Condivisione e scambio di opinioni, notizie, sul mondo gastronomico. Tematiche tecniche riguardanti il "mangiare".
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Ermeneutica... di una pastasciutta

da capohog il 28 dic 2010 10:56


Su dissapore ho trovato questo post che ritengo decisamente interessante e valido anche se per certi versi "pericoloso"... :roll:

voi che dite?

96 cubic inch of good vibs

da Fante il 28 dic 2010 11:22


Mi ricorda un po' il grafico che in L'attimo fuggente viene illustrato a inizio lezione per spiegare la poesia

da fulvia il 28 dic 2010 11:26


....Dico che se siamo arrivati a fare l'amore via Internet.....scambiarci sms invece di languide parole......"vedere" l'amore invece di praticarlo...... :roll: Ci meritiamo anche di vivisezionare un piatto stile RIS di Parma...invece di abbandonarci al piacere della tavola e della cucina accendendo i sensi invece dell'I Phone...... :? :roll:

....Che tristezza sti enogastrosboroni....... :cry:

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da nebbiolo75 il 28 dic 2010 11:31


Manca un aspetto in tutta questa masnada di aggettivi e sostantivi....la digestione.

Se la notte ho il cinghiale sullo stomaco e ho bisogno di un Brioschi, può anche essere che abbia dei problemi io, ma può anche essere che la cucina di quel ristorante usi prodotti molto grassi e pesanti, dove magari lì per lì sembrano buoni ed equilibrati.

Ma poi se uno scrive cose così tecniche...la parte emozionale di un posto dove sta? Io preferisco che uno dal suo racconto riesca a far rivivere le sue stesse emozioni e sensazioni piuttosto che avere una fredda lista di dati tecnici. Mica siamo in una catena di montaggio. Io vorrei scrivere meglio, talvolta leggo recensioni ben scritte dove si descrive il posto, il servizio e la cucina senza perdersi in inutili giochi di parole e cerco di prendere spunto per le mie recensioni future.

Una delle recensioni inviate qui al Mangione.it che mi ha fatto sorridere, ma che secondo me era perfetta nella sua descrizione, era quella di un fidanzato che ha scritto la recensione come se scrivesse una lettera di scuse alla sua ragazza per averla portata in quel locale :-) ecco, nonostante la recensione fosse stata negativa, si capivano benissimo i perché e i per come.

No, non mi piace questo articolo di dissapore. E chi è lui per scrivere questo? :-)

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da Fante il 28 dic 2010 11:48


fulvia ha scritto....Dico che se siamo arrivati a fare l'amore via Internet.....scambiarci sms invece di languide parole......"vedere" l'amore invece di praticarlo...... :roll: Ci meritiamo anche di vivisezionare un piatto stile RIS di Parma...invece di abbandonarci al piacere della tavola e della cucina accendendo i sensi invece dell'I Phone...... :? :roll:

....Che tristezza sti enogastrosboroni....... :cry:


Porco mondo quanto hai ragione!

da Zolletta il 28 dic 2010 11:54


Mi ritrovo molto in questa frase "Per rappresentare un’esperienza gustativa completa il piatto deve contenere tutte le sollecitazioni sensoriali (dolce, salato, acido, amaro e umami). Ecco, questo sarà un piatto perfe"....

Per tutto il resto credo che abbia ragione a metà. Il grande critico dovrebbe fare quello che si dice nell'articolo. Ok, ma noi poveri e paganti clienti? Dobbiamo andare dal grande chef, con la consapevolezza della nostra ignoranza, pagare 250€ per una cena e venire a casa senza poter muovere neanche una critica??

No, io non ci sto. Se vado anche dal grande chef, e mi son trovato male lo scrivo e lo dico, con le dovute spiegazioni, dove diavolo mi pare.

da capohog il 28 dic 2010 12:02


Da una parte lo ritengo interessante, in fondo si tratta di un'analisi di quello che ci può far trovare "buono" un piatto - il x'é bon , non x'è bon è forse eccessivamente scarno talvolta - e ti può portare a fare considerazioni divertenti.
Quello che mi terrorizzerebbe è se - come dice Nebby - la parte emozionale fosse dimenticata a solo favore di quella "analitica" e si giudicasse la "bontà" di un piatto solo se risponde ai punti enunciati su dissapore...

