Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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A chi è venuta l'idea del ristorante?

da simoncina il 14 nov 2007 17:40


Mi chiedo: quando, dove e per opera di chi è nato il concetto moderno di ristorante, locanda, trattoria, osteria e simili? Perchè è nata l'esigenza di un luogo, che non fosse casa propria, dove poter mangiare? Qualcuno ne è informato?

Oliver:"Ora sarà meglio che vada a pisciare sul pesce"
Barbara: "Io non ti umilierei mai così"
Oliver: "Ti manca lo strumento"
(La Guerra dei Roses)

da Bob il 14 nov 2007 17:45


Credo (ma non ne sono affatto sicuro) che i primi luoghi di sosta con fornitura di cibarie risalgano all'epoca romana, almeno in europa. é stato necessario prima creare le strade (in modo da rendere obbligatorio il transito in determinati passaggi) e poi renderle ragionevolmente sicure. Prima, vigeva il concetto dell'ospitalità sacra: l'ospite, il viandante, erano cari agli dei, e andavano rifocillati "aggratis"....

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Fante il 14 nov 2007 17:50


L'idea di "locanda" in senso stretto però penso sia medievale, con gli spostamenti dei pellegrini. E' di quel periodo anche la stesura delle prime "guide turistiche"

Lo magnogione :shock:

da butter_fly il 14 nov 2007 18:01


pare che:

Il termine ristorante (dal francese restaurer, ristorare) comparve per la prima volta nel XVI secolo, con il significato di "un cibo che ristora", e si riferiva specialmente ad una minestra ricca e di gusto raffinato.

Secondo il Guinness dei primati, il Sobrino de Botin, a Madrid, in Spagna, sarebbe il più antico ristorante tuttora in esercizio. Fu infatti aperto nel 1725.

Il significato moderno del termine nacque attorno al 1765, quando un cuoco Parigino di nome Boulanger aprì un'attività di ristorazione. Il primo ristorante ad adottare la forma divenuta poi standard al giorno d'oggi (con i clienti seduti al proprio tavolo con la propria porzione, avendo inoltre la possibilità di scegliere la portata da un menu, durante specifici orari di apertura) fu la Grand Taverne de Londres, fondata nel 1782 da un uomo di nome Antoine Beauvillier. Sembra che il nome sia derivato dal motto "venite e io vi ristorerò" affisso nel primo locale di questo tipo.


wikipedia


da Fante il 14 nov 2007 18:36


Allora....

Narra la leggenda che la nascita del "ristorante" in senso moderno sia figlia della Rivoluzione Francese, quando i cuochi delle famiglie nobili hanno perso i datori di lavoro....zac!

Tuttavia nella antica Roma erano presenti locali semi-aperti adiacenti alla strada dove si poteva consumare un pasto
Di queste strutture rimangono importanti vestigia a Pompei. Qui le taverne erano oltre che meta dei viaggiatori di passaggio anche il luogo dove i poveri si facevano riscaldare le vivande (non sempre disponevano di fornelli a casa loro)

Ma, ripeto, l'oste albergatore arriva coi pellegrini nell'alto medioevo

Ma quante ne so

da Lazzaroni il 14 nov 2007 19:56


Si, però io non dimenticherei il fatto che nei lupanari romani si accompagnava a La Specialità anche cibo e vino...

da Fante il 19 nov 2007 10:42


Allora...
Ho parlato sabato col Medievista, sottoponendogli il quesito ivi riportato.

In qualche modo, esso sostiene, il punto di ristoro è sempre esisitito.

La questione fondamentale quindi non è quando nasce il ristorante come entità fisica ma quando le persone cominciano ad andare al ristorante perchè vogliono mangiare meglio che a casa.

da simoncina il 19 nov 2007 12:23


Fante ha scritto
La questione fondamentale quindi è quando le persone cominciano ad andare al ristorante perchè vogliono mangiare meglio che a casa.


