Condivisione e scambio di opinioni, notizie, sul mondo gastronomico. Tematiche tecniche riguardanti il "mangiare".
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Ma è arte?

da Fante il 03 apr 2007 15:29


Scusate, è da un po' che mi frulla questa domanda.
Secondo voi, la cucina, anche ad altissimo ceto ( 8) ) può davvero essere arte ?

da ilForchetta il 03 apr 2007 15:31


Sì, perché una delle componenti fondamentali è la creatività.

Altre domande?

da silbusin il 03 apr 2007 15:32


chissà cosa ne pensa il_verza di cui finalmente ho una fotografia?

Immagine

da butter_fly il 03 apr 2007 15:41


sì, ed è anche l'unica arte che si mangia. una volta ho provato ad addentare il cesto di frutta di caravaggio ma era tutta marcia.... :P
comunque secondo me è arte, perché ha a che fare con la creatività, con la trasformazione di qualcosa in qualcos'altro, con l'espressione di chi fa per l'emozione di chi riceve, ha a che fare con mode-tendenze-stili-orientamenti (anche se è ciò che dell'arte meno apprezzo), e coinvolge meravigliosamente tutti i sensi (anche se sull'udito c'è ancora molto da approfondire, e anche se il tatto passa troppo spesso attraverso la forchetta) :wink:


Re: Ma è arte?

da Stroliga il 03 apr 2007 15:46


Fante ha scrittoScusate, è da un po' che mi frulla questa domanda.
Secondo voi, la cucina, anche ad altissimo ceto ( 8) ) può davvero essere arte ?


Fante, adesso basta....
stanotte andando a letto verso l'una ho lanciato al marito il mio koan "ma la cucina è un'arte?"

dopo avergli servito la passata di ceci con gamberetti giganti impepati e crostini passati nell'olio EVO del Garda...se Macs vuole ho anche le foto :wink:

da Fante il 03 apr 2007 16:44


Senza voler scatenare un vespaio, ne' fare il bastian contrario a tutti i costi, ma dopo lunghe ed attente riflessioni, sono giunto a qualche conclusione....

La cucina è arte? Iperbole buona per riempire a la bocca e il portofoglio di qualcuno. L'arte è sopratutto un modo per comunicare emozioni, stati d'animo e idee. Con la cucina non si comunica un bel niente. Si stimolano dei sensi, in maniera anche sofisticata perchè no, ma è una stimolazione fine a se stessa che non vuole comunicare niente.

Secondo me, nè....

da butter_fly il 03 apr 2007 16:57


secondo me si dovrebbe distinguere fra espressione e comunicazione. la comunicazione NON E' fine a se stessa, perché serve proprio a rimandare a qualcos'altro. l'espressione invece lo è, certo, fine a se stessa: è un fluire di emozioni da parte dell'artista, che altro scopo non ha se non quello di vederle materializzate in qualcosa. esempio: la fotografia fatta per comunicare è quella delle riviste, quella dei giornali, quella in cui il soggetto rimanda a qualcos'altro. la fotografia come arte è pura espressione delle capacità/intuizioni artistiche del fotografo, che spesso astrae dal soggetto e che potrebbe tranquillamente non pubblicare mai la sua foto.
"tutta l'arte è puramente inutile" (oscar wilde) :wink:


da Stroliga il 03 apr 2007 18:57


butter_fly ha scritto"tutta l'arte è puramente inutile" (oscar wilde) :wink:


è quello che mi risponde sempre mio marito (stasera indago per vedere se è solo farina del suo sacco, comincio a dubitare): per essere arte deve essere inutile", ma io non sono ancora arrivata ad una mia conclusione.

da Bob il 04 apr 2007 13:48


Interessante. Quando un buon artigiano diventa "artista"? Nel 500, i pittori erano "artigiani" e illoro lavoro veniva valutatao a tempo. Raffaello, Leonardo, Michelangelo......Tanto tempo previsto, tanto denaro corrisposto. La Cappella Sistina è un'opera artigianale, e così gòli affreschi di Raffaello delle camere palatine...
Raffaello non esprimeva SUE sensazione, non si limitava ad "ersprimere". Realizzava un contesto figurativo in cui fosse facile anche la funzione di trasmissione di queste espressioni. considerando che la pittura aveva spesso la funzione di trasmettere nozioni (per lo più sacre, ma anche storichee celebrative) al popolo che non sapeva leggere.
In questo cvaso, anche la cuina "può" diventare arte. Lo può nel senso che Raffello fa arte, io no, anche se disegno bene. Oppure, facciop solo pessima arte.
La trasmissione di sensazioni, la commistione tra gusto, odorato e vista......sì, penso che si possa arrivare al concetto di arte.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da michaela il 04 apr 2007 14:06


