simoncina ha scrittoCome farle capire di evitare, a patto di riconoscere che in cuor suo non lo sappia già, senza ferirla?

Difficile, quasi impossibile.
Il fatto che ti inviti spesso a cena significa che cucinare le piace. Sentirsi dire di non essere capace di fare una cosa che le piace fare non le farebbe certo piacere.
Scarterei quindi, per mantenere i buoni rapporti, una comunicazione diretta.

Potresti provare ad affiancarla in cucina, magari organizzando una cena a casa tua e proponendole di darti una mano in cucina. Tu dai le istruzioni e supervisioni, lei esegue.

Bene, ora cestina pure i consigli insulsi di cui sopra, il loro unico scopo era fare da cappello introduttivo alla richiesta di cruenti dettagli sulle "cene del terrore"...
Racconta, racconta...

Un casosimile era capitato anche a noi.Uno strazio.
Per fortuna avevamo in compagnia un tizio, piuttosto in là con gli anni, un vero buffone, che ha osato cominciare un tormentone: "Siamo da te? Cosa ci fai? Gli spaghetti? Allora mi porto un pezzo di pizza. Sai, se facevi il risotto, portavo un panino, lega meglio coll'odore....." E così via.
Non so come facesse: lei non se la prendeva, e finalmente ha diradato gli inviti, oltre a mettersi ad imparare un poco di cucina.
Ci vuole del fegato: io non ci sarei riuscito.

Anche a me è capitato. Un'amica che si muoveva in cucina con molta disinvoltura ma non c'azzeccava proprio.
Non le ho mai detto nulla.

Gasp!

E se fossi anche io così e nessuno osasse dirmelo?

Siee tutti invitati a cena da me questo Sabato! Ci siete?

Porto la pizza, o il panino?

Il problema è questo: anche io non avrò mai il coraggio di dirle nulla. Scherzando, le è stato detto in più di un’occasione, da me e da altre, di lasciar perdere, di fare una convenzione con una gastronomia, di mettere la casa e di far portare il cibo agli altri (sabato scorso abbiamo fatto così!)…ma niente! Un esempio fresco di sabato: sento sfrigolio di soffritto dalla cucina, vado e cosa vedo? Una padella lasciata incustodita (lei era in bagno a farsi la doccia) in cui soffriggeva una quantità abominevole di cipolla rossa tagliata a pezzetti, in un paio di cucchiai di olio, 3 cucchiai enormi di misto secco “aglio, peperoncino, prezzemolo” e due carote tagliate a tocchetti. Intervengo prima di fare bruciare il tutto, lei arriva con tutta calma, alza la fiamma con getto da Nerone il piromane, aggiunge una ciotola di cubetti di zucchine, di melanzane (da una consistenza spugnosa mai vista, non sbucciate e senza averle fatto perdere l’acqua, immaginate amare come il fiele), cavolfiori e broccoli già lessate senza neanche farli scolare dall’acqua di cottura. Tutto questo calderone cuoce a fuoco altissimo per un’oretta. Arriva in tavola una poltiglia multicolor…chi lo ha assaggiata( io fossi matta) lo ha lasciato perché era piccante…CREDICI!!

La mia padrona di casa di Milano. In cucina è agghiacciante. Spero sempre che non mi inviti a pranzo...fa il PEGGIOR risotto alla milanese mai assaggiato, un cipollume unico...roba che ho rivalutato la MIA capacità di fare il risotto...
E poi, non so come cucini la mia migliore amica di Milano (mangiamo sempre fuori) ma siccome di secondo nome fa Mc Findus temo non sia proprio da stellato...
Comunque, si deve sopportare, a meno di non avere grandissima confidenza. Dirlo ferisce troppo secondo me..

Ci credo, ci credo...

Anche a me è venuto il dubbio citato da alberto: e se fossi anch'io così? Chiedere pareri agli amici non servirebbe, infami come sono direbbero che faccio schifo anche se non è vero...

Adesso che almeno un particolare della cucina dell'amica di simoncina è stato svelato, posso farle notare che ha scritto "inettidune"?

Adesso che almeno un particolare della cucina dell'amica di simoncina è stato svelato, posso farle notare che ha scritto "inettidune"?[/quote]

Scusa Macs, ma mi devo fare la manicure, con ste unghiacce da strega di biancaneve (o attrice hard) faccio un sacco di errori! Ovviamente volevo dire: INETTITUDINE!
Se non riporti più i miei errori di battitura, ti svelo un altro particolare orripilante della mia amichetta che-mancata.

Macs cucina benizzzimo. Con tre zeta.

Favolosa la sua pizza con il sugo di pomodoro per la pasta.

simoncina ha scrittoScusa Macs, ma mi devo fare la manicure, con ste unghiacce da strega di biancaneve (o attrice hard) faccio un sacco di errori! Ovviamente volevo dire: INETTITUDINE!
Se non riporti più i miei errori di battitura, ti svelo un altro particolare orripilante della mia amichetta che-mancata.

