Condivisione e scambio di opinioni, notizie, sul mondo gastronomico. Tematiche tecniche riguardanti il "mangiare".
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da stefanbo il 01 ott 2009 16:54


Evvai anche Biancomicio (che sarebbi io :lol: ) concorda con Canide e Micio Bicolored, che sarà successo??? Un miracolo della natura??? :lol:

Infatti, alla fine mi conforta sapere che molti amici la pensino come me: dietro agli indubbi costi più elevati, alle rese basse, alla distribuzione difficoltosa, nel biologico ci sono:
1) Moda
2) Business
3) Il "giocare" sulla esclusività di prodotti che invece come dice Vgaber (salvo ovvie eccezioni) trovi tranquillamente a metà prezzo altrove

:wink:

da cisejazz il 01 ott 2009 17:28


io invece mi trovo d'accordo con butter_fly: la realta' che vedo e' la stessa.
Oltretutto ho visto che al sud (Sicilia) ben pochi fanno caso a quel che comprano (per dire: meglio un olio di sansa che mi costa 70 centesimi che un buon olio dop val di mazara che costa almeno 9 euro).
Non e' che guardino tanto a quel che stanno mangiando eh?
Idem per qualsiasi categoria.
Moda dite?
ho conosciuto il biologico in un ipermercato (centro vetrine) dove ho lavorato a palermo per un po' di tempo come filiale dell'agenzia di viaggi di mio padre: di fronte al mio stand c'era quello biologico.
E di cose bio, a quei tempi, se ne trovavano ben poche... E nessuno comprava, non perche' non erano buone, ma perche' erano care (e a quei tempi erano veramente molto care).

da stefanbo il 01 ott 2009 17:36


Scusa Cinzia, tu che giustamente parli della tua terra, la Sicilia e dici che la gente non fa caso a quello che compra...
Per preferire uno schifosissimo olio di sansa (e probabilmente neanche sanno cosa sia la sansa e come si ottiene.... :cry: )ad un Mazara Dop (a proposito 9€ come minimo per 750 cc, e non al litro! :wink: ) non sarà forse per...problemini contingenti, ergo mancanza di valsente, ergo mancanza semplicemente di mezzi???????

E poi Butter_fly scrive "la gente che vuole o che PUO mangiare biologico", è proprio quella parolina...molti NON PUO', senza se e senza ma

da cisejazz il 01 ott 2009 19:04


stefanbo ha scrittoScusa Cinzia, tu che giustamente parli della tua terra, la Sicilia e dici che la gente non fa caso a quello che compra...
Per preferire uno schifosissimo olio di sansa (e probabilmente neanche sanno cosa sia la sansa e come si ottiene.... :cry: )ad un Mazara Dop (a proposito 9€ come minimo per 750 cc, e non al litro! :wink: ) non sarà forse per...problemini contingenti, ergo mancanza di valsente, ergo mancanza semplicemente di mezzi???????

E poi Butter_fly scrive "la gente che vuole o che PUO mangiare biologico", è proprio quella parolina...molti NON PUO', senza se e senza ma


si': intendevo a bottiglia 8)
non e' per problemi contingenti: per molti e' un problema di ignoranza.
Molti sicuramente non possono permetterselo, ma esistono degli oli extravergini a prezzi accessibili anche tra le dop e lo stesso vale se parliamo di surgelato piuttosto che di allevato piuttosto che di carne che viene da qualche paese sperduto invece che italiana.
un altro stupido esempio: non per fare pubblicita', ma tanto di cibo si parla. A Pioppo, un paesino sopra Palermo, c'e' la signora marceca: e' famosissima in tutta la parte ovest della sicilia (c'e' gente che parte da trapani per andare a prendere la sua carne), perche' e' tra le poche "macellaie" (ovvero lei macella le sue bestie) e il sapore e' assolutamente un'altra cosa rispetto a quello delle altri carni di ignota provenienza.
In molte "carnezzerie" (noi mica abbiamo le macellerie...), se chiedi da dove arriva la carne, non lo sanno, magari ti guardano pure male perche' devono andare a vedere la bolla...
E non c'e' verso di farlo capire, spiegarlo, diffondere conoscenza.
E stupore degli stupori: la carne della signora Marceca costa MOLTO meno di quella di importazione.
Quindi, no, non e' questione soltanto di soldi (per molti si', non potrei dire diversamente): e' un problema di cultura dei sapori che si sta miseramente perdendo.
(ps. la notizia del pesce scongelato a Porticello, pubblicato qualche giorno fa da me, la dice lunga su come sta peggiorando/degenerando la situazione dell'isola).

da marogi il 01 ott 2009 21:19


stefanbo ha scrittoScusa Marogi, ho evidentemente capito male.

