Condivisione e scambio di opinioni, notizie, sul mondo gastronomico. Tematiche tecniche riguardanti il "mangiare".
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da wineless il 28 mar 2006 13:22


qualcuno conosce una ricetta per un tiramisù cotto che possa dare uguale soddisfazione?

Adry =^_^=


alla fine sempre di pastasciutta si tratta

da Ospite il 28 mar 2006 14:27


wineless ha scrittoqualcuno conosce una ricetta per un tiramisù cotto che possa dare uguale soddisfazione?



Ma che razza di porcheria sarebbe il TIRAMISU COOTTO? Cosa intendi?
Ciao
LA MAX 61°


P.S. Tu che sei un appassionato di formaggi, sai dove si può trovare il CACIOCAVALLO A PIEDI?

da ilForchetta il 28 mar 2006 14:42


E fare il tiramisù senza uova, no? :shock:

da Ospite il 28 mar 2006 14:49


alberto ha scrittoE fare il tiramisù senza uova, no? :shock:


Fai prima a bere un bel bicchiere d'acqua e scorporarti addosso.
Ciao
LA MAX 61°

Per Adry

da fulvia il 28 mar 2006 15:26


Se per cotto intendi non usare le uova crude da amalgamare con il mascarpone, ti consiglio di preparare una crema inglese da incorporare al mascarpone, per procedere poi alla composizione del dolce come d'abitudine.
CREMA INGLESE
500 gr. latte
200 gr. zucchero
8 tuorli
1 bacello di vaniglia

Portare ad ebollizione il latte con il bacello di vaniglia inciso nella lunghezza con lo zucchero, coprire per 5 minuti. A parte lavorare i tuorli con una frusta rompendoli senza incorporare aria, incorporare il latte mescolando con la frusta, filtrare con un passino e rimettere sul fuoco bassissimo continuando a mescolare con un cucchiaio di legno (possibilmente non quello del risotto Adry!!) la crema NON DEVE ASSOLUTAMENTE BOLLIRE ma raggiungere i 80 90 °, è pronta quando "vela" il cucchiaio di legno. Preparare anticipatamente una ciotola piena di acqua e ghiaccio nella quale metterete una ciotola più piccola che conterrà la crema una volta tolta dal fuoco.
Incorporare al mascarpone come per le uova fresche sbattute con lo zucchero.

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da wineless il 28 mar 2006 17:52


mitica Fu, grazieeeeeeee :D

Adry =^_^=


alla fine sempre di pastasciutta si tratta

da Stroliga il 29 mar 2006 20:10


silbusin ha scritto
Uovo del contadino? Nessuna garanzia di igiene e conservazione: è una delle tante leggende che vivono ancora sul "ruspantismo" agricolo ma che si farebbe bene a dimenticare.

:shock: :shock: :shock:

silbusin ha scrittoChi si fida ormai più di bere il latte appena munto?

:shock: :shock: :shock:

L'unica volta che mi è venuto il cagotto è quando un esperto di caseificazione è venuto a farci un corso su per le valli, per insegnare alle donne del posto ( che fanno formaggi da una vita) igiene e come si fanno i formaggi.
Il primo e ultimo sinora imodium della mia vita.
Mai morta per uova e latte appena munto crudo NON BOLLITO (lo bevo dal 1994 tutti i giorni) o per formaggi del contadino; devo essere proprio una brutta bestia, me lo dice sempre mio marito!

da Fante il 30 mar 2006 09:09


Stroliga ha scrittoMai morta per uova e latte appena munto crudo NON BOLLITO (lo bevo dal 1994 tutti i giorni) o per formaggi del contadino; devo essere proprio una brutta bestia, me lo dice sempre mio marito!


Piccolo semi OT. Il latte appena munto non bollito, così come tutti i prodotti "ruspanti", presentano dei fattori di rischio. QUesto non vuol certo dire morte certa o intossicazione, ma maggiore probabilità di. Prima dell'uso della pastorizzazione non è che morivano tutti...
Ricordatelo: pastorizzazione, conservanti, plastica, antibiotici hanno praticamente azzerato le intossicazioni alimentari.
Baci

da Stroliga il 30 mar 2006 11:48


Fante ha scritto
Stroliga ha scrittoMai morta per uova e latte appena munto crudo NON BOLLITO (lo bevo dal 1994 tutti i giorni) o per formaggi del contadino; devo essere proprio una brutta bestia, me lo dice sempre mio marito!


