Condivisione e scambio di opinioni, notizie, sul mondo gastronomico. Tematiche tecniche riguardanti il "mangiare".
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Gastronomia e coscienza

da Fante il 06 giu 2007 14:32


Leggendo questo articolo ho fatto una piccola riflessione....

Si incrimina il foie gras , si difendono i diritti delle aragoste, si vogliono salvare gli agnelli a Pasqua....

Ma non sarebbe meglio cominciare a chiedere allevamenti meno "lager", lasciando agli animali maggiore spazio aperto e una alimentazione più adatta alle loro esigenze?

Insomma prima di difendere le minoranze delle oche e aragoste, non sarebbe opportuno tutelare la maggioranza di vacche e consuma-tori?

da butter_fly il 06 giu 2007 14:47


amo molto gli animali, e ammiro molto chi riesce ad essere animalista vegetariano eccetera eccetera (io non ci riesco), ed effettivamente l'atrocità del trattamento che si fa alle oche/anatre per ingrassarne il fegato è indiscutibile: se ci fossero metodi meno "disumani" ben vengano. ma non dimentichiamoci che la conclusione è sempre quella: l'animale viene comunque ucciso e mangiato. e allora, discutiamo anche dell'atrocità dell'uccisione di maiali, mucche, conigli, polli... insomma, prima di occuparsi delle povere oche grasse, il mondo dovrebbe occuparsi di chi non sa se domani mangerà qualcosa o morirà di fame. troppo ovvio? :roll:


da Yoda il 06 giu 2007 14:58


Oddio....devo cominciare a tremare all'idea che l'altra settimana ho buttato un astice vivo in acqua bollente...che mi succedera'?????

Fortuna che abbiamo la Francia qui vicina.Loro ( i francesi) fortunatamente se ne fregheranno dei diritti delle oche...con grande gioia delle mie papille.

Mi sembra che ogni tanto si perdano davvero di vista le cose importanti x lasciare spazio a qualche falso benpensante e fare si' che abbia il suo momento di notorieta'. Succede con le oche , poi sara' il momento delle pellicce...poi quello della caccia..e via via.
In compenso, a questi falsi ecologisti non frega una mazza se da qualche parte in Africa muoiono per fame e sete qualche migliaio di persone al mese.

"Provare?...Fare!! O non fare. Non c'è provare!" Yoda...il Maestro

"guida poco...che devi bere..."
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da Stroliga il 06 giu 2007 15:37


mi sono venuti in mente gli umani che oramai hanno quasi tutti un bel foie gras al posto del loro fegato sano....................e questo senza costrizioni ne è obblighi...............saranno più intelligenti le OCHE ?
Immagine

da Bob il 06 giu 2007 15:51


L'articolo non l'ho letto, e non ho intenziione di farlo, ma non riesco ad essere indifferente al discorso.
"alcuni" metodi di procacciarsi il cibo sono inutilmente inumani, e su questi ho anch'io le mie riserve. Tra questi, alcuni sono tremendamente dolorosi per l'animale, e su questi ho ancora più riserve.
Non pretendo che tutti la pensino come me, ma, personalmente, non mangio aragoste. Neppure cotte alla griglia, giusto per disincentivarne, nel mio piccolo, il consumo.
Le distinzioni non sono semplici: se fosse l'unico modo di mangiarle, potrei arrivare a considerarlo, sempre ammesso che non ci sia altro cibo a disposizione, altrimenti la rinuncia all'aragosta non mi crea particolari problemi.
Invece, pur dispiacendomi della sorte dei polli allevati in batteria, riconosco che è praticamente impensabile un altro modo di allevamento in grande scala, a meno di non destinare lande immense allo scorazzare di polli vari. Certo, faccio uccidere maiali, bovini, e altri animali di cuii mi cibo. Ma penso, spero, credo, (mi auguro), che la loro uccisione avvenga in modo rapido: se così non fosse, e ne venissi a conoscenza, probabilmente ci sarebbe altro che non mangerei.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Fante il 06 giu 2007 16:04


Bob ha scrittoInvece, pur dispiacendomi della sorte dei polli allevati in batteria, riconosco che è praticamente impensabile un altro modo di allevamento in grande scala, a meno di non destinare lande immense allo scorazzare di polli vari.


