Fante ha scritto
Bob, se TU non capisci, non accusare me di non essere chiaro

Caaaalma...lo so che questa cosa di fare discorsi intelligenti è una novità, per te....vai tranquillo, nessuno te ne fa una colpa.....

Fante ha scrittoHo una perplessità

Ma voi

siete davvero convinti che essere buongustai vuol dire anche vivere in modo sano?

secondo me dipende dal significato che da ad essere buongustaio!
Se per buongustaio intendi una persona golosa della buona tavola che non mette freni nella sua alimentazione, probabilmente essere buongustaio e mangiare sano corrono su due binari diversi.

Se invece per buongustaio intendi una persona che dosa il buoncibo probabilmente i significati si intrecciano.
Secondo me essere un buongustaio nn significa necessariamente essere un mangione o un divoratore di cibo.
Posso mangiare un pranzo completo con con porzione giuste

Quoto al 100% la seconda ipotesi.

AndreaT75 ha scritto

Fante ha scrittoHo una perplessità

Ma voi

siete davvero convinti che essere buongustai vuol dire anche vivere in modo sano?

Per mangiare "sano", a sentire gli studi più recenti bisognerebbe per esempio limitarsi a mangiare farine non raffinate, non mangiare carne rossa, eliminare cibi industriali e conservati, non utilizzare il sale o il burro... chi segue tutte queste regole è un buongustaio nel senso tradizionale del termine? Credo di no, buongustaio per me è chi sa apprezzare le ricette tradizionali, anche quelle un po' più "difficili", e in generale sa apprezzare tutti i cibi, ma solo se ben proposti.

Fante ha scrittospotrebbe anche essere più sano di ma dubito ma non necessariamente sano in assoluto.

su questo non ci piove

La domanda è nata dal fatto che m'è capitato spesso di leggere frasi del tipo "noi che siamo buongustai* non ci avveleniamo con delle robacce"
In realtà mi sembra che spesso ci si voglia illudere che il buono e l'esclusivo siano anche sani

*definiamo buongustai come tutti quelli che prestano particolare attenzione al cibo come fonte di piacere

Fante ha scrittoLa domanda è nata dal fatto che m'è capitato spesso di leggere frasi del tipo "noi che siamo buongustai* non ci avveleniamo con delle robacce"
In realtà mi sembra che spesso ci si voglia illudere che il buono e l'esclusivo siano anche sani

*definiamo buongustai come tutti quelli che prestano particolare attenzione al cibo come fonte di piacere

Soprattutto in un'era in cui si sta scoprendo che ciò che ritenevamo sano un tempo, tanto sano (in senso stretto) non è, perché aumenta la glicemia, lo stato infiammatorio dell'organismo, favorisce tumori, arteriosclerosi... temo che sempre più "sano" e "buongustaio" siano termini destinati a divergere.

A seguito di tutto questo, mi sono posto anch'io la domanda: "IO, sono un buongustaio?".
La risposta è stata un "Sì e no". Sono un "gustaio". Se io sia anche un gustaio buono, è da vedersi. Ma a me PIACE mangiare, su questo non ci sono dubbi: mi piace assaporare, mi piace cercare di indovinare quali componenti ha un piatto ( spesso sbaglio orribilmente), mi piace immaginare cosa avrei potuto o voluto cambiare.
Questo fa di me un buongustaio? Non lo so, anche se mi paice pensare che, quantomeno, mi mette sulla buona strada. A corollario, mi è poi venuto in mente che qui abbiamo parlato di duie atteggiamenti diversi: quello di colui a cui piace ilbuon cibo, e quello a cui piace il buon cibo servito al ristorante.
Sono due cose diverse anche queste.
Il primo, se ne sbatte ampiamente della "cornice": se c'è, la apprezza, ma nulla più. Il secondo non può disgiungersi dall'idea che un "buon" cibo debba anche essere ben presentato.
Personalmente, faccio parte della prima tranche: giudico, o cerco di giudicare, quello che ho nel piatto, indipendentemente da come mi viene servito: casomai, se ho il sospetto che la presentazione serva solo a nascondere la effettiva insipienza della cuicna, tendo a inc@@@@armi di brutto.

Per me il buongustaio è colui che sa distinguere ciò che è buono (e buono vuol dire sicuramente anche DIGERIBILE, ma non necessariamente SANO) da ciò che non è buono (causa materia prima scadente, associazioni inopportune, preparazioni inadeguate).

