La famiglia Pauly onora per calendario e scelte gastronomiche le radici ticinesi (e quindi simil lombardo-piemontesi) del padre e quelle svizzero tedesche della madre; infine, si aggiunga il cosmopolitismo della sorella
flight assistent.
Quindi si festeggiano sia il 24 (dopo cena si aprono i regali) sia il 25. Il 24 la cena è di impronta più tedesca, nonostante divagazioni e aggiustamenti: salumi misti e formaggi; minestra di zucca con crostini e panna acida; come secondo i "pastetli" (ovvero vol-au-vent con salsa agli champignon e "brätkügeli", ovvero dei pallini di un impasto simile a quello di cui è composto il bratwurst di vitello); infine, panettone, che negli ultimi anni è sempre stato acquistato presso un'ottima pasticceria di Locarno, accompagnato da un buon Moscato d'Asti (di quelli veri). No agli orrendi "Christstollen" germanici; sì a un assaggio di Lebkuchen (pane speziato) e biscotti fatti in casa.
Il 25: salumi misti, vitello tonnato secondo l'antica ricetta, paté di fegato di vitello fatto in casa, insalata russa o uova ripiene, salmone affumicato alla moda russa (ultimamente un salmone molto particolare prodotto in un laghetto alpino svizzero, ma amatissimo dai miliardari russi che mia sorella frequentò un tempo), talvolta persino maki California (il tutto annaffiato con un poco di Champagne); niente primo; secondo variabile: dal cappone ripieno si passò alla punta ripiena, quindi al polpettone (eravamo ancora bambini), quindi al tacchino, quindi all'anatra, all'agnello, e ancora allo stinco al forno... cosa ci attende quest'anno?; chiusura con il solito panettone e altri eventuali regali (biscotti, panforte senese, torta di noci engadinese, ecc.).
Ovviamente la colazione del 25, per quanto ristretta, è rigorosamente a base di treccia al burro