PIl fegato e' nel mio dna perchè mia mamma è veneta; ti dirò di più, in questo periodo l'abbiamo in carta e lo preparo esattamente come ha scritto Silvano, con l'aggiunta di polenta.
Se tu hai qualche segreto...ti scongiuro diccelo...ti prego
Ciao alpin RIMUS ha detto:
Molto vigliaccamente ti appoggi sulle spalle di un vecchio.
Non ci sono segreti o tocchi magici.
La ricetta data da Silvano è popolarmente corretta, ma gastronomicamente(al giorno d'oggi) errata.
Son concetti ben precisi.
Abbiamo in Italia un genio assoluto (con i suoi difetti e le sue manie,che han tutti, nessuno escluso) Marchesi.
Andate a leggervi la riproposizione del fegato alla veneta. Ho aperto questo topic con la speranza che si capisca che invenzione senza rispetto della tradizione in cucina è il nulla.
Aspetto commenti da Silvano soprattutto. Cucina salutistica. Cucina comprensibile.Primus, salutistica (non salustitica) non vuol dire che ci ritroviamo tutti dietro ai fornelli e facciamo ciao ciao con le manine.
La tradizione, come l'invenzione, ha il suo bel limite e Marchesi, a differenza di tanti "inventori-navigatori-poeti e cuochi italosanti" ha la capacità intellettuale e tecnica per fare delle modifiche. La riproposizione del fegato alla veneta (intendo nel metodo di preparazione e non negli elementi che compongono la ricetta) è proprio l'esempio calzante di questa filosofia del cucinare.
Io non sono un invasato che stravede per Marchesi. Dico che è l'unico in Italia e non solo in Italia, in grado di sostenere il cambiamento nel rispetto della tradizione. Gli altri, per quanto io riesco a vedere, scimmiottano. W IL MAESTRO.Spero di essermi spiegato bene.
Ciao
LA MAX 61°
P.S. LO SCRIVO QUI
Con gli avanzi della COTOLETTA si facevano polpettine piatte, tipo BUTUN DE PAIASC, con aggiunta di noce moscata e basta e venivano chiamate MIGNITT.
Primus non fare battute pecorecce ed inutili MIGNITT non deriva da quello che pensi tu ma da un francesismo.