IMHO il discorso è piuttosto complesso.
Fino a pochi decenni fa non solo c'era uno scarso accesso alle proteine animali, ma era riservato o alle classi veramente benestanti o ad occasioni particolari.
Cito i libri di cucina degli anni 60/70 nei quali il pollo era un lusso, il salmone fresco IL pesce chic per eccellenza e tanto altro.
Cito i documentari di Olmi o di Soldati che ci mostravano una popolazione brutta (sì, è così), che dimostrava almeno 20 anni più della sua età, esattamente uguale ai primi Albanesi che arrivavano in Italia negli anni 90: denutriti, invecchiati anzi tempo, tirati su con l'alimento vino e cereali e poco più
Poi, pian piano ci siamo abituati (e ne siamo stati tutti felicissimi) a poter comprare il pollo, altre proteine, i salumi, i prosciutti tarocchi a due lire (o a pochi centesimi di euro)
Siamo diventati (ovviamente anche grazie a medicina e condizioni di vita) più belli e di aspetto infinitamente più giovanile.
Questa "conquista" sarà difficilissima se non impossibile da cancellare, ha ragione Yoda se per avere un'agricoltura/allevamento sostenibile dobbiamo spendere un mucchio di soldi specialmente ora, in crisi economica, dubito che lo potrebbero fare in molti...
Abbiamo poi, ovviamente, esagerato, abbuffandoci di tutti i cibi sopra citati, sprecando a tutto spiano (come dice giustamente Butterfly) e facendoci del male non solo al portafoglio ma anche in termini di salute (sia per il "troppo" che per la più che dubbia qualità di quello che abbiamo tutti ingurgitato)
Il punto è ora questo: purtroppo il biologico e la dieta (in senso proprio di "dimagrimento") sono riservati comunque ad una classe benestante, è un dato incontestabile, ci sono stati miglioramenti nei prezzi dei suddetti alimenti, ma chi non arriva alla terza se non addirittura alla seconda settimana se ne impippa dell'uovo di Parisi, delle sofferenze delle galline o di una dieta "sana ed equilibrata": cerca (anche sprecando) di riempire il carrello con quello che può saziare la sua famiglia a poco costo, e a meno di non avere un ottimo mercato rionale come ho io a Roma, saranno SOLO proteine, salumi e formaggi a basso costo: saziano, nutrono e costano poco, di sicuro molto meno della frutta e verdura del gioielliere verduraio di quartiere.
Stessa cosa, e qui mi fermo, per i vestiti: a me (ovviamente una mia posizione, che non voglio imporre a nessuno e che non è nè giusta nè sbagliata, è la "mia") anche grazie al fatto che non devo fare rappresentanza lavorando da casa, non è mai interessata lamarca dei vestiti: compro al 90% nelle bancarelle dei mercatini: la roba è di scarsa qualità, taroccata o addirittura "caduta" miracolosamente da un camion (leggi rubata), bè non me ne può fregar di meno, non tenendoci mi va bene così
Ci terrei invece al cibo, ma mi rendo conto anch'io che alla fin fine avranno anche ragione Carlin Petrini e tanti interventi (anche sul forum "Report") che ci invitano a mangiare, ad esempio, meno carne ma più buona, sana e controllata (ed ovviamente più cara!) Qui ci sto, ma se devo applicare lo stesso metro per uova, pasta, verdure, frutta, pesce ed insomma TUTTO mi spiace, a fine mese non arrivo.... e come me altri svariati milioni di Italiani-