Questa invece è creativa e divertente.
http://www.gennarino.org/tombolini.htm
E ora sguscia le vongole. A questo punto i piu' raccomandano - igienisticamente - di buttare quelle che son rimaste chiuse, inquantoche' sarebbero morte. Diffida!
Su 10 rimaste chiuse, 3 erano morte, e dunque vanno buttate (apri percio' le vongole chiuse sopra il lavabo, cosicche' la vongola morta piena di putrida materia non abbia a cadere sopra le vongole vive denudate, rovinando il tutto).
Ma 7 erano vive, eccome! Erano anzi le piu' vive, le piu' forti, quelle che hanno resistito di piu' all'azione micidiale del calore e che, al suo cessare, non avevano ancora del tutto allentato la morsa tenace dei muscoli valvari: aprile dunque. Vedrai comparire dinanzi ai tuoi acqui l'immagine plastica del significato della parola "turgido". Non toccarla con le dita sacrileghe, questa no: questa pappala subito, direttamente in bocca, meritato premio!
Sgusciate che tu le abbia, ponile nella bacinella insieme al liquido privato nel frattempo della sua posa sabbiosa (non serve filtrare, basta versare adagio, come si fa col vino, ed buttare l'ultimo sabbioso goccio).
Nel frattempo il pentolone con l'acqua (che servira' poi a cuocere la pasta) bolle gia', e tu lo salerai, e vi tufferai i 6 porri, che avrai gia' mondato e lavato. Io li faccio scottare per 4 minuti: perdono quel retrogusto di "fieno", mantengono il gusto di "porro", e puoi utilizzarne, una volta tolti dall'acqua e riducendoli in rondelline di 3 millimetri, anche la parte che comincia ad essere verdina, e non solo quella bianca-bianca-bianca. Quel bel verdino che e' anche bello da vedere, alla fine.
Nel frattempo del frattempo, nel padellone in cui avrai scaldato l'olio, soffrigge lentamente l'aglio schiacciato insieme al peperoncino. Io tolgo aglio e peperoncino quando l'aglio ha assunto in superficie colore e aspetto di una bella crosta di pane dorata. Tolto l'aglio, aggiungo il porro, alzo la fiamma, aggiungo le rondelline di porro, mescolo, aggiungo a filo (per eliminare financo il piu' persistente e tignoso residuo di sabbia) il liquido delle vongole, rimesto, incoperchio, e faccio andare per 10 minuti a fuoco super-basso, cosi' il porro si stufa, ma io no
(e voi? siete ancora qui? non vi siete ancora stufati?).
Mentre il porro si stufa - peggio per lui - gli spaghettini cuocciono. A cottura, scoperchio il padellone, alzo la fiamma, ci tuffo le vongole (non stufate: sono pazienti, le vongole) e gli spaghetti, e faccio saltare brevemente, finche' cio' che e' liquido, emulsionando, diventi cremoso.
Attenzione adesso: fase cruciale, seguire scrupolosamente! Spento il fuoco, prendere un pugno di prezzemolo appena tritato, pentirsi di cio' che si sta per fare, e - sigh - metterlo in una tazzina in congelatore.
Servire gli spaghettini porro e vongole SENZA prezzemolo.
Fatta oggi. Ci vuole moooolto meno a farla che a leggerla, naturalmente!