MarioLino ha scrittoPer me il buongustaio è colui che sa distinguere ciò che è buono (e buono vuol dire sicuramente anche DIGERIBILE, ma non necessariamente SANO) da ciò che non è buono (causa materia prima scadente, associazioni inopportune, preparazioni inadeguate).

Credo che sia la definizione più esatta!
In effetti è anche la cosa più difficile ma allo stesso tempo più gratificante, tentare semplicemente di capire se quanto ho nel piatto è buono, anche in proporzione all'offerta o meno

Bob ha scrittoAssolutamente no: che c'entrano? Non è che siano "antitetiche": si può essere buongustai e mangiare in modo sano, ma è un caso.
Buongustaio è uno che cerca, e apprezza, nei cibi che assume, le sfumature migliori, gli accostamenti che più lo intrigano, la qualità che più lo soddisfa. Se lo fa in modo sano, buon per lui.

Insomma, se mangio pasta con sugo di pomodoro fresco, mangio in modo sano: se la mangio essendo in grado di distinguere (e apprezzare le differenze) tra una pasta fatta in casa, una trafilata al bronzo, una di una marca e una di un'altra, tra un sugo di pomodori da serra e uno con pomodori dolcissimi e profumati, tra un'olio da sballo e uno qualunque....bè, allora sono un buongustaio.
E chi non è con me, peste lo colga....
Domani andrò a mangiare in modo insano. Ma buono, cribbio se buono......

io sono buongustaio uno, max 2 giorni la settimana e non mangio sano. Il resto della settimana, in cui mangio sano, non sono buongustaio.
Se uno è buonguastaio 7 giorni su 7 o è obeso, oppure ha le arterie ostruite da placche grosse come iceberg, non ci son cazzi e non raccontate storielle.

In questi giorni c'è a Clusane, lago di Iseo (Brescia), la festa della tinca al forno ( evitate di mangirla in questa festa, le tinche servite son targate Turchia e cucinata con olio cinese) probabilmente uno dei piatti più caratteristici del Bresciano.

È un piatto antico e preparato utilizzando molti grassi, pesante e sicuramente poco sano. ( Vittorio Fusari ne fa una versione giustamente e apprezzabilmente alleggerita e ammodenizata)
Se ben cucinato con un'occhio di riguardo alla qualità delle materie prime, che da queste parti abbondano (olio in primis), è un piatto da buongustai, ma veramente poco sano...

Zolletta ha scrittouna versione giustamente e apprezzabilmente alleggerita e ammodenizata

ciooooè?

scusa, ma perché una tinca (buona) cotta al forno (con olio buono) dovrebbe essere poco sana?

butter_fly ha scritto

Zolletta ha scrittouna versione giustamente e apprezzabilmente alleggerita e ammodenizata

ciooooè?

scusa, ma perché una tinca (buona) cotta al forno (con olio buono) dovrebbe essere poco sana?

Perché la tinca al forno è un mattone, pesante, ipocalorica e ricca di grassi. Sicuramente non è un tocca sano per fegato e colesterolo.


Amodernizzata intendo priva dei fondi di cottura che caratterizzano la ricetta originaria

Zolletta ha scrittoPerché la tinca al forno è un mattone, pesante, ipocalorica e ricca di grassi. Sicuramente non è un tocca sano per fegato e colesterolo.

allora ti invito a confrontare queste due tabelle (in particolare il valore del colesterolo): tinca e gamberetti
poi è ovvio che il modo di cucinarli può influire anche molto pesantemente: se quella che leggo qui è la ricetta a cui ti riferisci, mi si tappano le arterie solo a pensarci

Zolly, ehm...non ho detto niente prima perchè se no faccio la figura di balbo però ci ha pensato la bella farfallina.
Ciapa l'anguilla che poe te vedet....

Esatto Butterflay ( si scrive così? Dannati nick.. ) è un piatto stoppa vene, ovviamente non mi riferivo alla tinca n
In se!!

Sil, ma che c'entra il povero Balbo???


se lo hai nominato c'entra per forza!!!

Zolletta ha scrittoSil, ma che c'entra il povero Balbo???
se lo hai nominato c'entra per forza!!!

Era solamente una comunicazione relazionale polisemantica: un ossimoro, un calembour, un iperbole.
Non volevo apparire troppo macho, emergente e bastiancontrario...