli della situazione si sia bevuto mezzo scaffale del '800 o abbia usato il tartufo bianco anche come dolcificante nel suo espresso.
Però ribadisco che non è nemmeno quello che vorrei io, a me piace che si indichi cosa si è speso in quella occasione, poi l'utente razionale si trae le sue conclusioni. Perchè la spesa di princess non deve incidere sulla cifra della scheda dell'Oca Ciuca? Quel mezzo milione Rinaldo se l'è messo in tasca o no? (Guardalo che si sta ancora fregando le mani...
)
Cosa dire allora dei ristorantini milanesi recensiti dai lavoratori che a pranzo spendono dai 7 ai 13 euro? Non è falsato? Che ne so io che sono stati pranzi? Io ci voglio andare alla sera. Tac, becco la batosta. Chi ci rimette è solo lo sprovveduto. Dite a sheva o altri di stimare in pausa pranzo qual è il prezzo reale medio di quel locale, mentre sta pensando magari alla pallosa riunione che lo aspetta nel pomeriggio. Secondo me vi manda ad affa.
Meditate gente, meditate.