E' giusto sei un produttore ma mi chiedo da dove evinci il 15/20% di costo in più che hai citato di maggiorazione rispetto ai prezzi normali, è quello che non mi quadra, non sapere il tuo guadagno (non sono della guardia di finanza :lol: :lol: 8)


esempio
se oggi il pomodoro a grappolo grosso convenzionale a un prezzo di 1,20 il bio di stessa qualta.stessa varieta,pezzatura ,ecc
1,55
cosa checirca 10 anni fa la differenza era del 50% e forse piu
posso solo aggiungere che ce una sola differenza importante e che nel bio ce piu certezza di vendita nel convenzionale succede che la produzione rimane sulle piante

da marogi il 01 ott 2009 21:24


cisejazz ha scrittovorrei aggiungere una cosa che va tenuta in considerazione.
I prodotti bio, cosi' come quelli per intolleranti, hanno un'iva al 19% o 20% a fronte del 4% dei prodotti *normali*.
Questa e' una vecchia storia che e' stata denunciata gia' da anni dalla rivista cucina naturale (che ovviamente acquisto sempre).
Due anni fa, a Milano, si era fatta pure una raccolta di firme in piazza Duomo per far cambiare la normativa, ma non c'e' verso: rimane al 20%...

questa mi senbra strana.... forse e solo su alcuni prodotti non per il bio

da marogi il 01 ott 2009 22:29


cose giuste cinzia
in sicilia soprattutto ma anche in italia ce poca publicita a portare a comprare bio ,
per chi e un po scettico al credere alle problematiche di campagna vi invito a visionare prezzi dei prodotti che si utilizzano in agricoltura bio
a seguire la filiera di produzione e commercializzazione
io personalmente causa malattia raccogliero circa il 50% percento in meno del previsto , cosa che in convenzionale con 80/120 euro avrei potuto risolvere

da cisejazz il 01 ott 2009 23:17


marogi ha scritto
cisejazz ha scrittovorrei aggiungere una cosa che va tenuta in considerazione.
I prodotti bio, cosi' come quelli per intolleranti, hanno un'iva al 19% o 20% a fronte del 4% dei prodotti *normali*.
Questa e' una vecchia storia che e' stata denunciata gia' da anni dalla rivista cucina naturale (che ovviamente acquisto sempre).
Due anni fa, a Milano, si era fatta pure una raccolta di firme in piazza Duomo per far cambiare la normativa, ma non c'e' verso: rimane al 20%...

questa mi senbra strana.... forse e solo su alcuni prodotti non per il bio


in questo momento non trovo il numero della rivista, pero' ho trovato per certo l'aliquota al 20% sui latti di soya, mandorle, riso, avena e prodotti derivati, tofu, tempeh, seitan, prodotti per celiachi.
Forse non c'e' sulle verdure e la frutta, ma negli altri prodotti si'.
A testimonianza di cio', mi costa meno andare a comprare il latte di soia in svizzera piuttosto che acquistarlo qui in Italia (a parita' dello stesso identico prodotto)

da stefanbo il 02 ott 2009 12:45


Grazie Marogi del prezzo del pomodoro.
Ti confermo, di ritorno dal mercato il prezzo da te indicato per i pomodori a grappolo rossi convenzionali che a seconda di bancarella, pezzatura, qualità e provenienza costa tra 1 e 1,50€, il prezzo che citi è quindi calzantissimo.

Permettemi però, non per fare il bastian contrario, di dubitare e molto fortemente che trovi un pomodoro a grappolo biologico a 1,50€

Chiedo conforto a Cinzia o a chi fa spesa biologica.

Costa veramente così poco di più?
Insisto, se fosse così vi assicuro che passerei, almeno per frutta e verdura al biologico :lol:

Q

da cisejazz il 02 ott 2009 13:07


stefano, i pomodori al biologico non li ho mai presi, quindi, non saprei dirti al volo.

