Condivisione e scambio di opinioni, notizie, sul mondo gastronomico. Tematiche tecniche riguardanti il "mangiare".
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L'importanza dei noiosi

da Fante il 16 apr 2008 13:40


Ero indeciso se intitolare questo topic Fante s'è definitivamente ciucciato il cervello

Eppure desidero condividere con voi questa esperienza. Siamo troppo spesso portati a definire il piacere come uno stato d'abbandono, in cui subiamo passivamente uno stimolo esterno. Non ci rendiamo conto tuttavia che in una condizione acritica noi filtriamo quello che riceviamo posizionando come positivo quello che si colloca a un livello già noto e come negativo quello che invece subiamo come nuovo o sconosciuto.

Se soltanto avessimo la voglia di raggiungere un livello superiore di percezione, avremmo immediatamente la possibilità di espandere il nostro campo di percezione e quindi di piacere. La razionalizzazione delle esperienze emotive non ne provoca un impoverimento, è solo uno stadio intermedio, che ci conduce verso un livello di sensibilità e quindi di capacità di estasi estremamente più ampio.

Non è più di moda soffermarsi sull'approfondimento delle emozioni. Tutto e subito. I risultati si vedono.

Ringrazio tutti voi per essere a modo vostro dei noiosi fuori moda

da primus il 16 apr 2008 14:09


Fante s'è definitivamente ciucciato il cervello

...........e questo è un dato di fatto............per il resto, giuro che non ho capito una mazza, ma siccome ti stimo, sono con te al 100% e ti ammiro per le perle di saggezza che lasci su questi muri.....


FANTE I LOVE YOU

:shock: :shock: :shock:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).


Re: L'importanza dei noiosi

da Bob il 16 apr 2008 14:18


Fante ha scritto
Eppure desidero condividere con voi questa esperienza. Siamo troppo spesso portati a definire il piacere come uno stato d'abbandono, in cui subiamo passivamente uno stimolo esterno.

Mica vero. Mi piacciono non solo consenzienti, ma anche attive...... :wink:
Battutacce da caserma a parte, è vero. Viva la noia e la tradizione.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Greedy il 16 apr 2008 14:27


Beh beh .. sarò strano allora perché
Siamo troppo spesso portati a definire il piacere come uno stato d'abbandono, in cui subiamo passivamente uno stimolo esterno.
Questo non mi si appiccica per niente 8) .. e comunque non sono completamente daccordo.

posizionando come [...] negativo quello che [..] subiamo come nuovo o sconosciuto.
Questa andrebbe contestualizzata, troppo generica .... come può una novità essere di default negativa? .... io per lo meno ho un approccio completamente diverso (direi diametralmente opposto).
Vero anche che ho un approccio tendenzialmente analitico verso gli agenti esterni.

La razionalizzazione delle esperienze emotive non ne provoca un impoverimento, è solo uno stadio intermedio, che ci conduce verso un livello di sensibilità e quindi di capacità di estasi estremamente più ampio.
Su questo sono però convinto che sia necessario essere guidati, almeno in una fase iniziale, da qualcuno in grado di istruirci su come interpretare le nostre emozioni.

Ocio.
8)

Life is too fu@%ing short! You wann' it? Go get it!

da Fante il 16 apr 2008 14:31


Greedy ha scrittoSu questo sono però convinto che sia necessario essere guidati, almeno in una fase iniziale, da qualcuno in grado di istruirci su come interpretare le nostre emozioni.


Sono assolutamente d'accordo. E' fondamentale avere un punto di riferimento e un "approccio culturale" a qualsivoglia disciplina. L'essere guidati è anche studio e riflessione

Ps lo so che tu no, tu no.....fai anche tu parte dei noiosi 8) in particolar modo degli scassaballe 8)

da vgaber il 16 apr 2008 15:39


Ne parlavo giusto stamane, definendomi 'purista delle sensazioni'....ma mi hanno chiosato con un 'in pratica sei spaccacocoones'.... :oops:

da il_verza il 16 apr 2008 17:13


Yoda ha scritto...capito un'ostia


Focalizzando l'attenzione su "Non ci rendiamo conto tuttavia che in una condizione acritica" e su
"Ringrazio tutti voi per essere a modo vostro dei noiosi fuori moda", ti apparirà per quel che è:
un panegirico in lode a ilmangione e Siti consimili.