96 cubic inch of good vibs

da butter_fly il 28 dic 2010 12:21


io ho trovato l'articolo talmente lungo da rinunciare a leggerlo tutto

:oops: :lol:

ok ora l'ho letto tutto, e sono sicura che, pur conoscendo già gli aspetti di cui parla l'articolo perché li ho studiati in più di un'occasione, NON AVRO' MAI VOGLIA di applicarli pedissequamente durante una cena. ma rilassatevi, gente... :roll:

zolletta ha scrittoMi ritrovo molto in questa frase "Per rappresentare un’esperienza gustativa completa il piatto deve contenere tutte le sollecitazioni sensoriali (dolce, salato, acido, amaro e umami). Ecco, questo sarà un piatto perfetto"


ecco io invece non mi trovo affatto in quella frase. la coesistenza di tutti i sapori e ti tutte le consistenze in un piatto al limite può essere segno di completezza, ma non di perfezione. sono sempre più convinta che la perfezione oggettiva non possa esistere perché troppo influenzata dai fattori personali, quelli chiamati x-factor dall'articolo, e che da soli inficiano (in senso buono eh) tutta la scienza sopra descritta.


da Fante il 28 dic 2010 12:38


butter_fly ha scritto
zolletta ha scrittoMi ritrovo molto in questa frase...


ecco io invece non mi trovo affatto in quella frase


e io con te :oops:

da Zolletta il 28 dic 2010 12:50


butter_fly ha scrittoio ho trovato l'articolo talmente lungo da rinunciare a leggerlo tutto

:oops: :lol:

ok ora l'ho letto tutto, e sono sicura che, pur conoscendo già gli aspetti di cui parla l'articolo perché li ho studiati in più di un'occasione, NON AVRO' MAI VOGLIA di applicarli pedissequamente durante una cena. ma rilassatevi, gente... :roll:

zolletta ha scrittoMi ritrovo molto in questa frase "Per rappresentare un’esperienza gustativa completa il piatto deve contenere tutte le sollecitazioni sensoriali (dolce, salato, acido, amaro e umami). Ecco, questo sarà un piatto perfetto"


ecco io invece non mi trovo affatto in quella frase. la coesistenza di tutti i sapori e ti tutte le consistenze in un piatto al limite può essere segno di completezza, ma non di perfezione. sono sempre più convinta che la perfezione oggettiva non possa esistere perché troppo influenzata dai fattori personali, quelli chiamati x-factor dall'articolo, e che da soli inficiano (in senso buono eh) tutta la scienza sopra descritta.


Il fattore emozionale non l'ho esplicitato ma lo sottintendevo!!!! :evil:

Non spenderi 5 lire per un piatto ben eseguito ma che non emoziona!!!!!! Non sono così sprovveduto!!!

Però piatti che in un boccone riescono a stimolare più "centri sensoriali", ed in modo armonico ed equilibrato ovviamente (quindi anche non in parti uguali), sono quelli che "generalmente" m'han emozionato di più!


Fante: la mia è una considerazione del tutto personale, il fatto che tu non ti ci ritrovi mi è del tutto indifferente!!. (ovviamente se lo scrivo vuol dire che è vero il contrario :x )

da Fante il 28 dic 2010 12:52


Zolletta ha scrittoFante: la mia è una considerazione del tutto personale, il fatto che tu non ti ci ritrovi mi è del tutto indifferente!!. (ovviamente se lo scrivo vuol dire che è vero il contrario :x )


baciamoci!
no, così, tanto per dar noia agli omofobi del forum

da butter_fly il 28 dic 2010 13:01


Zolletta ha scrittoIl fattore emozionale non l'ho esplicitato ma lo sottintendevo!!!! :evil:

Non spenderi 5 lire per un piatto ben eseguito ma che non emoziona!!!!!! Non sono così sprovveduto!!!

Però piatti che in un boccone riescono a stimolare più "centri sensoriali", ed in modo armonico ed equilibrato ovviamente (quindi anche non in parti uguali), sono quelli che "generalmente" m'han emozionato di più!


Fante: la mia è una considerazione del tutto personale, il fatto che tu non ti ci ritrovi mi è del tutto indifferente!!. (ovviamente se lo scrivo vuol dire che è vero il contrario :x )


tranquillo, mica ce l'avevo con te eh :lol: e non volevo certamente darti dello sprovveduto; più che altro ho preso la frase da te riportata per fare una riflessione.
ribadisco: a cena, rilassiamoci! :D


da Yoda il 28 dic 2010 13:16


Zolletta ha scrittoMi ritrovo molto in questa frase "Per rappresentare un’esperienza gustativa completa il piatto deve contenere tutte le sollecitazioni sensoriali (dolce, salato, acido, amaro e umami). Ecco, questo sarà un piatto perfe"....

