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Nutella a rischio: per la Ue è “poco sana”
Vogliono far diventare una legge scritta, quella che è una legge non scritta, ovvero che le cose più buone sono anche quelle meno sane. E così la Nutella è a rischio dopo il primo sì del Parlamento Ue all’introduzione, per ogni alimento, del miglior profilo nutrizionale. L’allerta è del vicepresidente del Gruppo Ferrero, Francesco Paolo Fulci, che avverte: il voto di oggi, se confermato, potrebbe «mettere fuori legge la Nutella e la stragrande maggioranza dei prodotti dolciari».
Non è esattamente così, ma questi alimenti - privi dell’etichetta che dovrebbe garantirne il buon proflo nutrizionale e dei messaggi promozionali - rischiano di finire nel libro nero sugli scaffali dei negozi.
Oggi a Strasburgo il Parlamento europeo in seduta plenaria ha respinto l’emendamento dell’eurodeputata tedesca Renate Sommer (Ppe) che chiedeva l’eliminazione dei profili nutrizionali dalla normativa con cui l’Europa punta a regolamentare l’informazione sulle etichette alimentari al consumatore, ed in particolare i messaggi promozionali. La Sommer chiedeva di rispettare la libertà di scelta e di gusto dei consumatori, i quali hanno già la lista degli ingredienti per farsi un’idea. Ma sul suo emendamento il voto è stato di perfetta parità, il che vuol dire bocciatura, per i regolamenti dell’assemblea di Strasburgo.
«La nostra grande preoccupazione per la Nutella, come per la stragrande maggioranza dei prodotti dolciari - ha spiegato Fulci - e’ che oggi ci dicono di non fare messaggi promozionali, ma domani - e ci sono gia’ alcune organizzazione di consumatori che spingono in questo senso - ci faranno scrivere come sulle sigarette: ‘Attenti e’ pericolosa, favorisce l’obesita’, o magari ci metteranno delle tasse fortissime come hanno previsto di fare in Romania (nel caso dei fast food, ndr)».
Questo modo di procedere - aggiunge Fulci - «mette veramente in ginocchio l’intera industria dolciaria, piccola, media e grande, e per questo dobbiamo continuare la nostra battaglia che e’ una battaglia di liberta’ per il consumatore».