Piccolo semi OT. Ricordatelo: pastorizzazione, conservanti, plastica, antibiotici hanno praticamente azzerato le intossicazioni alimentari.
Baci


.........stanno azzerando anche noi probabilmente! :P

addio a quei bei formaggi di malga a latte crudo :cry:

da Stroliga il 30 mar 2006 11:50


come si fa un uovo fritto ?

da Fante il 30 mar 2006 12:01


Stroliga ha scrittocome si fa un uovo fritto ?


Ho dato sopra la ricetta delle uova scozzesi....un piatto audace....

da Stroliga il 30 mar 2006 12:05


Fante ha scritto
Stroliga ha scrittocome si fa un uovo fritto ?


Ho dato sopra la ricetta delle uova scozzesi....un piatto audace....


of in cereghin,
uno dei piatti difficili della cucina italiana!

da dewhiff il 03 apr 2006 17:35


silbusin ha scrittoChi si fida ormai più di bere il latte appena munto?


Io.. ^_^

Mio nonno lo mungeva, aveva (tempo addietro) stalla e mucche annesse.
Riforniva parte del paese col suo latte in cambio di altri beni alimentari da parte di altri contadini (vita rurale..)
Lo facevamo bollire e toglievamo ogni sera con moltissima attenzione e a mò di sterilizzazione la pellicola e la schiuma che si formava in superficie..
Che latte.. la mia infanzia.. senza contare i principi nutrizionali contenuti nel latte appena munto rispetto a quello che comrpiamo al supermercato.
Quando ha venduto l'ultima mucca avevo circa dieci anni.. uno shock il primo cartone di latte confezionato. Qual sapore, rischi a parte, non l'ho mai più ritrovato.
Io credo che, uova o latte che dir si voglia, la produzione su scala industriale vada si a favore di maggiori controlli e igiene (a meno che, come nel mio caso, non si conoscano e applichino scrupolosamente le procedure di sterilizzazione che spesso e volentieri il contadino non usa).. tuttavia la produzione contadina mantiene genuinità e sapori unici.. come dice mio nonno.. bisogna andare a vedere cosa danno alla gallina, come tengono e cosa danno alla vacca.. e ahimè dall'alto dei suoi 84 anni compiuti aveva e ha ragione.

Il caffè riaprirà la porta al tuo sorriso rimasto com'era di polvere chiara.Asciugherai parole,sussurrerai le offese,e le tue canzoni prima schiacciate in un bicchiere voleranno leggere.SulTuoVisoSocchiuderaiLeLabbraAlCieloEilCieloSullaTerraComeUnFiore

da alcor il 04 apr 2006 09:53


dewhiff ha scrittoMio nonno lo mungeva, aveva (tempo addietro) stalla e mucche annesse.
Riforniva parte del paese col suo latte in cambio di altri beni alimentari da parte di altri contadini (vita rurale..).


Dewhiff al 101%.
Da piccolo passavo i tre mesi estivi in Val Nure (PC) dai nonni materni e paterni in 2 paesi differenti. Confermo che le stesse cose che ha scritto dewhiff sono capitate anche a me. Oltre ai pordotti degli animali, quelli della terra dove li mettiamo? Le patate andavamo direttamente a raccoglierle nel campo...
Sull'igiene avete RAGIONE, però almeno lasciatemi i ricordi positivi...

aac

da silbusin il 04 apr 2006 10:44


dewhiff ha scritto
silbusin ha scrittoChi si fida ormai più di bere il latte appena munto?