Io non vado al ristorante per mangiare meglio che a casa. Sono convinta che non esista posto, dove mangiare meglio che a casa propria. Cucino io, bene, per la maggior parte degli ingredienti usati so la provenienza (v. orto, conserve, uova, pollame un pò di proprietà un pò dei nonni), so che piatti, stoviglie, posate sono perfettamente lavati, so che non mi è caduto niente per terra che sia capitato nella preparazione finale, so che non uso polverine, addensanti, additivi, conservanti, ddt, ratticida. Cucina mia madre, ancora meglio. Io vado al ristorante, in primis, per fare la recensione e farvi godere dei miei scritti, in secundis, perchè mi piace come tipo di serata. Non vado in discoteca, non mi piace uscire per andare ad ubriacarmi in qualche pub, vado a cena fuori e passo la sera in compagnia.

Oliver:"Ora sarà meglio che vada a pisciare sul pesce"
Barbara: "Io non ti umilierei mai così"
Oliver: "Ti manca lo strumento"
(La Guerra dei Roses)

da butter_fly il 19 nov 2007 12:29


simoncina ha scritto
Io non vado al ristorante per mangiare meglio che a casa. Sono convinta che non esista posto, dove mangiare meglio che a casa propria. Cucino io, bene, per la maggior parte degli ingredienti usati so la provenienza (v. orto, conserve, uova, pollame un pò di proprietà un pò dei nonni), so che piatti, stoviglie, posate sono perfettamente lavati, so che non mi è caduto niente per terra che sia capitato nella preparazione finale, so che non uso polverine, addensanti, additivi, conservanti, ddt, ratticida. Cucina mia madre, ancora meglio. Io vado al ristorante, in primis, per fare la recensione e farvi godere dei miei scritti, in secundis, perchè mi piace come tipo di serata. Non vado in discoteca, non mi piace uscire per andare ad ubriacarmi in qualche pub, vado a cena fuori e passo la sera in compagnia.

ti quoto in parte mia cara, perché dico: chi non sa cucinare come se la cava??
quanto a moi, on vado al ristorante per scrivere la rece, ma per mangiare cose che non conosco/non so cucinare, ma soprattutto per passare una bella serata in buona compagnia. e in questo sì, ci siamo proprio, essendo anch'io totalmente estranea a discoteche & simili. :wink:

tornando al topic: quand'è che andare al ristorante ha cominciato ad essere un modo per passare una serata?


da simoncina il 19 nov 2007 12:36


butter_fly ha scrittoquanto a moi, on vado al ristorante per scrivere la rece


Era ovviamente una battuta :wink:

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da Bob il 19 nov 2007 12:39


Qui la disquisizione si fa spinosa, quando ci si comincia a interrogare sul "perchè" si vada al ristorante. Io credo che, almeno nei primi tempi, il "ristorante" (inteso come luogo di mescita e di servizio di cibo a pagamento) fosse semplicemente un servizio dato ai viaggiatori, e quindi abbinato alla locanda. Ti fermavi a dormire al coperto, e ti veniva fornito alloggio e cibo. Quale fosse il cibo, probabilmente non era dato nè saperlo né comunque sceglierlo. Cara grazia che c'era.
E' invece probabile che il "ristorante" vero e proprio, inteso come luogo in cui recarsi solo a mangiare a pagamento, scegliendo il cibo in una gamma più o meno limitata, sia davvero stata una invenzione relativamente moderna. Se si pensa che i cuochi erano appannaggio della nobiltà, si deve ipotizzare lo sviluppo di una certa classe media, ragionevolmente abbiente. Quindi, davvero il settecento o giù di lì.
Comunque, concordo con simoncina in senso stretto, ma in senso lato non è così: il mangiare "bene" va inteso intanto, come a)mangiare senza la fatica annessa della preparazione e del rigoverno, b) mangiare non solo piatti che "noi" sappiamo preparare bene, ma anche altri che diversamente non proveremmo mai, vuoi per incapacità vuoi per impossibilità. Basti pensare a una cassoeula o un bel bollito misto: se sei un single, è veramente dura. Sono piatti in cui vanno usati parecchi chili di carne, per farli bene.....

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da butter_fly il 19 nov 2007 12:46


simoncina ha scrittoEra ovviamente una battuta :wink:


ma sì, volevo vedere se ero attenta :shock: :lol:

il ragionamento di bob mi sembra impeccabile: rispecchia e commenta le info di wikipedia, che però non ci dicono quale sia il primo ristorante in senso moderno in Italia.
l'artusi?


da Bob il 19 nov 2007 12:56


butter_fly ha scritto
simoncina ha scrittoEra ovviamente una battuta :wink:


ma sì, volevo vedere se ero attenta :shock: :lol:

il ragionamento di bob mi sembra impeccabile: rispecchia e commenta le info di wikipedia, che però non ci dicono quale sia il primo ristorante in senso moderno in Italia.
l'artusi?