Rimasticaturadi numeriallamoda'78 8)

2. quando inizi a preferire il cantabile, all'orecchiabile: allora ti accorgi di essere un melofilo

da aaalverman il 21 apr 2008 00:53


Fante ha scritto
Greedy ha scrittoSu questo sono però convinto che sia necessario essere guidati, almeno in una fase iniziale, da qualcuno in grado di istruirci su come interpretare le nostre emozioni.


Sono assolutamente d'accordo. E' fondamentale avere un punto di riferimento e un "approccio culturale" a qualsivoglia disciplina. L'essere guidati è anche studio e riflessione

Ps lo so che tu no, tu no.....fai anche tu parte dei noiosi 8) in particolar modo degli scassaballe 8)
il punto di riferimento, in sé x sé, non é sufficiente o, cmq, non in grado di dare una visione strutturata di ciò che definiamo come "emozione". Il grado di consapevolezza nel captare lo stimolo esterno deriva sempre (e comunque) dalla nostra obiettività relazionale, intesa come capacità di incamerare o meno emozioni che possano rendere il nostro "ego" più o meno appagato anche dalle reazioni di chi con noi interloquisce. Il livello superiore di percezione, caro Fante, deriva ed é condizionato da mille variabili. Come una matrice di tipo "m per n" che ti porta a risolvere equazioni di "n" grado: hai infinite possibilità. Quello che risulta difficoltoso, é conciliare l'affermazione di "razionalizzare" l'emozione. E' un ossimoro, tipo "ghiaccio freddo", é uno stadio che andrebbe superato lasciando che, ogni tanto, le nostre percezioni fossero più immediate, istintive. Solo così, sono convinto, accedi ad un livello superiore di consapevolezza. Sul "tutto e subito" devo convenire con te che é uno dei mali peggiori della nostra era. Cancella emozioni, oscura i "piccoli quadretti felici" che la vita di ogni giorno potrebbe offrire. Ma siamo (sono) lì che attendiamo la gallina senza che nessuno abbia fatto l'ovo, e qst ha portato l'ambiente in cui viviamo a perdere contatto con la realtà. Se vogliamo, in campo gastronomico (faccio un esempio banale) fanno difficoltà a capire un piatto di ottime trippe, fatte con il foiolo, ed apprezzano un Big XYZ di Mc Donald. Si é (hanno, in qst caso) perso la memoria di quello che é stato un piatto, e che sicuramente ancora lo é, importante della tradizione culinaria italiana. Ma tant'é, incompreso, almeno dalle mie parti. In conclusione: come dici tu, i risultati si vedono e, se vogliamo, sono anche un pochino avvilenti. Forza Italia :D :D :D Buine gnot...

I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l'ho ancora detto.

da aaalverman il 21 apr 2008 00:56


:oops: :oops: :oops: scusate, l'ossimoro é "ghiaccio bollente", altrimente non abbiamo capito nulla :oops: :oops: :oops:

I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l'ho ancora detto.

Re: L'importanza dei noiosi

da Sabryli il 21 apr 2008 10:17


Fante ha scrittoEro indeciso se intitolare questo topic Fante s'è definitivamente ciucciato il cervello
La razionalizzazione delle esperienze emotive non ne provoca un impoverimento, è solo uno stadio intermedio, che ci conduce verso un livello di sensibilità e quindi di capacità di estasi estremamente più ampio.

Non è più di moda soffermarsi sull'approfondimento delle emozioni. Tutto e subito. I risultati si vedono.