Io.. ^_^
Mio nonno lo mungeva, aveva (tempo addietro) stalla e mucche annesse.
Riforniva parte del paese col suo latte in cambio di altri beni alimentari da parte di altri contadini (vita rurale..)
Lo facevamo bollire e toglievamo ogni sera con moltissima attenzione e a mò di sterilizzazione la pellicola e la schiuma che si formava in superficie..
Che latte.. la mia infanzia.. senza contare i principi nutrizionali contenuti nel latte appena munto rispetto a quello che comrpiamo al supermercato.
Quando ha venduto l'ultima mucca avevo circa dieci anni.. uno shock il primo cartone di latte confezionato. Qual sapore, rischi a parte, non l'ho mai più ritrovato.
Io credo che, uova o latte che dir si voglia, la produzione su scala industriale vada si a favore di maggiori controlli e igiene (a meno che, come nel mio caso, non si conoscano e applichino scrupolosamente le procedure di sterilizzazione che spesso e volentieri il contadino non usa).. tuttavia la produzione contadina mantiene genuinità e sapori unici.. come dice mio nonno.. bisogna andare a vedere cosa danno alla gallina, come tengono e cosa danno alla vacca.. e ahimè dall'alto dei suoi 84 anni compiuti aveva e ha ragione.


Se adesso è in teoria più sicuro bere il latte appena munto (visti i controlli veterinari), ma ripeto non è una procedura sicura al 100%, un tempo, vista l'ampia presenza della tubercolosi bovina e della brucellosi poteva essere veramente un azzardo.
Bollito? Perchè mai allora? Bollire il latte e portare a degrado molte sostanze nutritive è un attimo. Infatti il processo di sanificazione del latte si chiama "pastorizzazione" oppure "tindalizzazione" e serve a non far perdere nutrienti. Poi per "sterilizzare" un liquido con la bollitura bisogna far bollire a 100° per almeno 20 minuti, il che significa rovinare il prodotto.
Poi perchè chiamare il latte "industriale"? Perchè è stato reso sicuro e non è diverso da quello appena munto?
I sapori del contadino? Mah...sono ricordi ingigantiti da una certa retorica della campagna come giardino dell'eden.
Mica vero.
Andatevi a vedere i tassi di mortalità infantile, i tassi di morbilità per TBC, i tassi di morbilità per tifo. and so on, dell'ambiente rurale degli anni 50. Provate e vedere quante case coloniche avevano l'acqua corrente, come erano i cessi con la fossa biologica, quali norme igieniche venivano rispettate, l'aspettativa media di vita di coloro che viveno in campagna. Provate per pura cusiosità a cercare questi dati...

I ricordi fanno bene alla mente perchè ingentiliscono l'animo, ma lasciamoli come semplici ricordi.
Ogni epoca ha i suoi problemi, purtroppo.
saluti.

da dewhiff il 04 apr 2006 14:09


silbusin ha scritto
dewhiff ha scritto
silbusin ha scrittoChi si fida ormai più di bere il latte appena munto?

Io.. ^_^
Mio nonno lo mungeva, aveva (tempo addietro) stalla e mucche annesse.
Riforniva parte del paese col suo latte in cambio di altri beni alimentari da parte di altri contadini (vita rurale..)
Lo facevamo bollire e toglievamo ogni sera con moltissima attenzione e a mò di sterilizzazione la pellicola e la schiuma che si formava in superficie..
Che latte.. la mia infanzia.. senza contare i principi nutrizionali contenuti nel latte appena munto rispetto a quello che comrpiamo al supermercato.
Quando ha venduto l'ultima mucca avevo circa dieci anni.. uno shock il primo cartone di latte confezionato. Qual sapore, rischi a parte, non l'ho mai più ritrovato.
Io credo che, uova o latte che dir si voglia, la produzione su scala industriale vada si a favore di maggiori controlli e igiene (a meno che, come nel mio caso, non si conoscano e applichino scrupolosamente le procedure di sterilizzazione che spesso e volentieri il contadino non usa).. tuttavia la produzione contadina mantiene genuinità e sapori unici.. come dice mio nonno.. bisogna andare a vedere cosa danno alla gallina, come tengono e cosa danno alla vacca.. e ahimè dall'alto dei suoi 84 anni compiuti aveva e ha ragione.


