Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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la pericolosita' di Internet

da Yoda il 27 feb 2007 21:37


Marco Bolasco di Gambero Rosso Channel ,intervistando Ferran Adria' gli ha chiesto cosa ne pensasse dei movimenti di opinione e di critica libera ,inerenti la ristorazione , presenti in Internet e Adria' ha dichiarato che sono pericolosi....
Non sara' il caso di Adria'..ma qualcuno ,potrebbe cominciare a temere di perdere consensi ,visto che il confronto bisogna cominciare a farlo col mondo anziche' con i soliti inviati "esperti" delle guide?

Re: la pericolosita' di Internet

da Fante il 27 feb 2007 21:53


Probabilmente teme che si rompa il binomio creatosi che funziona così: tu mi dici che sono bravo e io dico che tu ne capisci. Molto comodo no? Legittimazione reciproca....

da Yoda il 27 feb 2007 22:22


si si..parrebbe quasi di sentire Petrolini ..quello della macchietta del "Bravo" "Grazie"

da caneciccio il 27 feb 2007 22:51


vero vero! :lol:

da primus il 28 feb 2007 09:01


stefania 100%

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da stefano66m il 28 feb 2007 10:37


Credo che il discorso sia più complesso e non riguardi i grandissimi della ristorazione.
Anche sul Mangione abbiamo assistito a recensioni farlocche,recensioni di gente non avvezza a determinati ristoranti che per aver provato l'ebbrezza di un bel locale in una buona compagnia ha scritto recensioni entusiastiche di posti dove si mangia mediocremente.
Il lavoro di critico gastronomico è un lavoro difficile che richiede molta preparazione,non può essere improvvisato salvo che non sia un divertimento come per noi appassionati che ci permettiamo di giudicare senza particolari competenze il lavoro di professionisti o presunti tali.
Scriviamo in veste di consumatori per esprimere la nostra soddisfazione o la nostra insoddisfazione certo è che questa somma di informazioni viaggia su internet e può aiutare a decretare un successo o un insuccesso di un ristorante.

da Fante il 28 feb 2007 10:53


stefano66m ha scrittopuò aiutare a decretare un successo o un insuccesso di un ristorante.


Non saprei....mi sembra che "troppi" ristoratori puntino "troppo" sulla pubblicità della guida.
Alla fine lo spartiacque tra successo ed insuccesso è il lavoro più o meno ben fatto. Il critico gastronomico ci vuole per carità. Ma sono un po' come quelli cinematografici...troppo sboroni e snob....

da stefano66m il 28 feb 2007 11:14


Fante ha scritto
stefano66m ha scrittopuò aiutare a decretare un successo o un insuccesso di un ristorante.


Non saprei....mi sembra che "troppi" ristoratori puntino "troppo" sulla pubblicità della guida.
Alla fine lo spartiacque tra successo ed insuccesso è il lavoro più o meno ben fatto. Il critico gastronomico ci vuole per carità. Ma sono un po' come quelli cinematografici...troppo sboroni e snob....


La professionalità e la competenza sono necessarie per la credibilità della guida,a lungo andare se le guide non sono serie non vengono vendute.
Per esempio sulle guide dell'espresso di quest'anno qualche opinione la condivido e su molte altre dissento,l'anno prossimo comprerò quelle del gambero rosso o Veronelli.

da silbusin il 28 feb 2007 12:30


Il problema della guida è quella di poter vendere in libreria o in edicola (argomento già affrontato ampiamente, anche con il contributo del Maestro Marchesi).
La credibilità dei recensori professionisti? Le riviste di settore sono state piene, attorno agli anni 90 di feroci schermaglie tra "professionisti" che si davano dell'incompetente.
Dal 2002 circa è in atto un pax furbesca: come dici bene caro, condivido illustrissimo, in effetti colgo le tue giuste perplessità...
I canali televisivi dedicati: GR, Alice, ecc. e INTERNET hanno
costretto i vari "professionisti" a "sostenersi" a vicenda. Troppo pericoloso scendere in polemica.