In genere prendo la zucca, la borragine, gli spinaci, (tutta verdura a foglia verde insomma), mele renette, limoni, arancia.
Al naturasi' costano meno del bio esselunga: di questo sono sicura perche' avevo fatto il confronto, ma non ricordo a memoria i prezzi...
i prezzi dei succhi di frutta invece li ricordo (piu' o meno).
Il succo limpido di mela e' intorno ai 2.50/3.00 euro, cosi' come quello di uva bianca, uva rossa, sambuco (che sono quelli che acquisto di solito) fino a un massimo di 4 euro.
Quello ai 7 frutti e' molto caro invece: oltre i 5 euro.
Il latte vaccino bio costa di media 1.50 al litro (quindi poco piu' di quanto costerebbe quello non bio).
Il latte di capra tocca i 2.50
Poi ci sono gli alimenti di soia che ahime' sono proprio cari... ma quelli mi tocca comprarli per forza (ps. ieri ho fatto dei tortelli ripieni di coniglio, a parte per la piccola, con dentro il tofu al posto del formaggio e, se non lo avessi saputo, non me ne sarei accorta)-
La pasta: la compro ormai tutta al bio.
Il costo di una confezione da mezzo kg di qualsiasi marca (tranne che non vai agli hd) e' intorno ai 70 cent.
Qui, della pasta normale, prodotta con farina bio (che ha tenute eccellenti) costa 90 cent.
La senatore cappelli della monterosso intorno ai 2 euro (qualcosa di meno) per mezzo kg.
Il riso mi costa uguale a quanto costerebbe quello non bio.
Insomma non ci compro tutto, ma trovo cifre enormi solo con quelle cose di nicchia, non con i prodotti da tutti i giorni.

ps. di dadi bio, ne vendono tre tipi: il piu' economico e' 2.50 circa.
Dipende quindi anche quale marca scegli...

da stefanbo il 02 ott 2009 13:17


Grazie Cinzia, esaurientissima!!! :lol:

E ti do ragione, sempre sfogliando il volantino Naturasì sul riso, che ha un costo solo lievemente superiore al riso normale, sulla pasta hai perfettamente ragione sul costo da te indicato di 70 cent in grande distribuzione quindi nulla da eccepire sui 90 della pasta con farina bio.

Fforse, alla fin fine, intolleranze a parte (fortunatamente noi 4 in famiglia non ne abbiamo, in compenso ce l'ha uno dei due gatti :lol: :lol: ), alcune cose hanno un prezzo giustificato, te lo riconosco, così come è chiaro, aprendo il topic, che ho preso quelli che a mio avviso erano gli esempi più eclatanti di prezzi esorbitanti.

Visto che devo SEMPRE avere l'ultima parola :lol: :wink: , ti "contesto" solo il latte di capra, che, volantino Naturasì in mano (e anche indicato tra gli esempi di costo esorbitante ad inizio topic) costa normalmente 3,90 ed in offferta, ma solo limitata 3,12, insomma quasi 4€ un litro di latte di capra a me pare folle.... :roll:

da cisejazz il 02 ott 2009 13:24


in effetti, di latte di capra, ne vendono tre marche diverse.
Quello fresco e' chiaramente piu' caro rispetto a quello conservato.
Pero', prendo sempre dati esselunga, quando c'e' stato il sospetto di intolleranza da parte di maya e ruggero al latte vaccino, dovevo comprare il latte di capra (perche' comunque lo preferisco a quello di soia o di riso).
Quasi tutti i latti di capra venduti nella grande distribuzione erano a lunga conservazione e si aggiravano sull'1.50 mezzo litro.
Di fresco, veniva venduto solo uno (e non sempre si trovava) che aveva un sapore decisamente migliore rispetto agli altri inscatolati (non c'era quel retrogusto di pecorino fuso per intenderci...) ed era prodotto in sardegna.
Ebbene con 1.50 ci prendevi la bottiglietta da 250 cc :shock:
Insomma credo proprio che dipenda dal tipo di prodotto e non dal fatto che sia bio.

E il latte di capra appartiene ai prodotti al 20% di iva invece che il 4...

