Fante ha scrittoInsomma, faccio davvero fatica ad immaginare uno chef che, colto da improvvisa ispirazione, sente la necessità di esternare i suoi sentimenti attraverso un pasticcio di melanzane.
Alla fine il suo scopo è "vendere". Un po' come un designer, che crea, comunica anche, ma facendo qualcosa non per il gusto di farlo ma per trovare consensi in chi deve comprare quella cosa.
alberto ha scrittoSe si parla di graffiti sui muri che esprimono il disagio giovanile e la necessità di trovare forme espressive, allora la cucina non può essere il mezzo di alcuni grandi chef di esprimere il proprio bisogno di trasmettere la propria necessità di espressione?
Stroliga ha scrittoma forse il problema è in chi fa non in chi riceve.
l'arte sta forse nella voglia e desiderio di esprimersi al di là della necessità ed accettazione da parte di un pubblico................del resto non è un caso che in genere gli artisti ben difficilmente vengano riconosciuti in vita......o no?
nella cucina non camperesti !
alberto ha scrittoalberto ha scrittoSe si parla di graffiti sui muri che esprimono il disagio giovanile e la necessità di trovare forme espressive, allora la cucina non può essere il mezzo di alcuni grandi chef di esprimere il proprio bisogno di trasmettere la propria necessità di espressione?[/quote]
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Ve l'avevo detto che avevo pensato troppo, oggi...
Fante ha scrittoSenza voler scatenare un vespaio, ne' fare il bastian contrario a tutti i costi, ma dopo lunghe ed attente riflessioni, sono giunto a qualche conclusione....
La cucina è arte? Iperbole buona per riempire a la bocca e il portofoglio di qualcuno. L'arte è sopratutto un modo per comunicare emozioni, stati d'animo e idee. Con la cucina non si comunica un bel niente. Si stimolano dei sensi, in maniera anche sofisticata perchè no, ma è una stimolazione fine a se stessa che non vuole comunicare niente.
Secondo me, nè....