Ringrazio tutti voi per essere a modo vostro dei noiosi fuori moda


Fante, mio eroe ( :lol: ) sono d'accordo con te sull'importanza della razionalizzazione delle esperienze emotive.
Non sono del tutto certa che questo conduca ad "una capacità di estasi estremanente più ampia" ma sicuramente aiuta a comprendere meglio se stessi e gli altri

Re: L'importanza dei noiosi

da Fante il 21 apr 2008 10:26


Sabryli ha scrittoNon sono del tutto certa che questo conduca ad "una capacità di estasi estremanente più ampia"


Ti faccio un esempio

Se tu ascolti musica a orecchio, ti ciucci Vasco Rossi tutta la vita. Se invece uno trovasse un giusto mentore, magari ti appassioneresti alla lirica o alla classica e superato un primo momento di studio, goderesti emozioni molto più forti che non uno che sbiascica eh...oh...eh...o no....

Re: L'importanza dei noiosi

da Sabryli il 21 apr 2008 11:22


Fante ha scritto
Sabryli ha scrittoNon sono del tutto certa che questo conduca ad "una capacità di estasi estremanente più ampia"


Ti faccio un esempio

Se tu ascolti musica a orecchio, ti ciucci Vasco Rossi tutta la vita. Se invece uno trovasse un giusto mentore, magari ti appassioneresti alla lirica o alla classica e superato un primo momento di studio, goderesti emozioni molto più forti che non uno che sbiascica eh...oh...eh...o no....


Vasco??? .... no no grazie :lol:
Adesso mi è più chiaro ciò che intendevi.
Io mi riferivo invece ad esperienze emotive in "senso stretto"

Re: L'importanza dei noiosi

da Strini il 21 apr 2008 11:55


Fante ha scritto Se invece uno trovasse un giusto mentore, magari ti appassioneresti alla lirica o alla classica e superato un primo momento di studio, goderesti emozioni molto più forti che non uno che sbiascica eh...oh...eh...o no....


Se trovassi un buon mentore, ne goderebbe molto anche la grammatica italiana.

Comunque il discorso mi puzza di snobismo lontano un chilometro :evil:

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

Re: L'importanza dei noiosi

da Fante il 21 apr 2008 11:59


Strini ha scrittoComunque il discorso mi puzza di snobismo lontano un chilometro :evil:


Non vedo il perchè....anche il mio stalliere non capisce....

Re: L'importanza dei noiosi

da Strini il 21 apr 2008 12:07


Fante ha scritto Non vedo il perchè....anche il mio stalliere non capisce....


Troverai sempre qualcuno che riterrà il tuo piacere "volgare" perché comunque poco approfondito o meditato.

Ti piace il moto GP? Bavbavo, io guido una Agusta del 53 (leggasi cinquantatve) e ti posso assicuvave che se non la conosci non puoi dive di sapeve cos'è una moto (Vossi, Capivossi e Pedvosa sono delle pippe)

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

Re: L'importanza dei noiosi

da Fante il 21 apr 2008 12:12


Strini ha scrittoTroverai sempre qualcuno che riterrà il tuo piacere "volgare" perché comunque poco approfondito o meditato.


Non capisco.

Non è perchè un concetto può essere applicato male che allora diventa sbagliato.

Re: L'importanza dei noiosi

da Strini il 21 apr 2008 12:27


Fante ha scritto Non è perchè un concetto può essere applicato male che allora diventa sbagliato.


Il discorso in generale può essere corretto, l'esempio (Lirica/Musica leggera) è secondo me sbagliato.
Non mi sento emotivamente inferiore a deloZio, anche se preferisco i System of a Down a Verdi. :shock:

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

Re: L'importanza dei noiosi

da Bob il 21 apr 2008 12:35


Strini ha scritto .
Non mi sento emotivamente inferiore a deloZio, anche se preferisco i System of a Down a Verdi. :shock:

Palle. Qui nessuno si sentirebbe MAI inferiore a nessun altro, per nessun motivo. Siamo tutti dotati di un ego mostruoso..... :mrgreen:

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

Re: L'importanza dei noiosi

da Fante il 21 apr 2008 13:15


Strini ha scritto...


Il mio discorso non era tanto improntato sull'oggetto del desiderio, oscuro o oschiaro che sia, quanto sulla modalità con la quale lo si approccia.

E poi la musica che ascolti tu fa cagare

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