Se vado a prendere il latte di capra o il latte di pecora in Svizzera, mi costa la meta' (dati alla mano di un anno fa).
Spesso infatti, andavo a mendrisio, al serfontana a fare incetta di latte, burri ecc di altra origine animale che non fosse vacca :lol:
Il latte di pecora (che vendono alla coop del serfontana) e' un prodotto nel quale mi affogherei volentieri.... Peccato che non lo vendano anche in Italia.

da MarioLino il 04 ott 2009 23:20


Qualcuno diceva che in alcuni mercatini si trovano prodotti bio a prezzi dimezzati rispetto a Natura Sì, dove?? Io nei mercatini bio trovo gli stessi identici prezzi! Tant'è che se voglio Bio vado direttamente da Natura sì e punto

Da Natura Sì io compro:
- Gomasio
- Pasta di Kamut
- Riso venere integrale
- Quinoa
- Sale dell'Himalaya
e degli eccellenti formaggi di capra

... sul resto non riesco a superare ancora la barriera psicologica della differenza di prezzo e di gusto rispetto al non biologico

Re: Ma quanto diamine è caro il biologico?

da morrison77 il 07 ott 2009 23:46


stefanbo ha scrittoHo trovato il dépliant di un marchio di supermercato, leader nel settore del biologico, "Naturasì" presente in molte regioni (poi torno anche su questo).

Il volantino parlava di sconti ed offerte, ed infatti indicava il prezzo originario del prodotto e poi lo sconto applicato, nell'ordine del 10%-20%.

Mi sono soffermato su alcuni prodotti degni di nota..

Dado vegetale per brodo, 24 dadi, ribassato da 5,01€ a 4,25€
Prosciutto cotto bio preaffettato, 100 grammi, da 3,98€ a 3,46€
Miele di Acacia, 1 kg, da 13,87€ a 11,62€
Sale aromatizzato, 250 gr, da 3,91€ a 3,32€
Latte di capra intero, 1 litro, da 3,90€ a 3,12€

e qui mi fermo per non tediare...

E' proprio vero che bisogna essere ricchi o minimo MOLTO benestanti per fare i "biologici" :cry:

Infatti leggendo le località dove è presente il supermercato troviamo il 60% circa a Nord il 37% al centro (dalla Toscana al Lazio per intenderci) e...1 a Napoli, 1 a Bari, 1 a Palermo per tutto il Sud ed Isole....

Penso che questo la dica lunga, non certo sulla non voglia di biologico al Sud/Isole, quanto che il Supermercato chiuderebbe i battenti dopo pochi giorni con quei prezzi!!!! :twisted:

Ciao.
Come hanno detto altri, secondo me già prendi prodotti che non fanno troppo testo (per non parlare del dado che chi lo usa lo metterei sulla graticola :D ), credo tu abiti a Roma che già non credo sia una città a buon mercato... ok io ti dico di Milano, guarda proprio oggi ero a un mercato coperto dove vado per il pesce e se mi manca qualcosa capita compri qualcosa di verdura, ora i mercati comunali nascono in teoria per offrire buoni prezzi e buona qualita con, sempre in teoria, il controllo del comune di Milano, bene i pomodori oggi erano in vendita a 3,90 i ciliegini e a 7,90 un altro tipo che neanche ho più guardato poi... ora, da una cascina di produttori piemontesi che raggrupa 80 produttori da cui mi servo e che non cito per non fare pubblicità (ma ne esistono altre in italia) compro i pomodori bio a 2,09 euro( e tieni conto che almeno il 50% dei miei 2,09 vanno al produttore, perchè per me anche questo è un dato interessante visto che poi si sente spesso parlare di prezzi che impazziscono vedi pasta alcune verdure...ma da cosa dipende ciò???), detto questo, che è solo un esempio, io ci andrei cauto a dire che il biologico è una moda, è per fighetti, solo per chi se lo può permettere etc etc certo ci sarà anche per chi è così (ogni tanto capita di andare al natura sì e in effetti semrba che tanta gente lì dentro ci sia perchè fa figo, ma non sa neanche quello che sta comprando... infatti non batte ciglio di fronte ai kiwi della nuova zelanda o all'aglio dell'argentina, e succede anche con l'esselunga bio...) secondo me spesso è solo questione di aver voglia di impiegare il proprio tempo libero anche per interesarsi di quello che mangiamo e trovarlo a un prezzo, giusto, e che magari sostenga anche un'economia il piu diretta e vicina possibile alla realtà in cui viviamo... e poi sollevo ora io un latra questione a proposito di prezzi, anche se si può andare un po OT, ma si dice che il biologico costa troppo... qualcuno ha qualcosa da dire al riguardo (pesco a casa dal sito esselunga spesa a domicilio) che due confezioni del formaggio spalmabile tanto noto costi circa 11 euro al chilo nella confezione che credo sia la più venduta contro il grana padano che viene venduto a partire da 7,30 Kg?

