butter_fly ha scrittoquanto a rinunciare a "tutto" per una presunta garanzia di genuinità, beh posso dire a cosa rinuncerei volentieri: frutta perfetta gigante e senza macchie, banane tutte uguali normate dalla CEE, melanzane mandarini e company senza semi, frutta e verdura fuori stagione... non mi viene in mente altro per ora
comunque, il concetto è che una grande fetta di mercato è sempre attratta dalle apparenze più che dalla sostanza, una piccola fetta (in fase però di lento allargamento) quando compra qualcosa legge le etichette, bada alla provenienza, non si formalizza sull'aspetto per amor di genuinità
sono d'accordo
il fatto e' che siamo piu' abituati a cio' che ispira l'immagine rispetto a quello che e' la sostanza
si va nel filosofico, forse
ma il "brutto" non ispira fiducia.
vogliamo il bello e la perfezione al tempo stesso
quindi mele bellissime, stile biancaneve, ma vorremmo anche che fossero seguite da certificato di garanzia e genuinita'
quindi, si' al bio che e' diventato anche di moda (e la prova ne e' il fatto che in una fiera come officinalia che si spaccia come fiera del bio doc, non ci sia nemmeno un criterio logico di continuita' di percorso nei banchi espositivio), per carita' (e per questo fra l'altro carissimo) ma che sia un bio bello come il non bio
a me pare un controsenso...
mi ricordo anni fa in giappone, forse, avevano sperimentato le angurie cubiche
... di facile stoccaggio
per carita', non che cambi il sapore, ma e' emblematico di come vogliamo cambiare la natura per la ns comodita' e avere al tempo stesso la naturalita'
dite quello che volete ma a me l'anguria cubica perplime parecchio...