Se adesso è in teoria più sicuro bere il latte appena munto (visti i controlli veterinari), ma ripeto non è una procedura sicura al 100%, un tempo, vista l'ampia presenza della tubercolosi bovina e della brucellosi poteva essere veramente un azzardo.
Bollito? Perchè mai allora? Bollire il latte e portare a degrado molte sostanze nutritive è un attimo. Infatti il processo di sanificazione del latte si chiama "pastorizzazione" oppure "tindalizzazione" e serve a non far perdere nutrienti. Poi per "sterilizzare" un liquido con la bollitura bisogna far bollire a 100° per almeno 20 minuti, il che significa rovinare il prodotto.
Poi perchè chiamare il latte "industriale"? Perchè è stato reso sicuro e non è diverso da quello appena munto?
I sapori del contadino? Mah...sono ricordi ingigantiti da una certa retorica della campagna come giardino dell'eden.
Mica vero.
Andatevi a vedere i tassi di mortalità infantile, i tassi di morbilità per TBC, i tassi di morbilità per tifo. and so on, dell'ambiente rurale degli anni 50. Provate e vedere quante case coloniche avevano l'acqua corrente, come erano i cessi con la fossa biologica, quali norme igieniche venivano rispettate, l'aspettativa media di vita di coloro che viveno in campagna. Provate per pura cusiosità a cercare questi dati...

I ricordi fanno bene alla mente perchè ingentiliscono l'animo, ma lasciamoli come semplici ricordi.
Ogni epoca ha i suoi problemi, purtroppo.
saluti.


Riguardo la procedura della bollitura, serviva non per sterilizzarlo al 100%, quanto per eliminare con la condensa superficiale le impurità quasi visibili a occhio nudo, che anche se veniva prestata la massima attenzione all'atto della mungitura, ogni tanto potevi ritrovare.
Per quanto concerne il sapore.. beh non credo che il mio ricordo sia ingigantito. Lo dimostra il fatto che recentemente ho riassaggiato occasionalmente il latte "fresco" riscoprendo sapori cui davvero anni fa ho dovuto mio malgrado dire addio e che rimpiango fortemente. Provare per credere. Secondo me il gioco vale (varrebbe, anzi, potendo giocare) la candela. Ma questa è solo un'opinione personale.

Il caffè riaprirà la porta al tuo sorriso rimasto com'era di polvere chiara.Asciugherai parole,sussurrerai le offese,e le tue canzoni prima schiacciate in un bicchiere voleranno leggere.SulTuoVisoSocchiuderaiLeLabbraAlCieloEilCieloSullaTerraComeUnFiore

da dewhiff il 04 apr 2006 14:20


alcor ha scritto
dewhiff ha scrittoMio nonno lo mungeva, aveva (tempo addietro) stalla e mucche annesse.
Riforniva parte del paese col suo latte in cambio di altri beni alimentari da parte di altri contadini (vita rurale..).


Dewhiff al 101%.
Da piccolo passavo i tre mesi estivi in Val Nure (PC) dai nonni materni e paterni in 2 paesi differenti. Confermo che le stesse cose che ha scritto dewhiff sono capitate anche a me. Oltre ai pordotti degli animali, quelli della terra dove li mettiamo? Le patate andavamo direttamente a raccoglierle nel campo...
Sull'igiene avete RAGIONE, però almeno lasciatemi i ricordi positivi...

aac


Io tuttora consumo almeno un 80% di verdure provenienti direttamente dall'orto di mio nonno e vicini, consumo mele colte da piantagione a venti minuti di distanza cui mio nonno attinge con cadenza quindicinale, burro e mascarpone che nella stagione invernale sono fatti da alcuni contadini che conosce mio padre tramite l'attività lavorativa che mi hanno fatto capire cos'è il vero mascarpone e il vero tiramisù, d'autunno ricevo funghi direttamente raccolti nelle vicine colline, bevo vini oltrepadani cui contribuisco io stessa (tempo permettendo) con la vendemmia, ricevo uova fresche di galline che conosco quasi di nome e bevevo il latte di Milka (la mucca di mio nonno, battezzata così da me e mia cugina.. si lo so non ridete roppo). Mai una malattia. Mai un disturbo gastrointestinale. Eppure statisticamente dovrei avere avuto almeno qualche problema nel corso di 24 anni vissuti così. Posso anzi dire che talvolta mi stupisco perchè ho delle amiche cittadine che ogni due per tre sono influenzate, anche nelle stagioni più disparate, e io non ho mai un principio di raffreddore che sia uno.
Bisognerebbe più che altro valutare da un lato i rischi di un'alimentazione genuina rurale talvolta scarsamente tutelata dal punto di vista igienico, ma dall'altra quelli di prodotti cui, a lettura d'etichetta, qualcosa di diverso ce l'hanno eccome.
E a questo proposito sarebbe credo interessante aprire un topic a riguardo.. "cibi trattati e non" coi pro ed i contro (anche economici ora che ci penso, perchè no) degli uni e degli altri.

