Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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Anche Berton bacchettato...

da scogghi il 10 feb 2009 10:46


Vi riporto di seguito un articolo comparso ieri sulla press del Sole 24 ore

Trussardi alla Scala,
un conto a tre stelle


Il primo dato è inquietante: il vino richiesto arriva, viene stappato e controllato dal sommelier, ma non viene fatto assaggiare al cliente! Il resto parte dal menù al tartufo: 90 euro l’uovo al nobile tubero e prezzi via a crescere. Proseguiamo con antipasti da 42 euro a botta (gamberi rossi di Sicilia crudi e cotti), primi da 28 euro (lasagne di patate viola corallo di fasolari e finferli) e secondi sui 40 (dentice all’amo con tagliatelle di daikon e salsa al tè affumicato): 100 euro netti senza nemmeno vino, dolci, liquori, caffè e acqua minerale. Un pranzo medio quindi viaggia sui 150 euro. Una cifra spropositata a fronte di piatti che non ti lasciano nessun ricordo indelebile sulla pelle. Questo è Trussardi alla Scala, il regno di Andrea Berton, ex discepolo di Gualtiero Marchesi, che si esibisce con cucina a vista sull’ampia sala, ma che in sala preferisce non mostrarsi ai commensali. Tirando le somme, freddezza a caro prezzo e cortesia di facciata. Bella la posizione, al primo piano del Trussardi, sulla sinistra della Scala, con vista sulla piazza e sul teatro, ma decisamente surdimensionato il conto e la fama di Berton che è considerato l’astro nascente della ristorazione milanese. Si parla di cucina solida e contemporaneamente di cucina creativa. Diciamo che si parla di alta cucina, ma senza il volo degli angeli dell’ispirazione a illuminare quei piatti. Eppure la sala era piena in ogni ordine di posti. Alla faccia della crisi.
Giorgio Maimone

Il pesce in mare e la padella sul fuoco.....

da balcone il 10 feb 2009 11:38


Il fatto del vino mi pare incredibile...

da Fante il 10 feb 2009 11:52


Alcuni spunti di riflessione:

Il vino l'ha assaggiato il sommelier, ergo è chiaro che va bene. Che senso avrebbe far assaggiare il cliente "dopo". Quando vi portano il piatto il cameriere resta forse in attesa che voi lo assaggiate per aspettare il benestare? Una volta appurato che il vino non è "guasto", e chi meglio del sommelier, cos'altro ci si aspetta

Recensione scadente. Scopriamo che il tartufo in piazza della Scala a Milano costa caro. Ma va? La chiusa poi è fenomenale. Alla faccia della crisi. Bel ragionamento, profondo come un film dei Vanzina.

E poi ci si lamenta dei recensori del Mangione....

da Paulyste il 10 feb 2009 12:11


Effettivamente, tutto sembra partire da una lamentela intorno ai prezzi, ancor prima di dar segno di aver assaggiato qualcosa. E poi anche lui, con questo cazzo di uovo col tartufo a un ristorante dove gli antipasti normali costano 40 euro :roll: Io, davvero, costoro non li comprendo...

da cisejazz il 10 feb 2009 12:26


premesso che 150 euro per una cena non li ho (nemmeno in due, figurarsi in uno), non mi pare che sia questo sproposito....
sinceramente... una recensione dove mi metti solo il nome del piatto e il suo costo e nient'altro, mi pare proprio da non tenere in considerazione alcuna.
Perche' a pelle, un gambero di mazara ha il suo costo e per quanto e' chiaro che non si tratta di 42 euro magari per 2 soli gamberi (mi auguro fossero almeno 4, ma non c'e' dato di saperlo), direi che in base alla location invece e' giustificabilissimo: se vado a prenderli al mio pescivendolo mi spara tra i 60 e i 70 euro al kg.... lui li prendera' a meno, ovvio, ma certo non li prende tantissimo meno (non penso che si faccia trovare a mazara davanti al pescatore per concordare un prezzo di favore... e i costi effettivi comunque ci sono sempre).
Il dentice all'amo... vale quanto sopra...
Avrei gradito maggiore descrizione dei piatti gustati,altrimenti cosi' e' screditare il lavoro di qualcuno senza mettere sul piatto della bilancia argomenti validi

da silbusin il 10 feb 2009 12:58


In altro topic avevo scritto, frutto della mia saggezza profonda che mi circonda come una corona :P , che in numerose recensioni validate provenienti da tutta l'Italia, specie del sud, incominciava a trasparire una crescente intolleranza verso i prezzi elevati di certa ristorazione. Frutto della crisi evidentemente. E avevo aggiunto, nel frattempo la corona si era trasformata in un diadema :lol: , che sarebbero stati tempi duri per i ristoratori. Specie se si fossero svegliati i media.
cvd. Penso che andrà sempre peggio.

