Le recensioni ripropongono molti fattori emotivi che spesso la fanno da padrone. Nonostante il/la recensore cerchi di essere il più possibile oggettivo/a la componente "personale" emerge.
Per portare un esempio: da Vittorio di princess.
Ambiente: demodè, insegna obsoleta, niente di particolare. Un 7. ok
Primo piatto: il piatto non lascia ricordo.
Secondo piatto: ciccato in pieno tanto che viene lasciato. In un ristorante che costa 240 € è da cappello rosso. Eppure cucina 8.
Servizio: 9.
Un ristorante di quel livello che non soddisfa per il primo e il secondo (il nucleo centrale di una cena e mi fa spendere quasi mezzo milione delle vecchie lire) è da cappello rosso, anche se mi riempiono di piccole puttanatine (appetizerini, pasticcini, sorrisini, inchini, ecc.).
Ebbene: chi ha recensito ha espresso
in piena libertà un suo legittimo parere. Io,
in piena libertà, leggendo quello che è scritto ritengo che sia una recensione fuorviante e il cappello blu uno sbaglio.
Ciò non toglie che personalmente non mi permetterò mai di dire sul forum che quel o quella recensore è un dilettante allo sbaraglio, o che è di serie B, o che non deve partecipare (come si è detto più volte in queste ultime giornate). Mi limiterò a non andare in quel ristorante (così vale per molti altri).
Ripeto quello che avevo detto (e subito giudicata da wineless una permalosa; se fossimo in una conversazione direi che ha fatto prendere aria ai denti
) c'è sempre più gente che si atteggia a dispensatore di saggezza: forse se si fosse un poco più sinceri e tolleranti non uscirebbero vergognose recensioni come quelle sull'oca ciuca (sono solidale con Rinaldo per la disonestà intellettuale dello scritto, non tanto per le carenze dei cibi che ci possono sempre stare) e per il topic che poi è seguito (chiuso ben in ritardo dagli admin).
Vogliate scusare la lunghezza dello scritto e magari il tedio provocato (e pensare che ero io che dicevo di non annoiare
!!), ma mi premeva esprimere compiutamente il pensiero.
Grazie e buona notte.
alessandra