FERRO E SETA VILLA SIMONE
FERRO: ad indicare la fierezza ed il nervo del Sangiovese
SETA: per elogiare il colore e l'eleganza del Cesanese
La famiglia Costantini, da quattro generazioni, coltiva con tanta passione la vigna, nel pieno rispetto della tradizione: un'attività iniziata a fine Ottocento da Domenico, il nonno dell'attuale titolare. Negli anni Trenta, agli albori della viticoltura moderna, lui già allevava sangiovese e Montepulciano: da cui otteneva vini robusti, ma di difficile beva.
Negli anni Sessanta Piero Costantini, grazie all'introduzione di moderne tecniche di vinificazione e sperimentando nuovi vitigni, gettò poi le basi per i grandi successi. I risultati, infatti, arrivarono dieci anni dopo, con due ambiti riconoscimenti per i suoi rossi: le Tre stelle nel catalogo Bolaffi e l'inserimento nel testo de "I grandi vini del mondo", curato da Luigi Veronelli.
Gli anni '80 vedono l'affermazione di altre iniziative di Costantini: il successo della sua enoteca di Piazza Cavour, avviata nel 1972, nonché la definitiva consacrazione dell'azienda Villa Simone, dove si produce il Frascati omonimo, esportato ed apprezzato in tutto il mondo.
Ma il primo amore non si scorda mai! Nei primi anni Novanta, nel bel mezzo di un periodo di notevole successo per i bianchi, Piero decide di impiantare due grandi varietà rosse: sangiovese e cesanese. Già esaltati in quella zona addirittura dagli antichi Romani, per via dei vini eccellenti che se ne ricavavano. Il sangiovese si esprime infatti nel Lazio collinare ai migliori livelli, paragonabili solo alla Toscana; mentre il cesanese è un nobile vitigno laziale, che pian piano sta recuperando il prestigio di cui godeva in tempi lontani.
La sfida di Piero Costantini, quindi, è stata quella di creare un grande rosso, nel rispetto delle tradizioni di famiglia, frutto del connubio tra questi due storici vitigni autoctoni.
composizione
sangiovese 45%, cesanese 45%, più un 10% di altri vitigni.
colore
rosso profondo con riflessi violacei.
profumi
avvolgenti e suadenti di viola, prugna, confetture di sottobosco e spezie dolci.
sapore
in bocca rispecchia tutto il suo nome. È robusto e morbido, potente ed elegante, vigoroso e delicato: i tannini dei due vitigni si fondono e si amalgamano, creando un intrigante miscela esaltata dalle dolci note vanigliate e tostate. Sicuramente sarà un vino longevo, apprezzabile sí da subito, ma di grande fascino se avrà modo di evolvere ulteriormente in bottiglia
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Un vino che conoscevo già ma che non bevevo da tempo, di cui ho degustato qualche bicchiere, e che finalmente ho trovato in enoteca e potuto provare a casa con calma
Colore porpora scurissimo, stile petrolio, molto intenso (2003) fa ben sperare per un lungo invecchiamento
Al naso impiega un pò a liberarsi : sentore di frutti rossi e vaniglia (è passato in barrique, ma il legno non è invadente)
In bocca dà il massimo : una "palla", corposo, equilibrato, morbido e persistente, non ho trovato un difetto neanche col lanternino
Secondo me un gran vino, da provare
Prezzo 20 €, bottiglia scolata in 2 in men che non si dica