da Paulyste il 10 feb 2009 13:13


Onestamente non credo che la crisi abbia qualche effetto sulla maggioranza dei frequentatori di quel genere di ristorante. Con la differenza che forse ci sarà una deflazione, con conseguente diminuzione del costo delle materie prime (almeno questo). Di certo il problema dell'inflazione al sud, collegata in effetti in questo caso soprattutto al passaggio lira-euro, è più sentito perché i prezzi con la vecchia lira neanche dieci anni fa erano davvero inferiori (e di parecchio) a quelli del nord. E tempo che non mi spingo più in Salento, ma posso dire che in Abruzzo i prezzi sono pari pari a quelli di Pavia city.

da Fante il 10 feb 2009 13:22


Io insisto.
Uno che va al Trussardi in piazza della Scala a mangiare tartufo e poi si lamenta dei prezzi andrebbe preso a calci nel culo finchè Capohog non trova la chiave di volta per la fusione a freddo, altro che invocare poi la crisi....

da Paulyste il 10 feb 2009 13:26


E poi mi sembra un buon modo per fare andare l'economia e per riportare in circolo ciò che è stato sottratto al fisco (moltissimo). Non crediamo che esistano per alcune fasce della società modi migliori di spendere i soldi: non li daranno in beneficenza se non nell'annuale cena benefica nella tenuta degli Scotti (ne conosco alcuni), né tantomeno li investiranno per migliorare le strutture o per aumentare i salari dei loro dipendenti. A questo punto ben vengano le cene da 300 e più euro, che danno lavoro a molti cuochi e aiuto-cuochi, a molti camerieri, che portano sostegno ai piccoli produttori di vini pregiati, di alimenti particolari, ecc. piuttosto che le cene casalinghe con prodotti UNO; ben vengano gli stivali di Pedro Garcia da 600 euro piuttosto che le infradito prodotte in Sri Lanka; ben vengano i mobili di design piuttosto che quelli Ikea... ovviamente per chi se lo può permettere 8)

da Paulyste il 10 feb 2009 13:30


Fante ha scrittoIo insisto.
Uno che va al Trussardi in piazza della Scala a mangiare tartufo e poi si lamenta dei prezzi andrebbe preso a calci nel culo finchè Capohog non trova la chiave di volta per la fusione a freddo, altro che invocare poi la crisi....


Potrei portarlo in gita a Ginevra e lanciarlo dentro al buco nero che hanno creato al CERN... forse potrebbe rimaterializzarsi sul pianeta della cuccagna :wink:

da Bob il 10 feb 2009 13:35


Fante, sono fondamentalmente d'accordo con te, ma guarda che anche la posizione di Sil non è da scartare (non parlo di "pensiero di Sil" perchè Silvano, notoriamente, non può pensare... :twisted: :twisted: ): fino a qualche tempo fa, andare a sbattere via soldi a gogo in conti astronomici faceva tanto figo, ora....forse, qualcosa sta cambiando, e la cosa non è più tanto ben vista. Si accetta che un ristorante sia "costoso", ma che sia "caro" no (vecchio topic anche questo). Comunque, se l'effetto fosse solo quello di dare una bella ridimensionata a "certi" ristoratori, ne sono solo contento. Quello che invece stupisce ME, è che un pranzo da 150 euro in ristorante certamente di lusso sia considerato elevatissimo: si parla di 100 euro più i vini. E' quasi (ahimè) normale, almeno a MIlano.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da cisejazz il 10 feb 2009 13:37


Bob ha scrittoQuello che invece stupisce ME, è che un pranzo da 150 euro in ristorante certamente di lusso sia considerato elevatissimo: si parla di 100 euro più i vini. E' quasi (ahimè) normale, almeno a MIlano.


quoto quotissimo: ripeto che non li ho, ma se li avessi, a cifra simile, proverei pure io.

da Paulyste il 10 feb 2009 13:41


Infatti, la cena era "costosa" ma non "cara": bravo Bob, che hai scovato questa preziosa distinzione.
Sul fatto che ora certi lussi non vengano più visti di buon occhio, non sarei così certo. Almeno finché i media continueranno a dire che una bella signora vestita con un lungo abito nero di Cavalli, scarpe di stesso tenore, e gigantesca collana di cristalli di rocca (più 150 euro di parrucchiere e trucco) - sto parlando della signora Lario alla prima della Scala - era vestita in modo austero... ovviamente in tempi di austerità... :roll:

da tpt il 10 feb 2009 13:51


Esopo ci ha lasciato un esempio fantastico con "La volpe e l'uva".