.

Ti diro' che se mi trovassi il salato, l'acido , l'amaro e l'umami in un tiramisu', e qualcuno mi dicesse che e' buono per via della presenza di queste 4 sensazioni, mi incazzerei come una bestia... :roll:

"Provare?...Fare!! O non fare. Non c'è provare!" Yoda...il Maestro

"guida poco...che devi bere..."
My flickr: http://www.flickr.com/photos/46442172@N02/

da nebbiolo75 il 28 dic 2010 13:22


butter_fly ha scritto
Zolletta ha scrittoIl fattore emozionale non l'ho esplicitato ma lo sottintendevo!!!! :evil:

Non spenderi 5 lire per un piatto ben eseguito ma che non emoziona!!!!!! Non sono così sprovveduto!!!

Però piatti che in un boccone riescono a stimolare più "centri sensoriali", ed in modo armonico ed equilibrato ovviamente (quindi anche non in parti uguali), sono quelli che "generalmente" m'han emozionato di più!


Fante: la mia è una considerazione del tutto personale, il fatto che tu non ti ci ritrovi mi è del tutto indifferente!!. (ovviamente se lo scrivo vuol dire che è vero il contrario :x )


tranquillo, mica ce l'avevo con te eh :lol: e non volevo certamente darti dello sprovveduto; più che altro ho preso la frase da te riportata per fare una riflessione.
ribadisco: a cena, rilassiamoci! :D



E' teso....si sposa :-D

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da Fante il 28 dic 2010 13:25


nebbiolo75 ha scrittoE' teso....si sposa :-D


Teme che io irrompa in chiesa vestito da tardona sciantosa tenendo in braccio Capohog vestito alla marinare come un pupo e gridando "Zolly, Zolly! prima m'inguai e poi mi lassssssssssi, ingrato!"

da nebbiolo75 il 28 dic 2010 13:34


Fante ha scritto
nebbiolo75 ha scrittoE' teso....si sposa :-D


Teme che io irrompa in chiesa vestito da tardona sciantosa tenendo in braccio Capohog vestito alla marinare come un pupo e gridando "Zolly, Zolly! prima m'inguai e poi mi lassssssssssi, ingrato!"


:-D che immagine 'BUCOLICA'

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da capohog il 28 dic 2010 13:36


Fante ha scritto
nebbiolo75 ha scrittoE' teso....si sposa :-D


Teme che io irrompa in chiesa vestito da tardona sciantosa tenendo in braccio Capohog vestito alla marinare come un pupo e gridando "Zolly, Zolly! prima m'inguai e poi mi lassssssssssi, ingrato!"


se riesci a tenermi in braccio per più di 5 secondi ci sto a vestirmi alla marinara, anzi crepi l'avarizia anche alla 4 stagioni..... :shock:

96 cubic inch of good vibs

da Zolletta il 28 dic 2010 14:09


:oops: Sorry :oops:

da Paulyste il 28 dic 2010 15:02


Secondo me non ha tutti i torti: è ovvio che nessuno, degustando un piatto, dissezioni lo stesso proprio nella maniera descritta, ma ci si può avvicinare: non ci devono essere tutti i sapori, ma più di uno può essere gradito; non ci devono essere tutte le consistenze, ma più di una può essere gradita; ecc.
Ma ovviamente rimane anche il fattore emozionale o semplicemente soggettivo: un piatto può essere stupendo ("perfetto") perché molto complesso e ottimamente calibrato in tutte le sue parti (in questo caso il migliore esempio da me assaggiato è "Sottobosco dopo una nevicata" di Bottura); ma può anche essere stupendo ("perfetto") perché nella sua esatta semplicità ci riporta a sapori che si ritrovano quasi come archetipici nella nostra memoria sensoriale.

da silbusin il 28 dic 2010 15:15


E' un articolo (per carità scritto correttamente) che mescola la neurofisiologia con il mangiare o meglio fare le recensioni. Scritto per stupire, per leggersi, per fare audience e far passare il messaggio che i clienti sono dei simpatici coglioni che è meglio che non scrivano mai nulla. Paga e tass...

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