da stefanbo il 08 ott 2009 09:45


Hai ragione su molte cose Morrison nel tuo topic, meno che su una: Roma non è affatto cara per la spesa; i prezzi che nomini nel mercato di Milano, forse e neanche ne son certo, sono simili a quelli che trovi nei due mercati-gioiellieri di Roma: Piazza Campo de' Fiori e Via Sabotino, nella ricca Prati.

E' vero, l'ho già detto, ho preso provocatoriamente alcuni esempi e non altri dal volantino (ma scusami, il leggere la parola "offerte" :shock: mi ha fatto veramente un po' sorridere..., ma ti assicuro che se paragoni Naturasì ad un mercato rionale NORMALE (ce ne sono decine, aperti dall'alba dei giorni feriali fino alle 14.00 in questi stiamo messi infinitamente meglio di Milano e di altre città) bè, i prezzi non sono alti, ma scandalosi.

Ma lo stesso si può dire, e su questo ti quoto per lo spalmabile della grande distribuzione (dove probabilmente invece, tornando sul problema costi, sta megli il Norditalia: a Roma non esiste la Esselunga ma so da amici di Milano che è estremamente conveniente).

Ciao! :lol:

da Giombattista il 24 ott 2009 19:14


Salve scusate se mi inserisco a tutte le discussioni fatte, premetto che sono un produttore di ortaggi della Sicilia
vorrei sfatuare che il vero biologico non esiste in nessun punto vendita per un semplive motivo, perchè nessuno lo produce per la vendita, ma occasionalmente per l'agricoltore stesso, il motivo e che nn e commerciabile per la pochissima resistenza del frutto e per la pochissima durata del ciclo culturale.
Le coltivazioni bio che attualmente ci sono in commercio e solo una speculazione di chi vende i certificati bio e chi commercializza. nn certo per gli agricoltori che li coltivano
Biologico significa usare un seme normale non ibrido trapiantare le piante in un terreno dove nn vi sia mai stata concimazione o quant'altro far crescere la pianta in modo del tutto naturale senza l'ausilio di nessun antiparassitario
il Bio che attualmente trovate nei supermercati e regolato da disposizioni di legge che consente l'uso di antiparassitari di origine naturale e minerale vedi (Rame e Zolfo)
Quindi mi sembra giusto dire che di Biologico non abbia proprio niente.
Le coltivazioni convenzionali sono regolate da leggi che si può usufruire di antiparassitari anche chimiche ma che sia rispettato il tempo di carenza imposto dalla fabbrica
per quanto riguarda i prezzi del Bio e del convenzionale alla produzione e quasi lo stesso al max arriva al 20% in più
esempio stamattina il pomodorino al mercato di produzione di Vittoria in prv di RG oscillava tra 1.50 e 1.60 mentre il pomodorino bio oscilla tra 1.80 e 2.00
quindi nn c'è nessuna giustificazione perchè al dettaglio lo si debba vendere a €4,00 al kg per non parlare della qualità scadente.
in estate o fatto una vacanza di piacere ma di lavoro allo stesso tempo visitando alcuni supermercati di genova, Torino, Novara, Milano, Brescia, Modena, bene in tutti i posti me venuto da piangere vedendo come erano orribili gli ortaggi in particolar modo mi hanno colpito le melanzane non erano viola erano marroni, cmq tutti erano stato raccolti almeno 15 giorni prima.
E da ladri vendere questi ortaggi a prezzi cosi esagerati €4.00 per il pomodrino addirittura €7.00 per il datterino

da stefanbo il 24 ott 2009 19:32


Quindi in realtà, caro Giombattista, a parte l'interessante premessa su cosa è biologico e cosa non lo sia, mi stai dando ragione in pieno quando anche tu affermi che i prezzi alla grande distribuzione sono scandalosamente cari (dopo tutto è anche quello che afferma Marogi), ed infatti ho "sbagliato" il nome del topic, che non doveva essere " Ma quanto diamine è caro il biologico" ma piuttosto "Ma quanto diamine devono lucrarci i punti vendita sul biologico".

