Ricordo un pranzo da Roberto Miron, anni fa: il suo ristorante è situato nella zona del Montello, famosa per funghi.
Avevo telefonato per prenotare; mi avvisò che quel pranzo faceva parte di una manifestazione concertata con altri suoi colleghi: "Coccofungo" o qualcosa del genere.
Quell'anno c'era l'incontro dei funghi nostrani del Montello col misterioso Oriente.
Era in abbinamento con un cuoco di Shiangai: in quel tempio dei funghi vidi per la prima volta incominciare la moda del piatto quadro, dei pezzetti di vetro tipo vetrini da laboratorio su cui mettere vari assaggini multicolori e fantasiosi etc..
Poi sarebbe venuta l'avanzata del "S&S" (Sushi & Sashimi); adesso che ci sono anche all'Esselunga e che Gerri Scotti mangia estasiato su un piatto quadro il cerchio sta chiudendosi...
Finita l'era dei pionieri, della moda dilagante, del consumo a tappeto: incomincia la ritirata...
Rimembro altresì con piacere i commenti seguiti alla domanda del cuoco dei funghi in merito alle "novità" portate dal suo collega cinese.
...(silenzio imbarazzato, poi salì un vasto mormorio, alla fine il
brontolio aumentò di tono ed alla fine divenne un coro unanime):
- insomma Roberto, meglio i funghi, lasciamo a loro queste cose và;
- cosa sono queste novità, fammi il piacere, mi tocca andar
via affamato e con quello che pago!
- per quello lavorano tanto, tre minuti bastano per mangiare
queste...queste cose...
Ed altro ancora, facendo ricorso al tipico spirito veneto: sagace e puntuto.
Io non parlai ma, pagando, non potei fare a meno di fare uno sguardo eloquente: il padrone di casa mi rispose con uno di rimprovero e di esasperazione...
Uscii nell'aria frizzante di un pomeriggio di fine ottobre, un pò triste.
Non perchè la settimana dopo era il Giorno dei Morti ma perchè sapevo che mi attendevano lunghi, interminabili anni.
Pieni di sushi e sashimi.
E di piatti quadri...