Questo mi domando!

La produzione industriale soddisfa la domanda o crea più di quello che consuma? Insomma, parlo da ignorante non fate i bambini eh?, ma quanto di quello che viene presentato sugli scaffali viene poi consumato e quanto viene buttato via o riciclato?

Siamo sicuri che l'industria degli allevamenti utilizzi metodi e spazi simili per fare un piacere a noi?

da Bob il 06 giu 2007 16:29


Per quello che ne so (ma chiedo lumi) la tendenza è quella di cercare di produrre esattamente quanto sarà consumato. E' probabile che ci siano eccedenze, ma non credo che vengano "buttate". Possono andare ad altre destinazioni che non siano la nostra tavola.
E' differente il discorso in agricoltura, dove la "produzione" non è determinata da fattori esclusivamente economici, ma territoriali. Quindi, diventa possibile che tonnellate di pere vengano buttate ancor prima di essere consegnate ai grossisti.
Ma i polli....Se a me, pollicultore, un anno mi restano dei polli invenduti....a parte il fatto che li vendo come cibo per gatti, poi, l'anno successivo, immagino che ne alleverò di meno. Non so esattamente come funzioni la cosa.....

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da butter_fly il 06 giu 2007 17:04


Bob ha scrittoNon pretendo che tutti la pensino come me, ma, personalmente, non mangio aragoste.

le ricerche scientifiche in merito danno pareri discordanti; fino a poco tempo fa si pensava che i pesci (in generale... crostacei compresi, mammiferi marini esclusi) NON sentono dolore, per una specifica del loro sistema nervoso. recenti studi sembrerebbero smentire questa "certezza". in merito all'aragosta, sapevo che il sibilo che emette quando si cuoce non sia un "urlo" di dolore emesso vocalmente bensì un rumore proveniente dal guscio, forse dovuto al ritiro delle carni da esso. chiedo quindi agli eventuali esperti: son leggende metropolitane? c'è un fondo di verità? il tema mi incuriosisce...


da silbusin il 06 giu 2007 17:07


Mi dispiace averlo perso ma un paio di anni fa avevo letto e tenuto un bellissimo articolo di J. McKormick della FAO.
Analizzava in modo puntuale necessità, ambienti, risorse sprecate, ecc.
Più specificatamante tra le mode dei vari cibi inutili (esistevano allevamenti di serpenti e altre cose bizzarre nell'oriente) citava espressamente il foie gras.
Nello stesso tempo non si scandalizzava degli allevamenti e della soppressione degli animali. Ne chiedeva una corretta normativa.
Poi ognuno di noi ha delle difficoltà psicologiche più che rispettabili: l'importante come spesso succede è che la propria idea non sia considerata quella giusta e si ritengano gli altri dei sasini... 8)

da Fante il 06 giu 2007 17:14


silbusin ha scrittoPoi ognuno di noi ha delle difficoltà psicologiche più che rispettabili: l'importante come spesso succede è che la propria idea non sia considerata quella giusta e si ritengano gli altri dei sasini... 8)


Non per fare il Stefania ( 8) ) ma non ho capito un'ostia....

Quello che mi domandavo è - tenendo presente che di pastasciutta si tratta: ha senso preoccuparsi per aragoste e oche quando gli allevamenti in generale necessiterebbero di una maggiore regolamentazione che tuteli l'animale e il consumatore?

da Yoda il 06 giu 2007 17:19


Ebbene si'..chiamatemi "Sasino" ma io continuero' ad infilare aragoste e astici in acqua bollente e a cercare di investire col mio Suv ( oltre i ciclisti dell'altro topic) tutte le lepri che mi atraverseranno la strada.
Sasinoooooooooooooooo!!!! :shock: :shock:

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da silbusin il 06 giu 2007 17:31


Fante ha scrittoNon per fare il Stefania ( 8) ) ma non ho capito un'ostia....