Il caffè riaprirà la porta al tuo sorriso rimasto com'era di polvere chiara.Asciugherai parole,sussurrerai le offese,e le tue canzoni prima schiacciate in un bicchiere voleranno leggere.SulTuoVisoSocchiuderaiLeLabbraAlCieloEilCieloSullaTerraComeUnFiore

da silbusin il 05 apr 2006 07:54


dewhiff ha scrittoIo tuttora consumo almeno un 80% di verdure provenienti direttamente dall'orto di mio nonno e vicini, consumo mele colte da piantagione a venti minuti di distanza cui mio nonno attinge con cadenza quindicinale, burro e mascarpone che nella stagione invernale sono fatti da alcuni contadini che conosce mio padre tramite l'attività lavorativa che mi hanno fatto capire cos'è il vero mascarpone e il vero tiramisù, d'autunno ricevo funghi direttamente raccolti nelle vicine colline, bevo vini oltrepadani cui contribuisco io stessa (tempo permettendo) con la vendemmia, ricevo uova fresche di galline che conosco quasi di nome e bevevo il latte di Milka (la mucca di mio nonno, battezzata così da me e mia cugina.. si lo so non ridete roppo). Mai una malattia. Mai un disturbo gastrointestinale. Eppure statisticamente dovrei avere avuto almeno qualche problema nel corso di 24 anni vissuti così. Posso anzi dire che talvolta mi stupisco perchè ho delle amiche cittadine che ogni due per tre sono influenzate, anche nelle stagioni più disparate, e io non ho mai un principio di raffreddore che sia uno.
Bisognerebbe più che altro valutare da un lato i rischi di un'alimentazione genuina rurale talvolta scarsamente tutelata dal punto di vista igienico, ma dall'altra quelli di prodotti cui, a lettura d'etichetta, qualcosa di diverso ce l'hanno eccome.
E a questo proposito sarebbe credo interessante aprire un topic a riguardo.. "cibi trattati e non" coi pro ed i contro (anche economici ora che ci penso, perchè no) degli uni e degli altri
.


che Dio ti benedica e ti mantenga in salute!!!
probabilmente non avrai altri fattori di rischio (fumo, air pollution, alcol, alterato ritmo veglia-sonno, ecc.) e la giovane età e il fatto di essere donna migliora il tutto. Continua così.
Dalle statistiche ISTAT l'aspettativa di vita è inferiore nelle zone rurali che nelle città: why? 8)

cmq hai detto una cosa sacrosanta: il mangiare sano, semplice e regolare, il bere con assoluta moderazione, l'utilizzo scarso di zuccheri raffinati sono elementi fondamentali per mantenersi in salute.
ma non dirlo troppo forte perchè fischierebbero le orecchie a troppi entusiasti del fegato malato, del lardo, dei salumi di cinta senese e dei pasti da 2000 calorie e dei pre-pre-pre-pre dessert :P
un abbraccio dewhiff. :D
silbusin

