scogghi ha scrittoPrendo spunto dall'articolo provocatorio di Langone "sul Foglio di oggi"
"Non tutte le crisi vengono per nuocere, foriera di benefici effetti è la crisi del tartufo, il tubero truffaldino. Ad Alba il mercato langue, giustamente non lo vuole più nessuno, non si sente il bisogno di nuove rapine dopo quelle in Borsa, e così molti cuochi, di quelli che senza ascomiceti, astici, tonni e foie gras non riescono a mettere insieme un menù, saranno costretti a imparare a cucinare. (Qualche suggerimento: zucche, lenticchie, cavoli, cardi, alici, castagne...). Inoltre, approssimandosi la stagione delle feste, il tartufo potrebbe trascinarsi all'inferno quella cosa altrettanto puzzolente e più nociva (in quanto additivata e artificiale), come si chiama, ha un nome francese, ah sì, era nel titolo di una canzone di Peppino di Capri, champagne."
Mi chiedevo: Ma è vero che le materie prime pregiate aiutano a fare buoni piatti? Non devi comunque conoscere bene tutte le proprietà e difficoltà di queste materie?
O realmente è più difficile fare buoni piatti partendo da zucche lenticchie cavoli e alici?
primus ha scrittoE' più difficile cucinare come si deve una scaloppa di Fegato grasso che il pollo alla cacciatora.
scogghi ha scrittoPrendo spunto dall'articolo provocatorio di Langone "sul Foglio di oggi"
"Non tutte le crisi vengono per nuocere, foriera di benefici effetti è la crisi del tartufo, il tubero truffaldino. Ad Alba il mercato langue, giustamente non lo vuole più nessuno, non si sente il bisogno di nuove rapine dopo quelle in Borsa, e così molti cuochi, di quelli che senza ascomiceti, astici, tonni e foie gras non riescono a mettere insieme un menù, saranno costretti a imparare a cucinare. (Qualche suggerimento: zucche, lenticchie, cavoli, cardi, alici, castagne...). Inoltre, approssimandosi la stagione delle feste, il tartufo potrebbe trascinarsi all'inferno quella cosa altrettanto puzzolente e più nociva (in quanto additivata e artificiale), come si chiama, ha un nome francese, ah sì, era nel titolo di una canzone di Peppino di Capri, champagne."
Mi chiedevo: Ma è vero che le materie prime pregiate aiutano a fare buoni piatti? Non devi comunque conoscere bene tutte le proprietà e difficoltà di queste materie?
O realmente è più difficile fare buoni piatti partendo da zucche lenticchie cavoli e alici?
primus ha scrittotu compera il fegato grasso, trattalo, conservalo e cucinalo. Poi mi dici se è più facile delle coscette di pollo.
balcone ha scrittoscogghi ha scrittoPrendo spunto dall'articolo provocatorio di Langone "sul Foglio di oggi"
"Non tutte le crisi vengono per nuocere, foriera di benefici effetti è la crisi del tartufo, il tubero truffaldino. Ad Alba il mercato langue, giustamente non lo vuole più nessuno, non si sente il bisogno di nuove rapine dopo quelle in Borsa, e così molti cuochi, di quelli che senza ascomiceti, astici, tonni e foie gras non riescono a mettere insieme un menù, saranno costretti a imparare a cucinare. (Qualche suggerimento: zucche, lenticchie, cavoli, cardi, alici, castagne...). Inoltre, approssimandosi la stagione delle feste, il tartufo potrebbe trascinarsi all'inferno quella cosa altrettanto puzzolente e più nociva (in quanto additivata e artificiale), come si chiama, ha un nome francese, ah sì, era nel titolo di una canzone di Peppino di Capri, champagne."
Mi chiedevo: Ma è vero che le materie prime pregiate aiutano a fare buoni piatti? Non devi comunque conoscere bene tutte le proprietà e difficoltà di queste materie?
O realmente è più difficile fare buoni piatti partendo da zucche lenticchie cavoli e alici?
Io credo che il senso dell'articolo fosse un po' diverso. Mi spiego. Langone ha provocatoriamente insinuato che molti cuochi non sanno cucinare, se non cibi considerati chic, ma non è così. L'obbiettivo reale dell'articolo è il consumatore, che spesso va al ristorante ed è appagato dall'ordinare e mangiare cibi costosi e di conseguenza e giustamente ( da ciò che il mercato richiede ) il ristoratore si adegua. Ora, che stiamo entrando in tempo di "vacche magre" e ci si rende conto che certi prezzi sono fuori dal mondo e immotivati, si auspica un ritorno alla sostanza e cioè un accantonamento di questi prodotti molto costosi per preferirne altri più economici ma non per questo meno gustosi se cucinati a dovere.
Fante ha scrittoI' penZo che i buoni piatti possono essere fatti con tutto, anzi spesso quelli con materie prime semplici mettono più in luce le doti dello chef.
Poi.
Le critiche alle materie prime pregiate puzzano un po' di snobbismo.
scogghi ha scrittoMi chiedevo: Ma è vero che le materie prime pregiate aiutano a fare buoni piatti? Non devi comunque conoscere bene tutte le proprietà e difficoltà di queste materie?
O realmente è più difficile fare buoni piatti partendo da zucche lenticchie cavoli e alici?
Mystralina ha scrittoUna volta qualcuno ha detto che a preparare buoni piatti con ottime ed altisonanti materie prime sono capaci più o meno tutti. Saper cucinare è un'altra cosa.
Mi sembra di ricordare fosse Pierangelini.
Il piatto che più mi è rimasto impresso nel mia carriera di mangiona è la zuppetta etrusca di Aimo.
Non mi sembra di ricordare ci fossero tartufoni asticioni cavialoni
scogghi ha scritto
"Non tutte le crisi vengono per nuocere, foriera di benefici effetti è la crisi del tartufo, il tubero truffaldino. Ad Alba il mercato langue, giustamente non lo vuole più nessuno, non si sente il bisogno di nuove rapine dopo quelle in Borsa, e così molti cuochi, di quelli che senza ascomiceti, astici, tonni e foie gras non riescono a mettere insieme un menù, saranno costretti a imparare a cucinare. (Qualche suggerimento: zucche, lenticchie, cavoli, cardi, alici, castagne...). Inoltre, approssimandosi la stagione delle feste, il tartufo potrebbe trascinarsi all'inferno quella cosa altrettanto puzzolente e più nociva (in quanto additivata e artificiale), come si chiama, ha un nome francese, ah sì, era nel titolo di una canzone di Peppino di Capri, champagne."
scogghi ha scrittoPrendo spunto dall'articolo provocatorio di Langone "sul Foglio di oggi"
"Non tutte le crisi vengono per nuocere, foriera di benefici effetti è la crisi del tartufo, il tubero truffaldino. Ad Alba il mercato langue, giustamente non lo vuole più nessuno, non si sente il bisogno di nuove rapine dopo quelle in Borsa, e così molti cuochi, di quelli che senza ascomiceti, astici, tonni e foie gras non riescono a mettere insieme un menù, saranno costretti a imparare a cucinare. (Qualche suggerimento: zucche, lenticchie, cavoli, cardi, alici, castagne...). Inoltre, approssimandosi la stagione delle feste, il tartufo potrebbe trascinarsi all'inferno quella cosa altrettanto puzzolente e più nociva (in quanto additivata e artificiale), come si chiama, ha un nome francese, ah sì, era nel titolo di una canzone di Peppino di Capri, champagne."