Talvolta infatti, dietro il disprezzo per determinate cose, c'è proprio il desiderio custodito e mai svelato, di volerle raggiungere e di non esserne in grado: talvolta per "colpa" talvolta no.

Chi decide nella vita se siamo o meno benestanti? Negli anni '60 pur nascendo in una famiglia economicamente non ricca avevi modo di poter migliorare, nel corso degli anni, la tua posizione.

Quanti di noi possono ricordare che non si aveva magari in casa la televisione eppoi ... con il sudore della fronte di papà e mamma arrivava in casa la scatola magica ... e per continuare ... il primo stereo, la prima enciclopedia universale, l'automobile.

Negli ultimi anni invece si è notata un'inversione di tendenza: i genitori hanno una posizione economica migliore dei loro figli.

E' una tragedia per un "ricco" diventare "povero".

Tutto quello che abbiamo avuto, tanto o poco sia, lo abbiamo dato per anni per scontato.

C'è chi ha deciso a questo punto di farsene una ragione e chi no ...

Ed di questa ultima categoria fanno parte quelle persone che essendo scontente della propria situazione economica non riescono a capacitarsene e per poter sopravvivere a questa situazione non trovano di meglio che parlare di ingiustizia.

Per cui i benestanti sono tutti farabutti, gli svizzeri sono tutti evasori fiscali e ladri, chi ha il suv è un'idiota e chi va a spendere denaro da Trussardi un'imbecille ... nella migliore delle ipotesi.

Ed invece tra benestanti, svizzeri e proprietari di suv come tra chi va da Trussardi c'è chi è onesto e chi no, chi ostenta spocchioso il proprio star bene e chi invece ne è semplicemente felice ....

E' attaccabile la scelta di pasteggiare a tartufo da Trussardi ma non certo, a mio avviso, il desiderio di sedersi a quella tavola.

da Paulyste il 10 feb 2009 14:00


sui suv non sono d'accordo. Inquinano troppo. E' vero che anche gli escrementi delle scottone piemontesi producono CO2, ma non credo che possiamo imputare una colpa a chi poi le mangia da Trussardi :wink:

da silbusin il 10 feb 2009 14:08


Profonde riflessioni le vostre, ma ribadisco. E' una questione di immagine o di luoghi comuni o come altro lo volete chiamare.
Il giornalista (comunista e gobbaccio) trova facile aizzare la plebe e la suburra di via Vincenzo Monti e via Pacini raccontando la rava e la fava, costosissime.
Siamo tutti d'accordo, o meglio, vi concedo di essere d'accordo con il mio pensiero, che è un falso problema. Ma ripeto: al sud c'è gente inviperita che prima spendeva 25 euro e adesso ne spende 40 mangiando le stesse cose. E che non vede di buon occhio (perchè fanti e comunisti) una certa ristorazione d'elite.
Ergo dagli all'untore. Se passa il messaggio (su giornali di altissima tiratura) che sei un cialtrone esoso non sono poi così certo che tutto finirà in gloria. Casomai potrebbe finire in **** a fante. Che non aspetta altro. 8)

da tpt il 10 feb 2009 14:11


Io possiedo un suv e non lo uso per andare dal parucchiere oppure per andare a fare shopping. Non guido, innanzi tutto.

Perchè ho un suv? Perchè ho il terrore dell'auto (ho avuto un bruttissimo incidente anni fa che mi ha lasciato, putroppo, questa eredità). Si tratta di vero panico, credimi.

Ho necessità non per viaggiare tranquilla ma per poter viaggiare, di poter vedere cosa ho davanti, quindi di un'autovettura alta. Ho bisogno di una macchina che mi dia la sensazione di essere protetta.

So bene che nessuna auto mi potrà mai garantire l'incolumità fisica, ma credimi, il mio problema è un vero handicap.

Che faccio? Vado in giro con un cartello ... "lo so .... inquino di più di chi ha una Fiesta ma non posso fare diversamente?"