Non vorrei contraddire nessuno, ma.... NO, NON LO E'!
A nessun livello.

La domanda è stata fatta ad ILLUSTRISSIMI chef (fra cui Oldani) la settimana scorsa durante la trasmissione di Daria Bignardi. Quella in cui la "simpaticona" si rende ancor più simpatica facendo interviste assurde a personaggi di spessore che non la mandano a dar via il c**o sono perchè sono più signori di lei.
Ed in coro gli ILLUSTRISSIMI hanno risposto "no, non è un'arte nel senso letterale del termine, ma artigianato di livello".

E se lo dicono loro...

Filippo "Credi a me: sono i valori che mi trasmetti ogni giorno che ti rendono speciale"
Edoardo mentre l'aiuto ad infilare il pigiama "non ho voglia di dormire e se fai così prendo i miei 4 stracci e me ne vado in Australia!"

da Fante il 04 apr 2007 14:09


michaela ha scrittoEd in coro gli ILLUSTRISSIMI hanno risposto "no, non è un'arte nel senso letterale del termine, ma artigianato di livello".


Sono assolutamente d'accordo.
Lasciamo stare l'arte che è ben lontana dalla fase orale di freudiana memoria.

Michaela, ormai sei l'unica che mi capisce....

da Strini il 04 apr 2007 14:09


butter_fly ha scritto "tutta l'arte è puramente inutile" (oscar wilde) :wink:


Interressante concetto, perlatro ribaltato all'inizio del secolo scorso, quando l'unica arte possibile venne identificata con quella utile, perlopiù a livello sociale. Era il tempo delle grandi dittature, della nascita dell'URSS e dei vari Mayakowsky e dell'arte degenerata messa al bando dalla Germania nazionalsocialista.

Preferisco Wilde :wink:

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da Fante il 04 apr 2007 14:18


Strini ha scritto
butter_fly ha scritto "tutta l'arte è puramente inutile" (oscar wilde) :wink:


Preferisco Wilde :wink:


Ja, d'accorden....l'arte....ma se ti venisse servito un piatto assolutamente inutile a 60 euro?
Magari un bell'accostamento assolutamente slegato, al limite dello stomachevole, con cui lo Chef pluristellato vuole comunicarti l'impossibilità di raggiungere la perfezione e il superamento del buono in favore dell'estremo.

da Bob il 04 apr 2007 14:30


La "ristorazione" non è sicuramente arte. Ma la cucina.....sinceramente non saprei. "Artigianato di livello": che strana definizione.....Artigiano di livello è colui che realizza molto bene delle cose già consolidate, apprezzate e riconosciute. E' l'incisore in legno della Val Gardena, con le sue statuine , è il fabbro che realizza splendide cancellate, lo è anche il mastro vetraio di Murano quando replica per l'ennesima volta, in modo splendido, "quel" particolare modello di bicchiere. Ma cosa succede quando lo stesso artigiano "scolpisce" nel vetro un bicchiere nuovo ed unico? O quando la testa di cavallo, base per un tavolo, in vetro scavo, diventa scultura a se stante?