Tra l'altro, in wp non sono riuscito a trovarle..... :lol: :twisted:
Rispecchia più che altro quello che ho scritto all'inizio, abbinato a quanto mi avete detto voi. :wink:

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da maxbor il 19 nov 2007 12:57


simoncina ha scritto
Fante ha scritto
La questione fondamentale quindi è quando le persone cominciano ad andare al ristorante perchè vogliono mangiare meglio che a casa.


Io non vado al ristorante per mangiare meglio che a casa. Sono convinta che non esista posto, dove mangiare meglio che a casa propria. Cucino io, bene, per la maggior parte degli ingredienti usati so la provenienza (v. orto, conserve, uova, pollame un pò di proprietà un pò dei nonni), so che piatti, stoviglie, posate sono perfettamente lavati, so che non mi è caduto niente per terra che sia capitato nella preparazione finale, so che non uso polverine, addensanti, additivi, conservanti, ddt, ratticida. Cucina mia madre, ancora meglio. Io vado al ristorante, in primis, per fare la recensione e farvi godere dei miei scritti, in secundis, perchè mi piace come tipo di serata. Non vado in discoteca, non mi piace uscire per andare ad ubriacarmi in qualche pub, vado a cena fuori e passo la sera in compagnia.


Quoto quasi del tutto.
Anch'io mangio senza dubbio meglio a casa mia dove, tra l'altro, posso personalizzare anche i piatti più comuni adattandoli al mio gusto.
Per non tacere poi della libidine del fare la spesa, del ricercare quella determinata pietanza, lo sperimentare nuovi sapori.
Al ristorante vado soprattutto per trascorrere una serata in modo diverso, vedere e stare con la gente, rilassarsi e, aggiungo l'avere la possibilità di scelta fra tanti piatti che a casa magari non preparo quasi mai, soprattutto quelle preparazioni che non è comodo preparare per sole due persone.
Il recensire è un fatto secondario: solo un hobby visto nell'ottica della reciproca...mutualità.

da butter_fly il 19 nov 2007 12:57


Bob ha scritto

Tra l'altro, in wp non sono riuscito a trovarle..... :lol: :twisted:
Rispecchia più che altro quello che ho scritto all'inizio, abbinato a quanto mi avete detto voi. :wink:[/quote]
eccolo bob! :wink:


da Bob il 19 nov 2007 12:59


Sì, mi sono espresso male....la voce l'avevo trovata, ma non mi diceva nulla sul "primo" ristorante in assoluto.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Lazzaroni il 19 nov 2007 13:14


Sul "mangio meglio a casa mia" mi è rimbombato un boato unisonante di gente che conosco: "...perché non avete mai provato la cucina di mia moglie"!

Poi si sa che Simoncina è speciale e tutti amiamo, ammiriamo ed ambiamo quel che fa con le sue mani...

da silbusin il 19 nov 2007 13:19


Lazza, ti cito la fase più famosa comparsa e riferita al forum, che ha valso a MarioLino il titolo de Il Sommo.

Qui funziona così. Tu dici: lì si mangia bene. Arriva uno: “come si mangia a casa propria non ce n’è”; subito arriva un altro: “non dire minchiate, a casa tua si mangia di merda" e giù mazzate. Qualche timido consiglio, ma è un caso; ti dovrai abituare. Però è bello così. (MarioLino)

da Fante il 19 nov 2007 13:24


simoncina ha scrittoIo non vado al ristorante per mangiare meglio che a casa


Non concordo per niente. Al ristorante vado o perchè non ho voglia di cucinare o perchè trovo qualcuno che prepara cose che io non saprei fare.

E tanto per scaldarvi gli animi, dubito fortemente che la maggior parte di noi cucini meglio di un Tano o di una Fulvia

da scogghi il 19 nov 2007 13:30


Fante ha scritto dubito fortemente che la maggior parte di noi cucini meglio di un Tano o di una Fulvia


Vedrai che putiferio appena leggono questo post Primus e chefalfio :roll: :roll:

Il pesce in mare e la padella sul fuoco.....

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