Poi ci sono i "professionisti" dei quotidiani: alcuni sono dei fantasiosi inventori di recensioni. Personalmente ho contestato pubblicamente una bufala (rece inventata) ad uno di questi (su un gruppo di discussione); ebbene questo, invece di far almeno finta di arrabbiarsi o di indignarsi, ha abbozzato e "ringraziato per la cortese puntualizzazione".

ilmangione.it ha il grande pregio di raccogliere i giudizi di tutti coloro che fanno vivere i ristoratori, di tutti coloro la cui carta di credito viene regolarmente addebitata. Un giudizio continuamente dinamico. Eccezionale palestra di opinioni.
Poi, come in tutte le cose, anche su questo sito c'è chi si è preso troppo sul serio e se ne è andato, ritenendo l'altro da sè un becero incompetente. Pazienza. Sempre di pastasciutta si tratta.
Ma l'idea di chi ha fondato ilmangione.it è geniale, a mio parere neh? :D

da stefano66m il 28 feb 2007 12:37


silbusin ha scrittoIl problema della guida è quella di poter vendere in libreria o in edicola (argomento già affrontato ampiamente, anche con il contributo del Maestro Marchesi).
La credibilità dei recensori professionisti? Le riviste di settore sono state piene, attorno agli anni 90 di feroci schermaglie tra "professionisti" che si davano dell'incompetente.
Dal 2002 circa è in atto un pax furbesca: come dici bene caro, condivido illustrissimo, in effetti colgo le tue giuste perplessità...
I canali televisivi dedicati: GR, Alice, ecc. e INTERNET hanno
costretto i vari "professionisti" a "sostenersi" a vicenda. Troppo pericoloso scendere in polemica.

Poi ci sono i "professionisti" dei quotidiani: alcuni sono dei fantasiosi inventori di recensioni. Personalmente ho contestato pubblicamente una bufala (rece inventata) ad uno di questi (su un gruppo di discussione); ebbene questo, invece di far almeno finta di arrabbiarsi o di indignarsi, ha abbozzato e "ringraziato per la cortese puntualizzazione".

ilmangione.it ha il grande pregio di raccogliere i giudizi di tutti coloro che fanno vivere i ristoratori, di tutti coloro la cui carta di credito viene regolarmente addebitata. Un giudizio continuamente dinamico. Eccezionale palestra di opinioni.
Poi, come in tutte le cose, anche su questo sito c'è chi si è preso troppo sul serio e se ne è andato, ritenendo l'altro da sè un becero incompetente. Pazienza. Sempre di pastasciutta si tratta.
Ma l'idea di chi ha fondato ilmangione.it è geniale, a mio parere neh? :D


assolutamente geniale.. :D :D :D

da Yoda il 28 feb 2007 12:49


Certo che l'idea e' geniale!!!
Soprattutto pensando che il nostro amico spagnolo ( e mi spiace che pochi l'abbiano visto) ha sostenuto che tutta sta roba che in Internet gira attorno alla ristorazione, va bene se presa come informazione, ma e' pericolosa quando fa opinione. ( ha proprio detto PERICOLOSA eh!)
Insomma....un grido di dolore...Lassatece i nostri beneamati criticiiiiii!!!

da Fante il 28 feb 2007 12:55


Ho già avuto modo di esprimere la mia opinione su Ilmangione con i creatori del sito.
Quello che mancava era una via di mezzo tra i professionisti e i happyhouristi. Poi naturalmente sono arrivati i faso tutto mì che sanno cos'è il meglio, il giusto, l'onestà intellettuale e il terzo segreto di Fatima. Ma è la vecchia storia dell'uovo di Colombo.

Quello che comunque faccio un po' fatica a capire è perchè i ristoratori - secondo Adria, ma qualche esempio l'abbiamo avuto anche noi - trovino pericoloso uno strumento che di fatto li potrebbe aiutare molto a migliorarsi o a stare più attenti a non commettere certi errori.
Insomma la critica può essere costruttiva; e anche la stroncatura rancorosa è comprensibile, non serve a nessuno, ma ti può aiutare a organizzarti meglio.

da kinggeorge il 28 feb 2007 13:13


tutti a preoccuparsi della libertà di espressione, di come i "professionisti" del gusto abbiano creato un circolo vizioso di auto-accreditamento... tutto vero... ma...

ma il giudizio libero è pericoloso. Perchè? No, domanda sbagliata. Per chi? Questa è la domanda giusta. Non è pericoloso per Ferran Adrià o per i grandi tristellati arrivati con 15 ristoranti (o anche con solo uno). Il giudizio libero, messo in rilievo indiscriminatamente, è pericoloso per chi nasce, per chi del proprio lavoro vive, per chi cucina con passione, a volte sbagliando, ma provandoci.

Ho pranzato di recente in un ristorante, in compagnia di un "professionista"... quanto mi sarebbe stato facile dire: pranzo un po' così, pagato troppo, no non andateci. Eppure chi ne capisce davvero qualcosa avrebbe potuto riconoscerci una mano, dei tentativi, un "lavori in corso" degno di nota e attenzione, pur in assenza di risultati definiti.

