dinky ha scrittoSarà strano ma pur lavorandoci dentro mi faccio influenzare tantissimo...il prodotto nuovo lo voglio sempre provare!!
Fante ha scritto...
Sono rimasto invece molto deluso dai discount....tutta 'sta qualità a basso prezzo io non l'ho trovata. Anzi, pessime condizioni "generali". Confezioni aperte, merce mischiata, alimenti da tenere al fresco abbandonati sugli scaffali...
Allora io capisco l'esigenza di dover far la spesa al discount. Capita. Sfiga.
Ma la scelta di farla proprio no.
Fante ha scrittodinky ha scrittoPurtroppo però le condizioni "generali" di cui parli è un periodo in cui le trovo anche in un notissimo ipermercato che ho deciso di abbandonare.
Se è la stessa catena di notissimi ipermercati, ho smesso anni fa di andarci.....
ilForchetta ha scrittoLa pubblicità influenza moltissimo. Semplicemente per un banale meccanismo psicologico inconscio in base al quale tra due marchi si sceglie sempre uno conosciuto. E la pubblicità, a meno che non veicoli un messaggio davvero negativo, ha fondamentalmente questo ruolo.
Diversa e molto più complicata la battaglia tra due marchi noti, ovviamente. In questo caso, il messaggio ha un valore molto più elevato, evidentemente. Tra due prodotti noti, la tendenza è quella di scegliere il prodotto che 'promette' salute e benefici' a discapito di quello che comunica promesse di altro genere, ad esempio.
Da non sottovalutare un altro aspetto, per quel che riguarda la spesa al supermercato. Il posizionamento dei prodotti. I prodotti più venduti sono quelli che si trovano a portata di occhi e di mano. I prodotti strategicamente meno importanti finiscono in basso e i prodotti per le nonnette non sono mai in alto. E poi, fra le varie altre cose, i prodotti 'inutili' sono vicini alle casse (caramelle, candele profumate et similia).
Fubbi sono! Fubbissimi!
wineless ha scrittoFante, c'è discount e discount, credo.
Bob ha scrittoA dire la verità, posizionamento dei prodotti e percorsi di acquisto non fanno parte della pubblicità propriamente detta: io parlerei forse più di tecniche di merchandising.... Per "pubblicità" io intendo la "pubblicazione" di notizie riguardanti un prodotto, più o meno accompagnate da frasi e d immagini a effetto. In questo senso, ci sono altri fattori da tenere presenti: impatto coloristico, stacco dall'ambiente, suggestione emozionale...tutte cose che, col prodotto, hanno poco a che fare.
Bob ha scrittoun "buon" rappresentante deve riuscire a credere che quello che racconta è vero. Ergo, anche quello che raccontano i suoi colleghi "deve" essere vero, quindi ci casca.
Fante ha scrittowineless ha scrittoFante, c'è discount e discount, credo.
Sono d'accordo. In effetti la colpa non è tanto attribuibile al discount, quanto al tipo di clientela che evidentemente frequentava quel posto...ho visto più di un personaggio "particolare" mangiarsi tranquillamente le cose e rimetterle sugli scaffali...
ilForchetta ha scritto
Io ho notato invece un'altra cosa. Quasi sempre quello che viene comunicato è EFFETTIVAMENTE vero. Enfatizzato all'ennesima potenza, ma vero. E i pubblicitari sanno che il messaggio deve essere convincente ma reale e quindi credo diano per scontato questo aspetto, lasciandosi convincere a loro volta.
Fante ha scritto Poi qualcuna è detestabile ( nutella )...