Il fatto che tu ammetta di essere un cefalocordato non significa che io ti debba amare per sempre...da un po' di tempo preferisco nettamente mia moglie 8)

L'articolo citato definiva che il foie gras è un cibo inutile per l'alimentazione e comporta inutili sofferenze per l'animale. Così per altre usanze orientali (non il massaggio tailandese, maialo): terminava dicendo che ci vogliono regole sicure e che tali regole vanno rispettate. E citava la caccia alla balena e il Giappone che viola i trattati.
Scema, quando fai la balena la butti viva nella pentola?

da Bob il 06 giu 2007 17:49


butter_fly ha scritto
Bob ha scrittoNon pretendo che tutti la pensino come me, ma, personalmente, non mangio aragoste.

le ricerche scientifiche in merito danno pareri discordanti; fino a poco tempo fa si pensava che i pesci (in generale... crostacei compresi, mammiferi marini esclusi) NON sentono dolore, per una specifica del loro sistema nervoso. recenti studi sembrerebbero smentire questa "certezza". in merito all'aragosta, sapevo che il sibilo che emette quando si cuoce non sia un "urlo" di dolore emesso vocalmente bensì un rumore proveniente dal guscio, forse dovuto al ritiro delle carni da esso. chiedo quindi agli eventuali esperti: son leggende metropolitane? c'è un fondo di verità? il tema mi incuriosisce...

Questa storia l'avevo sentita anch'io, e, sinceramente, non ci ho mai creduto. Il ritiro delle carni dal guscio emette un sibilo? Sarà, ma finche non vedo una relazione scientifica controfirmata dal Papa, non ci credo. Ho assistito una volta sola a una immersione di aragosta nell'acqua bollente, e mi è bastata per tutta la vita.
Non è che il sibilo fosse un allegro fischiettare, e il dimenarsi una sorta di samba per quell'allegro calduccio?? :evil:
Figuratevi che ho delle perplessità persino sul taglio della testa, che, secondo me, è uno dei modi più terrificanti di morire.....

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da butter_fly il 06 giu 2007 18:03


il tema è sempre aperto, scientificamente parlando, ma ho trovato questo . è un articolo che comunque risale a due anni fa... inoltre mi perplime molto la parte centrale ...


da Yoda il 06 giu 2007 18:43


Allora....io , onestamente penso che questa faccia parte di quelle leggende metropolitane che girano da sempre ma che nn sono mai state confermate.
Personalmente , credo di aver cucinato qualche decina astici ed aragoste in acqua bollente. Lo faccio da decenni e non ho mai visto scene raccapriccianti come quelle descritte nell'articolo di ButterFly. E' evidente (purtroppo) che in quel momento si sta uccidendo un animale ma , almeno per quanto mi riguarda, non ho mai, e dico mai, avuto modo di osservare quel tipo di reazione.
Ci sono delle reazioni ,certamente , ma molto flebili e per un tempo estremamente breve.

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da Bob il 06 giu 2007 19:08


stefania ha scrittoAllora....io , onestamente penso che questa faccia parte di quelle leggende metropolitane che girano da sempre ma che nn sono mai state confermate.
Personalmente , credo di aver cucinato qualche decina astici ed aragoste in acqua bollente. Lo faccio da decenni e non ho mai visto scene raccapriccianti come quelle descritte nell'articolo di ButterFly. E' evidente (purtroppo) che in quel momento si sta uccidendo un animale ma , almeno per quanto mi riguarda, non ho mai, e dico mai, avuto modo di osservare quel tipo di reazione.
Ci sono delle reazioni ,certamente , ma molto flebili e per un tempo estremamente breve.