Questa è la differenza tra il professionista vero che esprime la sua opinione e il primo che passa che esprime la sua opinione ma ottenendo la stessa visibilità del professionista (o quasi). Il male di uno strumento estremamente democratico come internet.

Perchè il commento di chiunque, nel momento in cui ha visibilità, può fare molto male, professionalmente ed economicamente, ad una persona che lavora come è un qualsiasi chef. E spesso ci dimentichiamo di questo: noi andiamo a mangiare da gente che lavora, non da gente che va giudicata.

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

da Fante il 28 feb 2007 13:19


kinggeorge ha scrittonoi andiamo a mangiare da gente che lavora, non da gente che va giudicata.


Ecco, vero. Moderazione e criterio.
Ma tutti lavoriamo ( o quasi ) e a tutti tocca fare i conti con il giudizio di chi magari capisce poco o nulla di quello che noi facciamo professionalmente.

da kinggeorge il 28 feb 2007 13:23


vero... ma se sei un farmacista che consiglia una cura e viene giudicato male per quel che ha consigliato, hai perso un cliente ed alcuni amici di quel cliente...

se invece sei uno chef che ha "sbagliato" (ed a volte si fa per dire... torna l'esempio del pranzo di cui sopra) e finisci in una recensione messa on line su un portale seguito da 15 mila persone?

ops... hai perso qualche cliente in più.

Senza considerare, per l'appunto, il fatto che nel caso del farmacista, la cura che non funziona è più oggettiva (non guarisci) se sei uno chef, il piatto che non piace è composto da una soggettività estremamente rilevante

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

da silbusin il 28 feb 2007 13:37


tutti a preoccuparsi della libertà di espressione, di come i "professionisti" del gusto abbiano creato un circolo vizioso di auto-accreditamento... tutto vero... ma..

non c'è ma che tenga.I "professionisti" si sono creati un circolo di autoreferenzialità; un sacrario in cui il verbo è unico; una conventicola a cui molti cercano di accedere sia millantando credito si fotografando sia vusando pussèe (così la vaca l'è lur).
Fa parte del gioco di tutte le corporazioni di critici.

Il giudizio libero, messo in rilievo indiscriminatamente, è pericoloso per chi nasce, per chi del proprio lavoro vive, per chi cucina con passione, a volte sbagliando, ma provandoci.

Ma quando mai? Tutti lavori svolti verso il pubblico sono soggetti quotidianamente al giudizio di chi usufruisce della prestazione. I media ci sono, uno potrà dire anche "purtroppo", ma essendoci sono cassa di risonanza spesso dei giudizi della gente.
TAV, Dico, sanità, pensioni, traffico, inquinamento, Prodi, Berlusconi, trasporti pubblici, servizi pubblici, prezzi, chiesa, ticket, locali, televisoione, cinema, spaccio, badanti, saponette e fante.
Ognuno con la sua pregnanza.
Giudicati ogni giorno da tutti. Noi compresi.

E spesso ci dimentichiamo di questo: noi andiamo a mangiare da gente che lavora, non da gente che va giudicata.

Questa gente fornisce una prestazione a pagamento. Come tale c'è un rapporto qualità/prezzo sottoposto a giudizio.
Il trend attuale in ogni comparto commerciale è l'audit. Non si scappa. L'audit sta alla base di qualsiasi progetto di budget e di progresso commerciale. O lo si capisce oppure si è fuori.
Il più cinico selezionatore non è la scuola ma il mercato del lavoro.

Questa è la differenza tra il professionista vero che esprime la sua opinione e il primo che passa che esprime la sua opinione ma ottenendo la stessa visibilità del professionista (o quasi). Il male di uno strumento estremamente democratico come internet.

Il professionista è pagato; il cliente paga. Ohibò!
La democrazia ha i suoi difetti: il principale è quello di tentare di porre sullo stesso livello i cittadini. Di considerarli tutti degni della stessa dignità. E' un grosso problema certo. Ecco perchè esistono leggi e regolamenti.
Poi ci sono le storture dei processi democratici: sono le persone che sono storte, non i metodi (di solito).
I faso tuto mi parchè ti te sé un mona e mi son un profesionista frequentano i loro pari.
Caro Dany lasciamo agli altri gli erti colli, noi teniamoci stretti l'aurea mediocritas. Che ci fa di un bene.... :D :D :D

da deloZio il 28 feb 2007 13:41


Kinggeorge ha scrittoHo pranzato di recente in un ristorante, in compagnia di un "professionista"... quanto mi
sarebbe stato facile dire: pranzo un po' così, pagato troppo, no non andateci. Eppure
chi ne capisce davvero qualcosa avrebbe potuto riconoscerci una mano, dei tentativi,
un "lavori in corso" degno di nota e attenzione, pur in assenza di risultati definiti.


