fulvia ha scrittoRicordo ancora con somma vergogna ... .in una pizzeria a Fiesso D'Artico in Veneto, esponevano il menù su di una lavagna imponente sorretta da un cavalletto da pittore, i camerieri se la caricavano in spalla da un tavolo all'altro...... eravamo in compagnia......una bella anima della compagnia non ha resistito a farsela portare al tavolo per ben 3 volte adducendo una scarsissima memoria visiva.....
Da quel giorno, menù su carta velina......
Il menù scritto
al tavolo, oltre ad essere un obbligo legale, dovrebbe essere un obbligo morale: non ho nessuna voglia di fare sforzi mnemonici o interpretativi per capire e/o ricordare quello che mi viene detto a voce, magari prezzi compresi. E farmi fare i conti a mente col contenuto delle mie tasche mi sembra di una scortesia unica. Posso accettare un menù a lavagna solo in due casi: quando contemporaneamente il menù è ristretto e il locale piccolo, e, in0oltre, quando il menù sulla lavagna è l'unica cosa che cambia in un menù per altri versi fisso. Faccio l'esempio del Pavillon, una pizzeria dove il menù base è stampato sulle tovagliette, mentre i piatti del giorno (che sono una minima parte dell'offerta) sono indicati su
quattro o cinque lavagne ben visibili nel locale.
"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"