Su questo, per quanto mi riguarda, sfondi una porta aperta, non sono certo contro il biologico " a priori", sono ferocemente contro, ed ancor di più in tempi di crisi, alcune speculazioni che non mi vanno giù, biologico o no.

Mi sono sempre, d'altronde, scagliato contro gli affettati imbustati (solo per fare un esempio), che a fronte di un prezzo veramente scandaloso hanno un solo, molto effimero, vantaggio: in busta SENZA APRIRLI hanno lunga vita, al contrario dell'affettato fresco che compri ad un quarto del prezzo dal salumiere, ma DOPO APERTI deperiscono ancor più rapidamente.... :twisted:

da cisejazz il 26 ott 2009 13:55


vorrei risponderti sugli affettati imbustati.
Sempre parlando di Palermo eh?
quelli sono l'unica vera garanzia che tu stia mangiando prosciutto parma o san daniele.
I prosciutti che trovi in salumeria, a meno che non vai solo in negozi di nicchia, sono obbrobri stagionati chimicamente e spacciati come prodotti "di marca" solo per far credere che ti stiano facendo lo sconto.
E non lo dico io, ma i salumieri stessi...
e per quanto riguarda i prodotti che si trovano nel bancone frigo, non so dove sia stato Giombattista, ma la verdura orrenda io l'ho trovata a palermo e non a milano.
e le melanzane marroni... mai viste da quando vivo qui.
un confronto al volo che non c'entra nulla col bio, ma rende l'idea.
ciliegie a palermo: 2.50 al kg
ciliegie a milano: tra i 5 e i 7 euro al kg
ciliegie di palermo: meta' le butti via perche' sono marce
ciliegie di milano: se ne butti via qualcune, ci sta tutta, ma la maggior parte sono perfette, perche' spesso, selezionate all'origine.

da stefanbo il 26 ott 2009 14:05


Grazie Cinzia, la tua risposta à molto interessante e mi da lo spunto per due considerazioni:
sulla prima, quella dei salumi, hai sicuramente ragione (anche a Roma, in tantissimi negozietti obsoleti e tristi sono certo che le cose stanno come dici).

Penso però (e la polemica nasce anche da qui) che la gente, pur di non fare la fila dal salumiere all'interno del supermercato (dove voglio sperare che la qualità sia garantita...) compri l'affettato in busta a prezzi appunto quattro volte superiori.
Ognuno fa quel che vuole coi propri soldini, ci mancherebbe altro, ma non riesco a star zitto quando qualcuno in fila si lamenta dei prezzi. E no, o l'uno o l'altro :evil: :evil:

Ritengo però, malgrado traffico e caos di essere estremamente fortunato di vivere a Roma ed ancor più fortunato ad avere a circa un chilometro di qui uno dei migliori e più economici mercati rionali di Roma.

Anche a me capita, ovviamente, la "fregatura" (tipo le ciliegie marce) ma prima di tutto è abbastanza rara, secondo (ovviamente non per fragole, ciliegie, porcini) frutta e verdura te la scegli e te la prendi da solo, evitando quindi quella non sana, terzo se proprio mi capita non faccio altro che cambiare bancarella, la prossima volta!!

Un saluto! :lol:

da cisejazz il 29 ott 2009 00:04


torno sul tema, solo perche' ho compreso come mai i prezzi del naturasi di abbiategrasso, per quanto riguarda la verdura almeno, e' contenuta: i suoi prodotti vengono direttamente dal contadino.
Non tutti, per carita', ma buona parte si'.
Per cui un riso non mi costa piu' che se lo comprassi in cascina (spesso lo faccio ma devo metterci anche la benzina per arrivare la') e lo trovo eccellente.
Cosi' come la borragine o altri prodotti della terra (le patate per esempio).
La differenza, sulla frutta e verdura rientra nell'ordine di un massimo del 20% in piu'.
E, qualche volta, vedo come questi prodotti che vengono dal contadino, non resistono a lungo.
Quando leggevo nei libri che la verdura doveva essere consumata entro due giorni perche' altrimenti era da buttare, pensavo che fosse una presa in giro, visto che l'ho sempre vista durare indomita nel frigo, incurante dei cambi di temperatura, dei trasporti, delle mie dimenticanze, ecc anche per due o tre settimane.
Se prendo quella che vende questo qui, i due giorni valgono tutti...
qualcosa di diverso dunque ci sara' no?

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