Perfetto… al ché, il Professionista / il quale propone un proprio Standard personale / scriverà:

per ora pranzo un po’ così, per ora pagato troppo, andateci se volete provare a
riconoscervi la mano, il tentativo, un “lavoro in corso” degno di nota e attenzione.


La recensione mi serve “ora”, non quando più aggrada al Locale… o al Professionista; il quale,
non sbilanciadosi, non pregiudica il rapporto col Ristoratore... ma di certo non aiuta noi lettori.

da kinggeorge il 28 feb 2007 13:49


prof, ho letto e riletto ma non mi ha convinto...

per due passaggi fondamentali, troppo generalisti nel suo ragionamento:

- i media ci sono per tutti coloro che offrono un servizio pubblico. Vero, verissimo. Ma intervengono solo sui grandi scandali o su grandi eccellenze. La sanità va sui media quando i medici truffano, prendono tangenti, uccidono ubriachi durante un intervento... non esistono portali di recensione sui medici dove danno i voti alla sutura, alla propensione al dialogo col paziente ed alla chiarezza espositiva...

- non sono mai stato un grandissimo sostenitore dell'uguaglianza di tutti (lo diceva marx, non smith)... non siamo tutti uguali, certo abbiamo tutti diritto di vivere e crescere partendo dalle medesime condizioni (cmq una utopia anche questa) ma in momenti della vita differenti siamo tutti diversi, chi meglio chi peggio, chi più su chi più giù. Elogio alla diversità ed all'individualismo. E se io sono più portato a certe cose, le faccio io perchè tu sarai più portato per altre. Poi, ovviamente, tutti possono fare tutto... quel che discuto è il dare a tutti la medesima grandissima rilevanza nel momento in cui si esprimono.

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

da kinggeorge il 28 feb 2007 13:54


deloZio ha scritto
La recensione mi serve “ora”, non quando più aggrada al Locale… o al Professionista; il quale,
non sbilanciadosi, non pregiudica il rapporto col Ristoratore... ma di certo non aiuta noi lettori.


no no no.. non è che non pregiudica il rapporto col Ristoratore... non pregiudica semmai la vita medesima del Ristoratore, la sua sopravvivenza, il suo equilibrio mentale.

e ORA quella recensione ti è utile esattamente per capire che non è il momento migliore di provare quel locale, ma lasciandoti ben intendere che tra sei mesi magari ti informi di nuovo e lo provi. Se dicesse "mangiato poco pagato troppo non vale" tu non ci torneresti mai più.

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

da silbusin il 28 feb 2007 14:02


Ma intervengono solo sui grandi scandali o su grandi eccellenze. La sanità va sui media quando i medici truffano, prendono tangenti, uccidono ubriachi durante un intervento... non esistono portali di recensione sui medici dove danno i voti alla sutura, alla propensione al dialogo col paziente ed alla chiarezza espositiva...

Per la mia collaborazione alla rivista di cui sono direttore scientifico, ricevo un sacco di pubblicazioni delle associazioni dei consumatori, più link, più email. Ti assicuro che c'è un mondo di notizie e giudizi immenso: io stesso non me ne capacitavo.
Quindi altro che giudizi sulla singola categoria, ma giudizi sul singolo operato del singolo professionista, giudizi sul singolo servizio di quel operatore, ecc.
Una marea di giudizi. A volte sconvolgente.

non sono mai stato un grandissimo sostenitore dell'uguaglianza di tutti (lo diceva marx, non smith)...

non ci credeva nemmeno Marx.
Non sono populista, al contrario. Ma la democrazia per sua natura è spinta al fine dell'equità. Ognuno poi ci ragiona sopra e se ne fa un'idea.

Dove siamo d'accordo è che INTERNET è una piazza enorme e disordinata. Un casino. A volte un porcaio.
Basterebbe che ognuno, come in ogni democrazia, avesse il suo nome e cognome e non un nick di copertura, che molti problemi sarebbero risolti. Provocatoiramente ti dirò di più: tutti i problemi sarebbero risolti. Magari! Ma almeno un passetto avanti si farebbe.
E non ci sarebbe bisogno di back up. 8)

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