montefollonico ha scrittoRoma e Milano che fanno?

Così a pelle, di primo mattino, direi che a Roma sono impegnati a spennare i pellegrini e a Milano se non organizzi feste in Sardegna, non hai tre avvisi di garanzia e non sei amico del Giangi e della Pupi nessuno ti si fila.

Io metterei le cose in proporzione al numero di abitanti.

Tokyo quant'è grande? e NY?

Parigi per le stelle non fa testo.

Allora guardando qua e là ho fatto due calcoli

Tokio 12 milioni 191 stelle media 1 "stella" ogni 62.800
NY 8 milioni 54 stelle media 1 "stella" ogni 148.000
Milano 3,9 milioni 10 stelle media 1 "stella" ogni 390.000

Vogliamo parlarne?

a Milano c'è la nebbia le stelle non si vedono

Mi sto arrampicando negli specchi.....

La cucina giapponese va di moda... E poi chissà, forse lo yen svalutato rispetto all'euro...
E poi tante valutazioni che solo in casa Michelin conoscono. Sempre che non abbiano affidato l'incarico per il Giappone all'ex responsabile del Belgio
(Quello che pubblicava le recensioni sui ristoranti prima che iniziassero l'attività)

gobbaccio ha scrittoLa cucina giapponese va di moda... E poi chissà, forse lo yen svalutato rispetto all'euro...
E poi tante valutazioni che solo in casa Michelin conoscono. Sempre che non abbiano affidato l'incarico per il Giappone all'ex responsabile del Belgio
(Quello che pubblicava le recensioni sui ristoranti prima che iniziassero l'attività)

Posso dissentire? Ho un po' di dissenteria oggi

Perchè non provare a prendere per buono un risultato che ci penalizza? Se i vini californiani conquistano il mercato è perchè sono di moda, se i nostri chef perdono le stelle è perchè i francesi ci odiano, se la nostra cucina non riesce a evolversi colpa dei tedeschi che parlano male l'italiano....

Non vogliamo cominciare a interrogarci sui difetti della nostra ristorazione e delle nostre abitudini come clienti?

chiedo un aiutino, quanti ristoranti ci sono a Milano e prov?.

Ne ho già parlato io nel topic Stelle tedesche......

Mi avete lapidato per molto meno
come sempre qui 2 pesi (quelli di bob) e 2 misure (quelle di fante e silbusin)

primus ha scrittoNe ho già parlato io nel topic.
Mi avete lapidato per molto meno
come sempre qui 2 maroni (quelli di bob) e 2 stelle (quelle di fante e silbusin)

troppo buono...

Dubito ergo sum: che la risultante stelle/abitanti così bassa qui da noi possa esser connessa ad un minore livello di ricchezza?

sarebbe interessante verificare le stelle su tutto il territorio...secondo me l'Italia non è così tanto indietro. Rapportare poi le stelle al numero di abitanti.

Ristoranti come Il Pescatore a Canneto sull'Oglio , Da Vittorio a Brusaporto, Il Gambero di Calvisano, Vissani a Baschi, Le Calandre a Rubano, Il Gambero Rosso a S. Vincenzo, La Madia a Licata, Il Poeta Contadino ad Alberobello, Uliassi e Madonnina del Pescatore a Senigallia (qui c'è alta concentrazione) ecc... dove li collochi? Non sono nelle metropoli e dubito che se scappi da Tokyo, trovi tanti stellati così in aperta campagna.

Se si vogliono fare raffronti globali, meglio farli su territorio nazionale. Milano a confronto di Tokyo è un paesino e se vuoi mangiare bene, arrivare per esempio a Canneto sull'Oglio, ci metti si e no 90 minuti. A Tokyo in 90 minuti dove vai?

Boh, secondo me è una statistica che lascia il tempo che trova.

Lazzaroni ha scrittoDubito ergo sum: che la risultante stelle/abitanti così bassa qui da noi possa esser connessa ad un minore livello di ricchezza?

L'idea non è balorda. Tuttavia visto il numero di cellulari, auto di lusso, yacht, ecc temo sia sopratutto una questione culturale.

Le discoteche e i locali di corso Como a Milano sono presi d'assalto. Tra cena etnica, long drinks e cocaina, quanto spende un quarantenne afflitto da sindrome da supergiovane il venerdì sera?

Proviamo a guardare la cosa da un altro punto di vista.

Gli italiani hanno disimparato a mangiare. Restano poche sacche di resistenza, per il resto dilagano mode e disturbi alimentari.

Il "grosso" della ristorazione - e invito i "nostri" ristoratori a non sentirsi chiamati in causa perchè evidentemente non parlo di loro - è in mano a faccendieri, cui tutto importa tranne che fare della buona cucina.

Pull!

Fante ha scritto

Lazzaroni ha scrittoDubito ergo sum: che la risultante stelle/abitanti così bassa qui da noi possa esser connessa ad un minore livello di ricchezza?

L'idea non è balorda. Tuttavia visto il numero di cellulari, auto di lusso, yacht, ecc temo sia sopratutto una questione culturale.

Le discoteche e i locali di corso Como a Milano sono presi d'assalto. Tra cena etnica, long drinks e cocaina, quanto spende un quarantenne afflitto da sindrome da supergiovane il venerdì sera?

Proviamo a guardare la cosa da un altro punto di vista.

Gli italiani hanno disimparato a mangiare. Restano poche sacche di resistenza, per il resto dilagano mode e disturbi alimentari.

Il "grosso" della ristorazione - e invito i "nostri" ristoratori a non sentirsi chiamati in causa perchè evidentemente non parlo di loro - è in mano a faccendieri, cui tutto importa tranne che fare della buona cucina.

Pull!

da applauso, cribbio!
appoggerò la tua candidatura alla santità

Punto invece l'attenzione sulla ristorazione milanese, ho un atroce dubbio:
che ci si mangi davvero male.
Perchè ci sono troppi ristoranti e quindi giocoforzaq difficile avere una ristorazione di qualità alta, o invece perche prorpio incapaci....
Monty

montefollonico ha scrittoPunto invece l'attenzione sulla ristorazione milanese, ho un atroce dubbio:
che ci si mangi davvero male.
Perchè ci sono troppi ristoranti e quindi giocoforzaq difficile avere una ristorazione di qualità alta, o invece perche prorpio incapaci....
Monty

domanda provocatoriamente interessante: qual'è il tuo parametro di "mangiar male"?

Silvano una Treccani occorre per risponderti, aiutami a centrare meglio.

oil is arrived. ci sentiamo in mp quickly and promptly!
tanks

montefollonico ha scritto:o Silvano una Treccani occorre per risponderti, aiutami a centrare meglio.

la prima cosa è sempre un termine di riferimento.
la seconda la fascia interessata.
la terza: qualità delle materie prime, utilizzo delle stesse.
la quarta: l'operatore.
l'ultima: il prezzo.

Così tanto per dare un primo indirizzo.