Quella che ho visto è durata almeno tre-quattro minuti di orologio, ( e sono lunghi, tu assicuro), e il cuoco ha dovuto tutto il tempo tenere fermo il coperchio.
Mai più.
Così per inciso, dopo trenta secondi me ne ero uscito, ma intravedevo ancora la scena.

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da Yoda il 06 giu 2007 20:54


Bob ha scritto
stefania ha scrittoAllora....io , onestamente penso che questa faccia parte di quelle leggende metropolitane che girano da sempre ma che nn sono mai state confermate.
Personalmente , credo di aver cucinato qualche decina astici ed aragoste in acqua bollente. Lo faccio da decenni e non ho mai visto scene raccapriccianti come quelle descritte nell'articolo di ButterFly. E' evidente (purtroppo) che in quel momento si sta uccidendo un animale ma , almeno per quanto mi riguarda, non ho mai, e dico mai, avuto modo di osservare quel tipo di reazione.
Ci sono delle reazioni ,certamente , ma molto flebili e per un tempo estremamente breve.

Quella che ho visto è durata almeno tre-quattro minuti di orologio, ( e sono lunghi, tu assicuro), e il cuoco ha dovuto tutto il tempo tenere fermo il coperchio.
Mai più.
Così per inciso, dopo trenta secondi me ne ero uscito, ma intravedevo ancora la scena.


Ti giuro che non mi e' mai capitato!!
E..ti garantisco che i crostacei erano sempre VIVI!!!

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da keywest68 il 06 giu 2007 21:36


Bob ha scrittoNon pretendo che tutti la pensino come me, ma, personalmente, non mangio aragoste. Neppure cotte alla griglia, giusto per disincentivarne, nel mio piccolo, il consumo.......


Invece, pur dispiacendomi della sorte dei polli allevati in batteria, riconosco che è praticamente impensabile un altro modo di allevamento in grande scala



Mi spiace , ma anche le aragoste che finiscono su una griglia sono ancora vive.
vengono tagliate in 2 con un coltello mentre ancora si muovono e poste sulla griglia tra gli strazianti suoni che provengono dalla piastra.
chi ne ha bollita una sa di cosa parlo.


per quello che ne so, di quello che viene macellato nulla viene buttato se non in caso di rottura delle procedure di conservazione.
Esiste un mercato del gelo.
quello che reperisci fresco, lo reperisci anche gelo ( quasi in tutti i casi)
se nemmeno il gelo riesce a smaltire le giacenze, si passa al mangime per animali.

da primus il 07 giu 2007 08:54


tra gli strazianti suoni che provengono dalla piastra.



ehehehe....dai...ragazzi..Bob...o Bob....
Io cucino 10/15 astici vivi alla settimana, se li butti nel pentolone con l'acqua che bolle al massimo e chiudi con un coperchio, non te ne accorgi neanche, 5 minuti è tutto finito.

Gli strazianti suoni che a volte emettono i crostacei sono le chele e il carapace che scricchiola....mica piangono.... :wink:

Io dico che del foie gras ne possiamo fare a meno e lasciare in pace le oche ...ma del resto che dobbiamo fare?? mangiare cavoli e patate??

Bob, ti impressioni per l'aragosta che scricchiola e magari vai matto per la carne di Kobe....

vuoi sapere come macellano in giappone la Wagyu beef???

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Strini il 07 giu 2007 10:04


Insomma, ma avete mai visto come si nutrono le aragoste? Sbranano i pesciolini che catturano ancora vivi, strappando loro la carne pezzo a pezzo... sono crudeli? Immorali?

Io dico: "Cuociamolo tutte, ste carogne!" 8)


La battuta per dire che noi antropoformizziamo queste situazioni, tendendo a rifiutare ciò che urta la NOSTRA sensibilità: in natura c'è ben di peggio, ed anche i mongoli bollivano vivi i generali nemici catturati (non so se poi li servissero in bellavista).

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

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