da dewhiff il 05 apr 2006 14:32


silbusin ha scritto
dewhiff ha scrittoIo tuttora consumo almeno un 80% di verdure provenienti direttamente dall'orto di mio nonno e vicini, consumo mele colte da piantagione a venti minuti di distanza cui mio nonno attinge con cadenza quindicinale, burro e mascarpone che nella stagione invernale sono fatti da alcuni contadini che conosce mio padre tramite l'attività lavorativa che mi hanno fatto capire cos'è il vero mascarpone e il vero tiramisù, d'autunno ricevo funghi direttamente raccolti nelle vicine colline, bevo vini oltrepadani cui contribuisco io stessa (tempo permettendo) con la vendemmia, ricevo uova fresche di galline che conosco quasi di nome e bevevo il latte di Milka (la mucca di mio nonno, battezzata così da me e mia cugina.. si lo so non ridete roppo). Mai una malattia. Mai un disturbo gastrointestinale. Eppure statisticamente dovrei avere avuto almeno qualche problema nel corso di 24 anni vissuti così. Posso anzi dire che talvolta mi stupisco perchè ho delle amiche cittadine che ogni due per tre sono influenzate, anche nelle stagioni più disparate, e io non ho mai un principio di raffreddore che sia uno.
Bisognerebbe più che altro valutare da un lato i rischi di un'alimentazione genuina rurale talvolta scarsamente tutelata dal punto di vista igienico, ma dall'altra quelli di prodotti cui, a lettura d'etichetta, qualcosa di diverso ce l'hanno eccome.
E a questo proposito sarebbe credo interessante aprire un topic a riguardo.. "cibi trattati e non" coi pro ed i contro (anche economici ora che ci penso, perchè no) degli uni e degli altri
.


che Dio ti benedica e ti mantenga in salute!!!
probabilmente non avrai altri fattori di rischio (fumo, air pollution, alcol, alterato ritmo veglia-sonno, ecc.) e la giovane età e il fatto di essere donna migliora il tutto. Continua così.
Dalle statistiche ISTAT l'aspettativa di vita è inferiore nelle zone rurali che nelle città: why? 8)

cmq hai detto una cosa sacrosanta: il mangiare sano, semplice e regolare, il bere con assoluta moderazione, l'utilizzo scarso di zuccheri raffinati sono elementi fondamentali per mantenersi in salute.
ma non dirlo troppo forte perchè fischierebbero le orecchie a troppi entusiasti del fegato malato, del lardo, dei salumi di cinta senese e dei pasti da 2000 calorie e dei pre-pre-pre-pre dessert :P
un abbraccio dewhiff. :D
silbusin


io una risposta ce l'ho. prova a convincere un contadinotto ottantenne ad andare dal medico per un qualsiasi piccolo o grande disturbo. Non c'è la mentalità volta alla prevenzione e al curarsi tempestivamente. io in casa l'esempio lo vivo con qualche parente che deve non dico la vita ma poco ci manca all'accortezza e la presenza di chi non parte da questa mentalità ignorante (nel senso di mancata istruzione).
Riguardo me il mio ritmo sonno veglia è alquanto alterato e sono consumatrice di alcol e molti, troppi zuccheri. C'è da dire che la città ha per contro il tasso d'inquinamento e la frenesia che la avvolge. In campagna la sera esci e respiri aria che non ti lascia il viso nerastro (lavo un asciugamano al giorno post doccia da rientro cittadino). Non senti il rumore del traffico. Non una voce. E questo credo influisca non poco sulle aspettative di vita. Ma sto andando troppo off topic. E merito la censura 8)
Niente benedizioni di sorta, prego, il caso non guarda in faccia a nessuno.

Il caffè riaprirà la porta al tuo sorriso rimasto com'era di polvere chiara.Asciugherai parole,sussurrerai le offese,e le tue canzoni prima schiacciate in un bicchiere voleranno leggere.SulTuoVisoSocchiuderaiLeLabbraAlCieloEilCieloSullaTerraComeUnFiore

da alcor il 05 apr 2006 15:52


silbusin ha scrittoDalle statistiche ISTAT l'aspettativa di vita è inferiore nelle zone rurali che nelle città: why?


Scusa Silbusin, ma a me le statistiche ISTAT (o altre) mi fanno letteralmente ridere... Non ci credo assolutamente...
Da quelle degli stipendi medi a Milano/Roma o al Sud, a quelle dei prezzi medi per una pizza Margherita...

Il fatto (come ha scritto dewhiff) è che in campagna si VIVE meglio che in città. E sui sapori non ne parliamo neanche...
Spiegami come, e se riusciresti a far mangiare ad un contadino una gallina da allevamento, o delle uova del Supermercato...

aac

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