Ieri sera, complice la nostalgia di casa, ho cenato presso il Ristorante Pizzeria Villa Bacco, di Buelach, una cittadina a circa 10 km. nord da Zurigo.
La struttura esterna del ristorante non è nulla di speciale, ma c'è un piccola terrazza che da modo di cenare all'esterno.
Ci presentiamo alle 20:00. Siamo in due.
La terrazza è piena di avventori, cosa che potevo ben immaginare visto che in questa landa si ha l'abitudine di consumare pranzo e cena con un abbondante anticipo rispetto agli orari consueti di noi italiani.
Notiamo però un tavolo in terrazzo che è ancora vuoto. Ci viene incontro una cameriera. Ci vuole far accomodare all'interno. Non mi garba vista la stagione. Ma la signorina non comprende una sola parola di italiano (siamo in un ristorante italiano, no?).
Provo con l'inglese ... peggio che prima. Viene in suo soccorso il gestore del locale che ci spiega che il tavolo che abbiamo addocchiato nel terrazzo è prenotato. Vista la buona volontà dico di essere disposta ad aspettare che si liberi un tavolo. Ci propongono invece di iniziare la nostra cena all'interno del locale (dove già diversi tavoli sono occupati) con la promessa che "ci faranno spostare" appena si libereranno dei posti all'esterno.
Una cena itinerante non mi era mai capitata: orpo!
Acconsentiamo ed inizia il nostro calvario.
Veniamo fatti accomodare in un tavolo con due panche (sembra di essere Fonzie e Ralph Malph in Happy Days ...). Il tavolo è apparecchiato come segue: una tovaglia sporca di briciole, un piccolo bricco sporco di vino rosso ... null'altro.
Veniamo lasciati a noi stessi per circa 20 minuti e finalmente ci viene portato il menù. Piatti rigorosamente italiani. Peccato che quanto previsto nel "menù del mese" esposto fuori dal ristorante non viene minimamente menzionato. Pazienza.
Carta dei vini .... comincio a sorridere. La zelante cameriera sta servendo una tavolata (di italiani) .... una scena incredibile per un paio di bottiglie di vino che trovo anche alla Migros! Sembra stia centillinando l'oro ai commensali ... poi realizzo una volta che ho addocchiato i prezzi delle bottiglie in carta. Un Prosecco di Valdobbiadene di cantina sconosciuta costa uno sproposito (un ricarico del 200% rispetto a quanto pagherei in Italia per la medesima bottiglia in un medio ristorante ...).
Noi si decide anche alla svelta peccato che la cameriera impiega circa un'altra mezz'oretta prima di venire a prendere la comanda.
Ci fanno finalmente accomodare all'esterno nello stesso tavolo che prima si diceva fosse prenotato. E' apparecchiato per tre persone e così rimarrà per l'intera cena. Scegliamo un antipasto di polpettine di melanzane al sugo. Davvero squisito ... forse perchè oramai mangeremmo volentieri qualsiasi cosa, visto l'orario.
Il mio compagno chiede dei tagliolini alla carbonara. Arriveranno dopo un'altro secolo. Scotti, insipidi ed assolutamente anonimi. Nemmeno un poco di pepe fresco riesce a rivitalizzare quel piatto.
Io chiedo una pizza ...
Cosa mai mi è saltato alla mente?!??!?!
Mi arriva un impasto praticamente crudo e molliccio. I carciofi ed i funghi hanno il solo sapore dell'aceto.
Ce ne andiamo dopo aver speso in due una cifra modestissima (visto quanto consumato ...) e senza neppure ordinare il caffè!
Ovvio che appena giunta a casa assalterò il frigorifero!
Da cancellare!
In Svizzera a parte la raclette ed il roesti non hanno piatti tipici ma piuttosto che tornare a farmi del male al Villa Bacco preferisco di gran lunga visitare tutti i ristoranti asiatici e sudamericani della zona ... anche se alla lunga la nostra cucina continuerà a mancarmi!
Provvederò tra i fornelli di casa.