Ti concedo l'indulto, fuori i particolari!
Anche se, a dire la verità, sarebbero bastate le unghie da attrice hard a convincermi...

simoncina ha scrittoIl problema è questo...

Giuro che mi capitava la stessa esperienza....pasta con ragù vegetale....sembrava che qualcuno avesse vomitato del minestrone sugli spaghetti. Magari è la stessa amica . Però, se sei in confidenza, dovresti dirglielo. Consigliandola, con attenzione ecc, ma farla continuare così è peggio. Chissa quanta gente ne parla male alle spalle...

Avviso ai gentili frequentatori del forum. A seguire, particolari orrendi per la gioia di Macs, ma magari il disgusto di altri e visto l’orario, leggere solo se volete farvi prendere dalla nausea ed evitare il pranzo (ottima tattica per la dieta).
Pranzo io e la mia amica in questione, a casa di lei, giornata estiva, in terrazza, cucina senza eccessiva infamia: agguanto il pane, spezzo e prima di poterlo condividere con i miei discepoli…5 o 6 formiche si contendono la pagnotta. Ripongo il pane, ma non ho il coraggio di dirlo a lei. Lei, sono fortemente convinta che non se ne sia accorta, ma lo ha mangiato. Mi sono sentita un verme per non averglielo detto.
Ha due cani, due boxer. La caratteristica del boxer? Direi un’eccessiva salivazione. Dove è la brandina per i dolci sonni dei due cucccuoloni? Sotto il tavolo in cucina.
Ripone le posate senza lavarle. Sui coltelli rimane la patina del taglio dei formaggi. Le lava prima di riutilizzarle. (cioè ci passa la spugna umida).
Una cena di qualche mese fa. 11 persone invitate. A parte il mio splendido tiramisù, tutto da dimenticare. Il peggio è stato il primo. Conchiglie (la pasta) in misura soddisfacente per sfamare 11 persone, cotte in una pentola della capacità di 3 lt, credo. Immaginate la riuscita della cottura. Travasate in pirofila da forno, condite con besciamella pronta confezionata, dadini di prosciutto confezionati, grattugiata a fori larghi di formaggio tipo “Parmesan” di giovane stagionatura. 5 minuti sotto il grill e in tavola. Sale dimenticato. Abominevoli il giudizio unanime. E lei? Ma io non vi ho invitato per mangiare, ma per stare in compagnia. Il fumetto del pensiero sopra la mia testa: e allora perché non ci inviti dopo cena?
Mi fermo altrimenti la nausea persiste fino a sera, e mi fa saltare la cena e il mio squisito risotto taleggio e salsiccia!

Io invece mi farei coraggio, prendendola da parte, e gliele direi...

Se sei un'amica, è meglio (con i dovuti modi) farglielo sapere che non è proprio portata per la cucina.
E a Natale le regali un corso di cucina da Fulvia...

Fante ha scritto

simoncina ha scrittoIl problema è questo...

. Però, se sei in confidenza, dovresti dirglielo. Consigliandola, con attenzione ecc, ma farla continuare così è peggio. Chissa quanta gente ne parla male alle spalle...

Fante, so che bisognerebbe dirglielo, ma ai pallidi tentativi di qualcuno lei la prende in ridere, sa che non è brava, ma non capisce di fare tanto schifo, quanto in realtà fa. Come dire, non sarà alta cucina, ma si mangia, quel che non ammazza ingrassa...

Questa ragazza è PERFETTA per il mio ex californiano.
Le cene dai suoi amici conterranei tutte sempre così. E lui diceva a me che ero "troppo italiana".
Ricordo risotti rimestati da chiunque passasse in cucina, dopo aver accarezzato il gatto accucciato sul tavolo di cucina. Ricordo frittate con l'interno ancora gelatinoso di albume e ricordo cucine con la cassrttina del gatto accanto al frigo.

Via, via. Fuggi, simoncina!! Solo dopocena d'ora in poi. Se smettete di andare a mangiare da lei inizierà l'autocritica magari, no?

simoncina ha scrittoRipone le posate senza lavarle. Sui coltelli rimane la patina del taglio dei formaggi. Le lava prima di riutilizzarle. (cioè ci passa la spugna umida).

Io ricordo:

un'amica che si vantava di fare un eccezionale risotto con le sottilette. L'ho assaggiato. Ho passato i giorni successivi a fare i gargarismi con l'aquaragia per togliermi la patina di sottiletta dalle gengive.

Un'altra ha propinato a me e mia moglie un polpettone mostruosamente asciutto. Probabilmente era fatto con carne secca, spugna e segatura. Senza alcun sugo "perché è così buono di suo che il sugo lo rovinerebbe", mi disse... Quella notte ho dormito nella vasca da bagno. Piena. E la bottiglia dell'acqua di fianco, per sicurezza.