Vedi, anche ci va a mangiare negli stellati, nei ristoranti da centinaia di euro, magari risparmia in altre cose, magari trova nella ristorazione il suo unico sfizio. Io non condanno a priori proprio nessuno, nun jela fò!

da santippe28 il 10 feb 2009 14:47


quoto , e straquoto Silbusin e mi permetto di aggiungere che la crisi non si sente solo al Sud, ma anche qui al Nord. I ristoranti di livello hanno sempre avuto prezzi elevati , tuttavia ricordo che un tempo pranzare al Savini per esempio , per i milanesi era sì un lusso , ma un lusso per così dire "accessibile" a tante persone di ceto medio , persone normali che vivevano di lavoro e stipendio . Oggi i prezzi dei piatti di certi ristoranti sono paragonabili alla lingerie firmata DG , piuttosto che alla borsa firmata Hermes o al sandalo Chanel. Cioè sono prezzi che stanno su un altro pianeta , che a tanta gente comune non solo pesano economicamente o sono inaccessibili , ma danno proprio fastidio , sono irritanti.
Ora l'articolo apparso su 24 minuti di ieri e che è stato ripreso in questo topic, a mio avviso è stato pubblicato non tanto per mettere in risalto le capacità espositive del recensore in merito alla bontà dei cibi proposti , quanto per sottolineare il fastidio ormai dilagante che tantissima gente manifesta oggi di fronte a certi prezzi proposti da chef più o meno blasonati e capaci.
ribadisco anche qui : anche l'alta ristorazione ha necessità di adeguarsi ai tempi prendendo in considerazione questa realtà di diffuso fastidio.
Se invece questo tipo di ristoranti , intende proseguire su questa strada perchè fa tanto figo poter sbausciare di avere come graditi clienti : veline , calciatori , stars and v.i.p. di alto lignaggio , è una scelta che rispetto anche se non condivido. Non pretendano infatti poi di vantare la propria mercanzia prescindendo dalla possibilità di una più diffusa valutazione effettuabile anche da parte di chi , benchè grande intenditore e palato sopraffino , non ha la possibilità economica di accedervi. :wink:

da silbusin il 10 feb 2009 15:40


Amo la saggezza di questa donna! E' un bob in gonnella! :shock: :shock: :shock:

da Paulyste il 10 feb 2009 16:03


Tpt, cara Tania, capisco perfettamente. Non ce l'avevo certo con te, figurati un po'. E certo che il cane Franco ringhierebbe vedendoti passare sul suv, come fa quando vede qualsiasi un qualsiasi suv, peraltro anche se è quello della madre della sua proprietaria, la ragazza con cui abito. 8)

In merito alla questione centrale: è vero, tanti di noi non possono permettersi più, se non di rado, costi simili per una cena. Ma non crediamo che se lo possono permettere solo vip, veline e calciatori. Anzitutto perché spesso costoro frequentano posti di tutt'altro genere, avendo perlopiù gusti enogastronomici rozzi e poco coltivati. In secondo luogo e soprattutto perché dalla mia torre in centro a Pavia vedo le vecchie signore impellicciate arricchite tramite gli affitti agli studenti, i grandi accademici, famiglie della grande e media impresa, i medici e i dentisti spesso evasori del fisco, gli avvocati e i notai, i farmacisti di Strada Nuova e Piazza Duomo, i vari iscritti della massoneria di Porta Calcinara... tutta gente che magari non lo fa, ma potrebbe largamente permettersi di cenare da Berton una sera sì e una no, magari rinunciando a cambiare i-Phone ogni settimana (prima nero, poi nuovo modello, poi nuovo modello bianco, quindi ultimissimo modello rosa), rinunciando ai Rolex con cinturino di "cocco", alle cinture di anguilla del Cile, ai colbacchi di volpe argentata. Spesso mi sono domandato come a Pavia possano esserci tante boutiques con abiti e scarpe il cui prezzo non scende sotto i 300 euro e raggiunge facilmente i 500 o i mille (e una miserissima Upim e una miserissima Oviesse); come a Pavia possano esserci le panetterie dove per un tozzo di pane chiedono 5 euro, le pasticcerie dove come minimo spendi 4 euro (per un caffé e un pasticcino non più grande di un'arachide), le gastronomie dove per 6 fette di roastbeef chiedono 19 euro (!!!), le esose librerie d'arte vicine al circolo di Dell'Utri, le gallerie d'arte sempre vicine al circolo di Dell'Utri, i carissimi negozi di design dove vendono tazzine da caffé per 10-15 euro, ecc. La risposta, sai qual'è? E' che i soldi ci sono, forse in mano a pochi (ma non così tanto), ma ci sono. :shock:

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