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da butter_fly il 04 apr 2007 14:32


interessanti riflessioni... tutte ben fondate su una logica propria. personalmente credo che l'arte debba essere anche molto consapevole, per essere "arte" nel senso contemporaneo del termine. gli etruschi ad esempio non avevano la benché minima intenzione di fabbricare un vaso artistico nel momento in cui ne facevano uno: per loro era un oggetto utile punto e basta. solo a posteriori arriviamo a chiamare "arte" la loro necessità di fare artigianato. quindi forse, essendo il concetto d'arte molto labile, arriverei a pensare che solo con la consapevolezza si può arrivare a dire "io punto all'arte, perché con questa creazione esprimo quel che ho dentro, secondo i miei principi etici/estetici". il fatto che grandi cuochi non ritengano di essere "artisti" non toglie loro nulla in fatto di capacità ed intenzionalità, ma solo di (scusate la ripetizione) consapevolezza... secondo il mio modestissimo parere l'"arte" della cucina sta facendo lo stesso percorso di emancipazione che in passato hanno fatto tutte le arti: dai geroglifici ai dipinti astratti, dai totem alle sculture, dai ritratti alla fotografia, dalla cucina per sopravvivenza alla cucina per esperienza... chissà se sarà così? :roll:


da Strini il 04 apr 2007 14:37


Fante ha scritto Ja, d'accorden....l'arte....ma se ti venisse servito un piatto assolutamente inutile a 60 euro?


Probabilmente non lo sceglierei, ma ne confermerei la genialità. La cucina si può sposare con altre discipline: l'Hambook di Scabin è un piatto del tutto inutile dal punto di vista organolettico (prosciutto e melone, col melone in gelatina, ma tant'è), ma lo trovo bellissimo...
Non mi metterei neanche in salotto la scatoletta con le feci del Manzoni, ma non nego che l'idea sia stata niente male.

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da silbusin il 04 apr 2007 14:38


Comunque i grandi Maestri, con un pizzico di civitteria, amano definirsi sempre "cuochi".
La cucina non è arte. Può produrre delle presentazioni "artistiche", dei piatti cromaricamente favolosi, ma il cucinare non è arte. E' professionismo ad altissimo livello. Artigianale, appunto. E specialmente mai repetibile.
Poi se gli stessi addetti ai lavori rifiutano questa etichetta, parrebbe strano che i non addetti gliela impongano.
E' anche vero che il termine "arte" è spesso adoperato in senso molto estensivo, basta vedere il detto "lo stato dell'arte di...", e porta con sè il concetto intrinseco di "creatività". Alcuni ci aggiungono anche "bellezza": io ho visto fante e l'ho cancellato (fante o la bellezza? ai posteri l'ardua sentenza).

da Fante il 04 apr 2007 15:22


butter_fly ha scrittoil fatto che grandi cuochi non ritengano di essere "artisti" non toglie loro nulla in fatto di capacità ed intenzionalità, ma solo di (scusate la ripetizione) consapevolezza...


Ottima considerazione. E in realtà condivido in pieno il tuo pensiero sull'arte. Ma non riesco ancora ad applicarlo alla cucina :oops:

Insomma, faccio davvero fatica ad immaginare uno chef che, colto da improvvisa ispirazione, sente la necessità di esternare i suoi sentimenti attraverso un pasticcio di melanzane.

Alla fine il suo scopo è "vendere". Un po' come un designer, che crea, comunica anche, ma facendo qualcosa non per il gusto di farlo ma per trovare consensi in chi deve comprare quella cosa.

da Stroliga il 04 apr 2007 15:34


Fante ha scritto

Insomma, faccio davvero fatica ad immaginare uno chef che, colto da improvvisa ispirazione, sente la necessità di esternare i suoi sentimenti attraverso un pasticcio di melanzane.



....eppure a me capita spesso :P

da ilForchetta il 04 apr 2007 15:35


Fante ha scrittoCon la cucina non si comunica un bel niente. Si stimolano dei sensi, in maniera anche sofisticata perchè no, ma è una stimolazione fine a se stessa che non vuole comunicare niente.


Uhm... interessante. In effetti, la cucina forse non contiene messaggi e non esprime concetti propriamente detti. Oppure, è un'arte con un metodo di comunicazione differente da quelli abituali.

Probabilmente è più tecnica che arte. Però, in alcuni casi, l'utilizzo in modo creativo e sorprendente di alcune materie prime o alcune tecniche è un messaggio vero e proprio.

Il messaggio consiste nel produrre consapevolezza verso un uso differente di materie e strumenti indirizzati in modo differente con le precedenti espressioni.

Inoltre, spesso punta a sorprendere. Non solo il palato, ma anche la mente.

Vuoi dire che una cena da Scabin o da Adrià ti rimane solo sulle papille gustative?

Non credo.

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