Condivisione e scambio di opinioni, notizie, sul mondo gastronomico. Tematiche tecniche riguardanti il "mangiare".
28 messaggiPagina 2 di 2
1, 2

da ilForchetta il 04 apr 2007 15:39


Fante ha scrittoInsomma, faccio davvero fatica ad immaginare uno chef che, colto da improvvisa ispirazione, sente la necessità di esternare i suoi sentimenti attraverso un pasticcio di melanzane.

Alla fine il suo scopo è "vendere". Un po' come un designer, che crea, comunica anche, ma facendo qualcosa non per il gusto di farlo ma per trovare consensi in chi deve comprare quella cosa.


Non concordo con nessuna di queste due affermazioni.

Chiariamo: non sto paragonando Scabin a Michelangelo.

Ma, per alcuni grandi nomi, i piatti nascono da ispirazioni e colpi di genio. O da rivoluzioni nel concetto di gusto e accostamento.

Concordo con chi dice che la ristorazione non è arte, ma l'alta cucina può esserlo.

Un po' come la differenza che esiste tra imbianchini e pittori, per intenderci.

da Stroliga il 04 apr 2007 15:41


ma forse il problema è in chi fa non in chi riceve.
l'arte sta forse nella voglia e desiderio di esprimersi al di là della necessità ed accettazione da parte di un pubblico................del resto non è un caso che in genere gli artisti ben difficilmente vengano riconosciuti in vita......o no?

nella cucina non camperesti !

da ilForchetta il 04 apr 2007 15:45


Un'altra riflessione. Poi vado a mettere un po' di ghiaccio in testa. Oggi ho pensato davvero molto. 8)


Forse stiamo cercando di uniformare forme d'arte diverse tra loro.

La cucina può essere una forma d'arte, ma non fine a se stessa, per tanti motivi. Deve essere mangiata e non può essere conservata, ad esempio. Quindi può essere una forma d'arte compatibilmente con i limiti che le vengono imposti.

Ma non significa che questi limiti ne decretino la retrocessione ad artigianato.

Se si parla di graffiti sui muri che esprimono il disagio giovanile e la necessità di trovare forme espressive, allora la cucina non può essere il mezzo di alcuni grandi chef di esprimere il proprio bisogno di trasmettere la propria necessità di espressione?

da ilForchetta il 04 apr 2007 15:47


alberto ha scrittoSe si parla di graffiti sui muri che esprimono il disagio giovanile e la necessità di trovare forme espressive, allora la cucina non può essere il mezzo di alcuni grandi chef di esprimere il proprio bisogno di trasmettere la propria necessità di espressione?


:shock:

Ve l'avevo detto che avevo pensato troppo, oggi...

da butter_fly il 04 apr 2007 15:48


Stroliga ha scrittoma forse il problema è in chi fa non in chi riceve.
l'arte sta forse nella voglia e desiderio di esprimersi al di là della necessità ed accettazione da parte di un pubblico................del resto non è un caso che in genere gli artisti ben difficilmente vengano riconosciuti in vita......o no?

nella cucina non camperesti !



bingo! la penso proprio così :wink:

Nietzsche disse: "il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi" :lol:


da fulvia il 04 apr 2007 15:50


alberto ha scritto
alberto ha scrittoSe si parla di graffiti sui muri che esprimono il disagio giovanile e la necessità di trovare forme espressive, allora la cucina non può essere il mezzo di alcuni grandi chef di esprimere il proprio bisogno di trasmettere la propria necessità di espressione?[/quote]

:shock:

Ve l'avevo detto che avevo pensato troppo, oggi...



....Quando cominci ad avere epistassi nasali bagnati la nuca..... :roll: :roll:

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da wineless il 04 apr 2007 20:02


Perchè non partiamo dall'etimologia?
De Mauro definisce "Arte" nei seguenti modi:

1 attività umana basata sull’abilità individuale, sullo studio, sull’esperienza e su un complesso specifico di regole | insieme delle regole e delle conoscenze tecniche necessarie per compiere una determinata attività: l’a. del ricamo, della navigazione
2 mestiere, professione: l’a. del fabbro, del calzolaio; imparare, esercitare un’a.
3a attività umana tesa a creare, per mezzo di forme, colori, parole, suoni, ecc., prodotti culturali a cui si riconosce un valore estetico: l’a. della pittura, della poesia, della musica | ass., scuola d’a.
3b insieme delle opere artistiche realizzate in determinati periodi storici, in un dato paese e sim.: l’a. medievale, rinascimentale, barocca; l’a. orientale, museo d’a. moderna | stile di un artista, di una scuola e sim.: l’a. di Raffaello, di Picasso


Riportandoci alla cucina, direi che non è difficile farle calzare:

1. Direi che non ci piove. La cucina è un'abilità individuale, anche se spesso poi sfocia in un lavoro di squadra, dove però il singolo è sempre ben in evidenza. La cucina ha le sue regole di base, poi lo studio porta a sperimentare innovazioni, ma la tecnica e la conoscenza rimangono fondamentali per qualsiasi sviluppo.

2. L'arte del cuoco, come professione. Certo che sì.

3a. Riconosciamo un valore estetico nei piatti creati? Direi di sì, talvolta i risultati vengono addirittura tutelati da copyright. Ed è un prodotto dell'uomo che non si è limitato ad assemblare gli ingredienti, ci ha messo del suo, e noi lo percepiamo attraverso i diversi sensi.

3b. Anche qui si può trovare un'analogia, identifichiamo sicuramente dei filoni di pensiero e realizzazione all'interno dell'universo Cucina, che probabilmente avranno ricorsi storici. La C. di Adrià, di Marchesi | La C. giapponese, messicana.



La Cucina può considerarsi un'arte? Secondo me sì. Dipende tutto da cosa "sente" un uomo quando crea e quando osserva, degusta.

Adry =^_^=


alla fine sempre di pastasciutta si tratta

da kobe il 08 apr 2007 11:27


Fante ha scrittoSenza voler scatenare un vespaio, ne' fare il bastian contrario a tutti i costi, ma dopo lunghe ed attente riflessioni, sono giunto a qualche conclusione....

La cucina è arte? Iperbole buona per riempire a la bocca e il portofoglio di qualcuno. L'arte è sopratutto un modo per comunicare emozioni, stati d'animo e idee. Con la cucina non si comunica un bel niente. Si stimolano dei sensi, in maniera anche sofisticata perchè no, ma è una stimolazione fine a se stessa che non vuole comunicare niente.

Secondo me, nè....


secondo me l'arte culinaria non è un modo PER LO CHEF di COMUNICARE emozioni, ma è il MEZZO con cui lo chef fa PROVARE emozioni. Anche ammirando un dipinto o ascoltando della musica,provi delle emozioni e allora il risultato alla fine, sul consumatore, sull'ascoltatore o su chi sta apprezzando un'opera d'arte è sempre lo stesso: UN 'EMOZIONE. Lo chef esprime sè stesso attraverso la gestualità e la fantasia e tutto ciò diventa tangibile quando "compone" la sua opera d'arte sulla sua tela (il piatto) che diventa così un vero e proprio capolavoro.
C'è qualche psicologo tra noi?
Perchè scommetto che se andiamo a interpretare come uno chef crea i suoi piatti, emerge anche solo in minima parte il suo stato d'animo del momento..

"La vita è breve, l'arte lunga, l'esperienza ingannevole, il giudizio difficile".

28 messaggiPagina 2 di 2
1, 2
Vai a

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

Moderatori: capohog, scogghi

cron